Il Gip Luigi Barone non ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Catania e ha disposto l'imputazione coatta per concorso esterno all'associazione mafiosa e voto di scambio aggravato del presidente della Regione
Siciliana, Raffaele Lombardo, e di suo fratello Angelo, deputato nazionale del Mpa.
Entro 10-15 giorni la Procura di Catania à coattivamente chiedere, a un nuovo Giudice per l'udienza preliminare, la richiesta di rinvio a giudizio per concorso
esterno all'associazione mafiosa e voto di scambio aggravato per il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e per suo fratello, Angelo, deputato per il Mpa.
Il processo in corso, che riguarda le elezioni alla Camera del 2008 e la compagna elettorale per fare eleggere Angelo Lombardo, nasce da uno stralcio dell'inchiesta Iblis su presunti rapporti tra mafia, politica, pubblica amministrazione e imprenditoria dopo indagine avviate da carabinieri del Ros su Cosa nostra di Catania. La posizione dei due fratelli Lombardo era stata stralciata dal fascicolo principale e l'accusa iniziale di concorso esterno all'associazione mafiosa e' stata
derubricata in reato elettorale con la citazione a giudizio diretta disposta dalla Procura davanti al Tribunale monocratico.
Adesso pero', sullo stralcio dal quale era pendente l'accusa di concorso esterno all'associazione mafiosa, il Gip Barone ha disposto l'imputazione coatta per Raffaele e Angelo Lombardo, la cui posizione dovra' essere vagliata da un altro giudice che
dovra' decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio dei due imputati.
Dimissioni nella peggiore delle ipotesi? "La peggiore delle ipotesi non esiste, quello che esiste e' la verita'. E io su questa vicenda scrivero' un memoriale". Cosi' il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se valuta l'ipotesi di dimettersi nel caso di rinvio a giudizio da parte del gup cui spetta la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio che la Procura che formulera' dopo l'ordinanza del gip che ha deciso per l'imputazione coatta per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
"Non e' una pronuncia definitiva, ma una decisione che dovra' passare al vaglio di un Gip". E' il commento dell'avvocato Giudo Ziccone all'imputazione coatta per
concorso esterno all'associazione mafiosa e voto di scambio aggravato del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e di suo fratello Angelo, deputato nazionale del Mpa "In quella sede - ha aggiunto il penalista - faremo valere con forza, determinazione convinzioni le nostre ragioni. Noi eravamo e siamo sereni perche' certi delle nostre ragioni".
"Decidero' con i miei avvocati se avviare la richiesta di rito abbreviato, ma non vi dico che faro' questa scelta, in conseguenza a come procederanno i fatti". Lo afferma il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Lombardo
ha poi sostenuto che "ci sono tre ipotesi di fronte a questa vicenda: non luogo a procedere, rito abbreviato e dibattimento". Rispetto alle conseguenze che potrebbe avere la notizia dell'imputazione coatta sulla campagna elettorale per le amministrative, Lombardo ha risposto: "Non sono candidato", mi aspetto che i giornali faccinao la loro parte e attendo ancora la valutazione preliminare su questa mia vicende forte delle mie ragioni e con un'accusa che ha ritenuto di chiedere
l'archiviazione. E' bene che tutti in camapgna elettorale sappiano che tra le tre ipotesi c'e' una sentenza di non luogo a procedere".
Rainews24.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento