martedì 1 novembre 2011

Lucio Paladino - La Buffonata Del Debito Pubblico : Perchè non va pagato !

Quando gli Stati hanno necessità di moneta, le menti perverse dei nostri politici, la richiedono alla Banca Centrale o di emissione.
La Banca stampa le banconote o concede credito virtuale, facendosi consegnare dallo Stato la garanzia reale in titoli di credito , ( B.O.T., C.C.T., etc ). La garanzia è pari al valore nominale del debito concesso, più l' interesse ( peraltro stabilito dale stesse Banche, senza alcuna contrattazione di sorta).
Lo Stato, ricevute le banconote o il credito, le mette in circolazione, distribuendolo al popolo o a una parte di esso, per vattività varie, servizi resi, compresi i pagamenti mensili ai nostri cari politici e parlamentari, per il loro fecondo lavoro.
Al termine di queste operazioni, abbiamo un popolo, sempre lui, che dispone della moneta, la Banca di emissione che detiene i titoli di credito dello Stato, e l'eterno minchione che è lo Stato, il quale ha sottoscritto il debito: Lo Stato Ha Quindi Un Debito!
Se la Banca Centrale vende i titoli che detiene in garanzia al popolo, succede che la Banca Centrale medesima ha la disponibilità della moneta, ma questa volta si tratta di una moneta reale perchè garantita da quell'eterno coglione che è lo Stato.
RICAPITOLANDO : Il Popolo ha il credito e lo Stato continua ad avere il debito. Ma lo Stato ed il Popolo sono le due tasche di uno stesso pantalone, per cui lo Stato, per pagare alla scadenza i titoli del Debito Pubblico, deve tassare i cittadini stessi.
Succede, allora, che quanto incassato dalla Banca Centrale resta nella totale disponibilità della Banca stessa e delle Organizzazioni che essa rappresenta e che ci gozzovigliano a merenda, essendo la Banca Centrale una Società di diritto privato, che nulla ha a che vedere con forme statutarie e con Enti Pubblici. Naturalmente, ai cittadini, ultimi coglioni della catena, è rimasto il debito attraverso lo Stato.
Va da sè che ogni Governo passa, ma resta sempre quel coglione che si chiama POPOLO.
E' insomma il gioco delle tre carte riveduto e corretto, dove una carta su tre vince, le altre due perdono, ma chi punta sulla carta che ritiene vincente, non vince mai, perchè vince sempre il banco o il compare di chi tiene il banco. Un gioco molto bello, se si ha la possibilità di vederlo praticamente nella fiera del lunedì a Catania, fatto da gente di mano assai svelta che reputo autentici artisti.
E per non avere allora il debito pubblico ? : Semplicissimo ! Sarebbe sufficiente per lo Stato, anzichè stampare ed emettere titoli di debito a favore delle Banche, si stampasse da sè le monete occorrenti, comunque entro limiti di moderata oculatezza per non svalutare la propria moneta in circolazione.
Niente finanziamenti dalla Banca Centrale, niente Debito Pubblico, con il potere-dovere dello Stato di rivendicare la sovranità nazionale e popolare sulla moneta.
E dinanzi a tanto schifo possiamo però consolarci perchè abbiamo un ministro come Tremonti, un vero genio nell'Economia, oltre all' altro genio come Ciampi : E non ci basta ? Che ingrati che siamo noi Italiani !
Lucio Paladino, Vice Segretario Nazionale Dell' EVIS

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3 commenti:

  1. Io non sono un moderato !
    Ho compreso, infatti, come la moderazione sia l'arma più sottile degli sfruttatori di ogni tempo, invincibili quasi sempre, vittoriosi comunque sugli sfruttati di sempre, sugli affamati, sugli schiavi moderni, su coloro ai quali è stato concesso di cercare nella spazzatura un poco di cibo avariato per mangiare anche quest'oggi, sui poveri, sugli emarginati, sui disoccupati,sui giovani in cerca di lavoro, su coloro insomma che sono stati privati dei diritti più elementari che nascono con l'individuo medesimo. E con tale affermazione, è vero, riconosco l'intelligenza di costoro, gente spietata e nemica dell'uomo che anche S. Agostino riteneva necessario eliminare e che io, perciò, uno per uno, appenderei sotto ogni lampadina di tutte le città di tutto il mondo, per guarire, almeno per un pò, questo pianeta malato.
    " S' io fossi fuoco arderei lo mondo,
    S'io fossi vento lo tempesterei,
    Se fossi acqua io l' annegherei,
    Se fossi Dio mandereil in profondo.
    Se fossi Papa sarei a lor giocondo, .... "
    Questo diceva Cecco Angiolieri, tanti anni fa, sbagliando o dicendo il vero, questo penso io quest'oggi, per confutare i comportamenti di questi Santoni, gli imbroglioni di sempre, che riescono ad affamare il mondo intero, a far leva sull'animo dell'uomo indottrinato nei millenni, affinchè costui patisca, sopporti, si sottometta al volere di altri, agli schiavisti del proprio simile.
    Ho esaminato, infatti, con lucida analisi di un pazzo pensante, scimmiottando un pò Erasmo e la sua opera, la recita consumata e vecchia quanto il mondo, con la quale si insegna la tolleranza, il perdono, la proscinesi verso questi adoratori del loro Satana, benvoluti, protetti e benedetti dal loro capo vestito di bianco, di quello stesso soggetto che ieri salutava la svastica nazista, oggi rappresenta invece quel Figlio di Dio in terra, povero, deriso, oltraggiato, crocifisso fra due ladroni; quel rappresentante, insomma, che, poc'anzi, sul telegiornale delle tredici, riveriva ed inviava il suo saluto ai grandi del mondo, che domani discuteranno sull'avvenire dei popoli : Due mezzi nani che, un tempo, per la gioia di me fanciullo, vedevo nei circhi equestri, marchiati dai capricci della natura in modo indelebile, e da una donna che non è mai stata una femmina, per rappresentare questa Europa ormai consunta e nauseabonda, nel simposio dei Grandi Stronzi della Terra.
    Pietà di me, o Dio onnipotente, se poc'anzi ho avuto persino l'ardire di pensare che domani, chissà, tu ritenessi di manifestare la tua infinita misericordia, ripulendo magari il mondo di una parte di coloro che continuano a crocifiggere ancora il tuo prediletto Figliolo.

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  2. Intanto ben venga la riflessione cui mi obbligano, fra gli altri, Lucio Paladino e Anonimo. Ho tanti anni e altrettanta confusione: di mio riconosco un valore alla libertà individuale, anche di impresa, alle politiche transnazionali e bla-bla-bla. Appunto, chiacchiere! Tutto corrotto da una finanza criminale. Mi chiedo se questo rimpianto delle sovranità non nasconda nuove trappole. E tuttavia il recupero di sovranità potrebbe recare l'antidoto di risposte più aderenti ai bisogni.Già, ma bisogni di chi? delle solite consorterie o della collettività?
    Resisto all'idea del "repulisti", ma mi sembra, come minimo, arrivato il momento di mettere vincoli robusti alle perversioni della finanza.
    Sandra Paoletti

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  3. Per quanto ho potuto capire, mi sembra che le consistenti dimensioni del nostro debito pubblico siano dovute alla gestione clientelare o ladresca del pubblico denaro. A ciò si aggiunge ora l'impennata spaventosa dei tassi di interesse, che sospetto di natura speculativa. In tutto ciò la questione dell'emissione di banconote da parte delle banche centrali mi sembra abbia un ruolo piuttosto marginale.

    Sandra Paoletti

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