lunedì 23 gennaio 2012

A PENSAR MALE SI FA PECCATO...

"A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina" … aforisma storico, attribuito al senatore Giulio Andreotti! Se ne sarà anche abusato, … ma talvolta …
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Nel 1973, un golpe militare portò al potere, in Cile, il generale Augusto Pinochet.
Queste le parole dell’ultimo messaggio al popolo cileno pronunziate da Salvador Allende su Radio Magellanes, prima di suicidarsi, l’11 settembre, mentre era in corso l’assedio al Palacio de La Moneda, la residenza presidenziale: «Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento»!
Eletto presidente nel 1970, a fronte dell’opposizione anche … della Cia, si trovò ad affrontare una gravissima crisi economica ed occupazionale.
Provò a percorrere la via politica che egli stesso avrebbe chiamato "la via cilena al socialismo", innanzitutto nazionalizzando i giacimenti di rame, poi con un progressivo sbilanciamento a sinistra e la dichiarata apertura nei confronti di Cuba.
Ciò malgrado, la crisi economica si aggravò e l’inflazione raggiunse livelli impressionanti. Lo stesso Partito Socialista gli fece mancare il suo appoggio.
Si è sempre ritenuto che l’amministrazione americana abbia avuto un peso fondamentale nella crisi del paese, imponendone l’embargo e finanziandone gli oppositori politici ad Allende. Non meno importante sarebbe stato il suo ruolo in occasione del golpe, come parrebbe confermato dai documenti in seguito declassificati e resi pubblici dal presidente Clinton.
Agli Stati Uniti, in particolare, si attribuisce la decisione di far crollare il prezzo del rame, la principale risorsa naturale del Cile, per danneggiarne le esportazioni.
Nell’ottobre del 1972, prese il via un'ondata di scioperi che, partendo dai camionisti, coinvolse anche piccoli imprenditori, professionisti, gruppi studenteschi.
In particolare lo sciopero dei camionisti, appoggiati dagli stessi oppositori politici sui banchi del Congresso cileno, mise in ginocchio il paese con l’inevitabile e totale mancanza di approvvigionamenti, innanzitutto alimentari.
L’epilogo, … nel mese di settembre 1973!
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Poco più di un anno fa, nel mese di settembre 2010, in occasione della rivolta degli autotrasportatori greci che assediarono Atene e Salonicco, alcune testate paventarono scenari già visti, titolando “Un altro Cile?” …!
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A chi mastichi un filo di geografia fisica, non passerà inosservata la forte analogia tra Italia e Cile!
Penisola allungata, la prima, delimitata dal mare per tutta la sua lunghezza.
Niente affatto penisola la seconda, ma delimitata dall’Oceano Pacifico, ad Ovest, e dalla cordigliera delle Ande, ad Est. Di fatto, ugualmente isolata da una parte e dall’altra!
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Poco più di undici anni fa, verso la fine del 2000, gli autotrasportatori paralizzarono la Sicilia, chiedendo la defiscalizzazione del carburante …!!!
Corsi e ricorsi storici …!
Esattamente come oggi, a capo degli autotrasportatori, … Giuseppe Richichi, tuttora presidente dell’A.I.A.S., Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani!
Allora la protesta ebbe fine grazie alla concessione di alcuni benefici alla categoria.
Richichi, in seguito, avrebbe ricevuto incarichi di consulenza direttamente dal governo regionale del presidente Cuffaro!
Presidente del Consiglio dei Ministri era Giuliano Amato, a capo di una coalizione di centro-sinistra!
Ministro dei Trasporti, Pier Luigi Bersani!
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Giusto da un paio di mesi, ha ceduto il passo quel governo di centro-destra che, negli ultimi tre lustri, è stato di gran lunga … il “più amato” dagli italiani …!
Com’è ben noto, gli è subentrato un esecutivo “tecnico”, fortemente voluto ed appoggiato, tuttavia, anche dal centro-sinistra.
I sondaggi più recenti, inoltre, accrediterebbero oggi, alla coalizione di centro-destra, circa il 35 percento delle preferenze, contro il 44 percento del centro-sinistra ed il 13 percento del cosiddetto “terzo polo”. Il resto, verosimilmente, … indecisi!
Situazione certamente poco fluida ma, se si eccettua il neonato “terzo polo”, che sarebbe pretenzioso se accampasse ambizioni oltremisura, … a passarsela peggio, oggi, parrebbe certamente la coalizione di centro-destra.
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Dopo le manifestazioni e gli inevitabili “inconvenienti” dei giorni scorsi in Sicilia, la carenza di approvvigionamenti per la popolazione, i danni economici alle aziende siciliane, stimati in appena mezzo miliardo, … di euro, ovviamente, … è di oggi la notizia che disagi e code si osservano da nord a sud, su tutta la rete autostradale italiana, per la protesta degli autotrasportatori.
Blocchi in Calabria, in Campania, nel Lazio, in Puglia, nelle Marche, … perfino in Piemonte ed all’ingresso di Bergamo.
Come anche in precedenza, in Sicilia, localmente si lamenta la “forzata” adesione anche di chi è contrario, … pena … il taglio degli pneumatici ai cosiddetti “crumiri” …!
In corso anche lo sciopero dei tassisti, contrari alle liberalizzazioni programmate dal governo.
Ma si prevede imminente la protesta anche di benzinai, ferrovieri, farmacisti e via dicendo!
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Un’incredibile serie di analogie, oltre che una intuibile somiglianza geografica!
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Parafrasando il senatore Andreotti, … se volessimo pensar male …
di Arturo Frasca e Neva Allegra

lunedì 16 gennaio 2012

Palermo, le dimissioni in zona Cesarini del sindaco. Cammarata è fuggito? Perché se ne va con due mesi d ' anticipo ?

Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata si e' dimesso. Lo ha annunciato oggi durante una conferenza stampa organizzata a villa Niscemi a Palermo.

È uno dei rari casi in cui le dimissioni del sindaco di una città lasciano le cose come stanno. Andarsene qualche mese prima della naturale conclusione del mandato non sconvolge l’ordine degli eventi. Diego Cammarata, peraltro, è ancora sindaco di Palermo. Alle sue dimissioni deve seguire la nomina, da parte del governo regionale di un commissario cui spetterà di accompagnare l’amministrazione alle urne in aprile.

Nell’annunciare la sua decisione, invero a lungo attesa, il sindaco ha spiegato che a suggerirgli la scelta è stato l’amore per la sua città. Avrebbe messo a posto le cose, bilancio e partecipate, e poi ha fatto il passo indietro. O meglio, di fianco, in considerazione della vicinanza alla scadenza del mandato.

I rappresentanti delle istituzioni spesso ci mettono di mezzo l’amore quando compiono gesti significativi. In occasione dell’accettazione di una corica prestigiosa dicono di non potersi sottrarre al dovere di servire la città, il popolo, la regione e il Paese. Anche in questa circostanza c’entra l’amore, dunque. E quando se ne vanno con qualche mese di anticipo, l’amore non se lo scordano mai.

Diego Cammarata non fa eccezione, dunque.

Sulle motivazioni di questo “anticipo” se ne dicono di tutti i colori. C’è chi ritiene che sia dovuta a due buoni motivi: il Pdl, partito di Cammarata, crede che andare alle urne senza il fardello del sindaco sulle spalle sia molto meglio. L’altra ragione sarebbe di natura personale, Cammarata dovrebbe svolgere un’attività professionale a Mediaset, azienda del gruppo Fininvest. Sarebbe, dunque, un regalo di Silvio Berlusconi, un riconoscimento per le buone pratiche, insomma.

Non crediamo affatto che queste motivazioni siano realistiche. Se il Pdl spera di fare dimenticare Cammarata in due o tre mesi, è davvero in panne. Ci vorrebbe un secolo e non pochi giorni per gettare l’oblio sul passato. Quanto al futuro professionale del sindaco, non ha niente a che vedere con l’anticipo. Se fossero collegati, significherebbe che Mediaset ha bisogno urgente di Cammarata per andare avanti e non ce la sentiamo di avallare questa tesi.

Va ricordato infine che appena un mese or sono, alla vigilia delle vacanze natalizie, il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, accennò alle ispezioni dei funzionari regionali. I conti del comune non erano esenti da critiche. Lombardo, invero, lasciò capire che c’era di più di una critica situazione di bilancio, tanto da suscitare le ire dello stesso Cammarata. Il fatto che il sindaco dimissionario “consegni” all’odiatissimo governatore il comune di Palermo deve avere motivi ben più rilevanti. Altrimenti non si spiegherebbe.

fonte:SiciliaInformazioni.com

mercoledì 11 gennaio 2012

ZAIA : "CORTINA NON E' GOMORRA,GLI EVASORI CERCATELI AL SUD"

Caro Zaia,
credo che la sua intelligenza stia subendo un ridimensionamento da attribuire,credo,alla frequentazione del "trota" con cui ormai è costretto a confrontarsi perchè fa parte integrante del direttivo leghista.
Ormai le sue espressioni antimeridionali sono fotocopie del pensiero trotiano la cui figura è stata descritta circa un secolo fa in un famoso sonetto "Il marchesino Eufemio" d'alto ingegno perchè d'alto lignaggio,ma non posso pretendere che lei lo conosca perchè fa parte di una cultura classica.
I quotidiani qualche mese fa hanno pubblicato la lista dei grandi evasori, il 97% era del nord.
Non dubito che ci sia un'evasione anche nel Sud, poche cose e fatte spesso per la sopravvivenza se pur censurabili,mentre quella attuata dai ricchi imprenditori del nord è per pura inciviltà.
Mi permetto di ricordagliene solo una relativa a quell'industriale delle pelli che i media riferivano di un miliardo di euro che supera il pil dell'intero Meridione.
Ma lei queste cose le sa bene,afferma il contrario perchè le manca l'onestà intellettuale.
E' costretto alle menzogne per guadagnarsi lo stipendio politico, che per un leghista non può prescindere dal becero antimeridionalismo.
Questi insulti gratuiti ,ormai datati, non riescono nemmeno a scalfire la nostra grande Dignità,al contrario,da popolo generoso ,siamo spinti alla pietà umana che va a chi è costretto a vendersi per qualcosa.
Alcuni, purtroppo,sono costretti a vendere il corpo,altri,ancor più degradante vendono la propria intelligenza e sono i servi,anche se nel suo caso dubito che chi acquista faccia un affare.

Enzo Maiorana, presidente di Noi Meridionali

lunedì 9 gennaio 2012

LA SICILIA DA SOLA ...

Caro Prof. Monti, Ella che è un economista di chiara fama, saprebbe spiegare perchè lo spread che nell'ultimo periodo del Governo Berlusconi era salito vertiginosamente a quota 535 verso i bund tedeschi, è oggi, a distanza di poco meno di due mesi ritornato a quota 535?...cos'è che non ha funionato? E' in condizione Ella di chiarire a me, uomo della strada, cosa è successo?....Non sarà, forse, che non c'entrava la politica finanziaria del governo precedente, così come non c'entrano i provvedimenti lacrime e sangue da Ella imposti al popolo italiano, con la complicità delle attuali forze politiche di destra, di centro e di sinistra?
Non si è chiesto, forse, se tale fenomeno non rispecchi, in modo piuttosto evidente, una sottile ma pervicace azione internazionale di sabotaggio di tutto l'intero sistema euro e della compagine che ne fa parte? Non crede che le speculazioni internazionali, mettono in ridicolo il sempreterno sorriso da ebete di Sarkozy, unitamente alla sempre accigliata Merkel, che si affannano a proporsi ancora (e fino a quando?) gli artefici della coesione europea?....e come mai l'euro non riesce più a raggiungere quota 130/dollaro?
Io credo che al di là di tutto questo, nessuno di voi, tantomeno Ella è nelle condizioni di dare una spiegazione plausibile ed elementare, tale da essere recepita dal popolo italiano!
Io credo che, se i siciliani cominciano a prendere coscienza del baratro che si è aperto sotto i loro piedi, tanto da precipitare senza possibilità di ritorno, non possono fare altro che pensare seriamente ad un distacco dall'Europa, dall'euro e ad una sua indipendenza anche dal continente Italia!
Mi dispiace doverlo ammettere, in questa sede, ma la Sicilia, da sola, avrebbe senzaltro la possibilità di autogestirsi ed autogovernarsi, nazionalizzando tutto ciò che oggi è costretta a subire sul suo territorio, vendendo al continente italia i suoi prodotti petroliferi in eccedenza, il suo gas le sue fonti di energia elettrica, e proponendosi un piano di rinnovamento dei suoi settori trainanti, quali turismo, agricoltura e beni culturali, attraverso una vera e sana riconversione in impianti agrindustriale ed agrituristici in grado di concorrere al risanamento della propria economia sì da avviare una buona volta il volano della produttività tanto desiderato e mai attuato; così forse riuscirebbe, una buona volta ad uscire fuori dalla crisi, creando benessere e possibilità di nuove opportunità occupazionali.
Mi auguro che Ella riesca a leggere questa mia...vede io, anche se uno di quel numeroso Popolo Sovrano, non ho la Sua visibilità o quella dei politici di professione che riescono tanto facilmente ad apparire in televisione per dare....(sic!) spiegazioni....io dovrò cercare, attraverso questo mezzo e qualche giornale on line a farLe pervenire questa mia
Cordialità
Gianni Lo Piccolo

giovedì 5 gennaio 2012

LETTERA APERTA AL PREMIER MARIO MONTI

Caro Presidente, Ella che si trova a Palazzo Chigi, senza aver affrontato una campagna elettorale ed aver conquistato la fiducia di un popolo sovrano
Ella che ha avuto l'incarico attraverso le "solite" decisioni entro i discreti uffici del Quirinale
Ella che si è accinto, per tale scopo, a fare il lavoro più impopolare che i partiti politici italiani le hanno volentieri lasciato
Ella, quindi, che non dovrà rispondere domani ad un giudizio elettorale, ma più semplicemente ad un'eventuale "distacco della spina" da parte della compagine confusa di un Parlamento incapace ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti di chi lo ha eletto
Ella che sta perpetrando la più grave "macelleria sociale" e imposizione fiscale mai subita da questo Paese dia, se può, uno sguardo attento ai problemi, ormai improcrastinabili della Sicilia, la cui Autonomia guadagnata sul campo con il sangue dei siciliani è a tuttoggi inapplicata sebbene concessa per consentirle di legiferare "autonomamente" su materie squisitamente inerenti l'Isola, per ignavia dei suoi governanti e per la latitanza dei suoi esponenti politici nazionali più interessati, in passato, ad essere più "graditi" a chi comandava e penalizzandoi gli interessi di questa terra
Creda pure che, con questa ultima manovra pesantissima che fa seguito dopo qualche giorno alla chiusura di uno stabilimento che ha funzionato per quarantanni a Termini Imerese, buttando sul lastrico migliaia di famiglie, senza peraltro ottenere quanto di sua spettanza e competenza in relazione alle accise sul petrolio estratto dai suoi giacimenti e mai concesse, ai diritti di sosta e sbarco dei prodotti petroliferi avviati alla lavorazione e raffinazione presso le sue raffinerie fonte di malattie e di morte per gli abitanti di quei luoghi, alle forniture di energie elettrica al continente e tantaltro ancora, ma tartassata come e più delle altre regioni e con i costi, impossibili di carburantei, energie ed utenze di pubblica utilità, ormai tagliata fuori dai treni a lunga percorrenza e sbeffeggiata dai chimerici annunci dell'autostrada Palermo-Berlino e tanto altro ancora,
ci faccia un piacere!
Si adoperi affinchè questa Terra, svuotata nel tempo delle sue ricchezze naturali e materiali e poi di seguito vituperata e considerata "causa dei mali del nord" (che fino a 150 addietro ha trovato comodo, con la sua annessione, incamerare anche il tesoro di milioni in oro depositati presso il Banco di Sicilia, per rifare il look e le strade di grande comunicazione del continente, possa finamlente vedere applicata per intero la Sua Autonomia, sancita nel 1946, con LEGGE COSTITUZIONALE, prima che Le venga tolta, più o meno proditoriamente la facoltà di fare e pRima che le giovani generazioni siciliane , nel cui sangue scorre quello dei Vespri. possa pensare di agire inconsultamente!
La Sicilia è stanca, ma non rassegnata
di GIANNI LO PICCOLO