venerdì 2 dicembre 2011

I fratelli, come i figli, sono “pezze e’ core”.

Esami comprati all’università di Palermo, scatta l’inchiesta. Nel registro degli indagati ci sono 30 persone. Le tariffe per la promozione – secondo l’accusa – erano varie: tremila euro per un esame di Economia, mille per uno di Scienze Politiche, mentre a Ingegneria – come scrivono “Repubblica”, a firma di Salvo Palazzolo, “La Stampa”, e il “Giornale di Sicilia”, a firma di Riccardo Arena – agli studenti sarebbe stato permesso pagare anche a rate. L’inchiesta è partita da un’impiegata della segreteria di Economia in grado di accedere ai sistemi informatici di varie università e quindi caricare gli esami “superati” dagli studenti. La donna è già stata licenziata a seguito di un’indagine interna voluta dal rettore Roberto Lagalla nel settembre scorso.

Nell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Amelia Luise e Sergio Demontis molti ex-studenti, incastrati da elementi che proverebbero l’avvenuto pagamento, sono accusati di concorso in falso e corruzione. E tra gli ex-studenti indagati spunta anche Alessandro Alfano, fratello di Angelino, con l’accusa di frode informatica.

Ciò che lascia stupefatti è però il resto, non tanto gli imbrogli al computer dell’impiegato infedele (o meno), ma la carriera di Alessandro Alfano, parallela ai suoi studi universitari.
Nel 2006, mentre frequentava l’università, e preparava gli esami, dedicandosi presumibilmente con determinazione alle materie, non semplici, della Facoltà di economia, partecipando alle lezioni e preparando le prove e le verifiche per conseguire il titolo di studio, Alessandro Alfano ha potuto svolgere un’attività professionale assai impegnativa, avendo ottenuto la nomina di segretario generale dell’Unioncamere Sicilia. Grazie alla professionalità conseguita in parallelo agli studi universitari, a 34 anni, è dall’anno scorso segretario generale della Camera di Commercio di Trapani.


E’ questa la parte della storia più singolare, perché non bastano le attitudini, le buone pratiche e la volontà per accedere ad incarichi di rilievo, ci vogliono i titoli, l’esperienza e una comprovata competenza. Come ha fatto Alessandro Alfano a dimostrare tutte queste qualità all’Unioncamere, ottenendo la nomina di segretario generale?


Chiederselo è utile, senza azzardare ipotesi né sospetti. Il fatto che la carriera di Alessandro sia stata brillante non è una anomalia e non presuppone alcuna carognata, ma la presenza, pur virtuale, del grande fratello Angelino non la si può cancellare con la spugna come se fosse scritta sulla lavagna.


La sobrietà, dunque, andrebbe suggerita sempre e comunque a coloro che con tanta generosità rendono più facile la vita ai potenti ed agli amici e parenti dei potenti.
Quando l’inchiesta all’Ateneo di Palermo, aperta da una segnalazione del rettore Lagalla, si concluderà sapremo se il superamento degli esami alla facoltà di economia costava tremila euro grazie ad un semplice intervento di una impiegata nella rete informatica, oppure il risultato della partecipazione e preparazione degli studenti.
Non sapremo, però, quanto deve, Alessandro al fratello Angelino. I fratelli, come i figli, sono “pezze e’ core”.
( SiciliaInformazioni )

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