PALERMO - Stop alla produzione delle auto a Termini Imerese con un mese di anticipo. La decisione della Fiat comunicata oggi ai sindacati gela i rappresentanti dei lavoratori che della vertenza Termini hanno fatto un simbolo. "Non fa tanto scalpore la data ufficializzata dalla Fiat per la fine della produzione, quanto il fatto che c'è ancora incertezza sulle soluzioni per lo stabilimento e i lavoratori - dice Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, a Palermo per una manifestazione su lavoro e giovani. "Non c'è dubbio - aggiunge - che la chiusura della Fiat è una di quelle scelte che hanno ripercussioni sull'economia della Sicilia, il territorio di Termini Imerese subirà certamente dei danni". "Questa decisione è un segnale inquietante - dice Giovanna Marano, segretario regionale della Fiom - soprattutto in un momento in cui le trattative sono ancora aperta e non ci sono certezze su quello che sarà il futuro dello stabilimento e dell'intero comprensorio comprensorio". Duro il commento di Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della Fiom che accusa il Lingotto di non preoccuparsi del destino delle tute blu siciliane: "Ancora una volta Fiat ha dimostrato di infischiarsene dei 2200 lavoratori e che andrà via a prescindere da quello che saranno gli esiti delle trattative per il passaggio di consegne". Da Mastrosimone anche un attacco alla politica, colpevole a suo dire di essere stata troppo morbida nei confronti del colosso automobilistico torinese:
"La responsabilità dei Governi nei confronti degli operai dello stabilimento è notevole: non è possibile permettere ad un'azienda che ha ricevuto così tanto di mettere in atto certi comportamenti senza preoccuparsi delle conseguenze".
Non si stupisce invece Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm: "La comunicazione di cessazione attività non mi sorprende - spiega - Adesso Fiat faccia la sua parte per poter continuare e definire la trattativa con la Dr motors e il Ministero. Mi aspetto risvolti importanti già nel vertice di mercoledì prossimo ma tutto dipenderà dalla posizione che intendono assumere i dirigenti del Lingotto". Sulla stesso piano anche Giovanni Scavuzzo della Fiom: "Era solo una questione di tempo - dice - ma prima o poi avrebbero dato l'annuncio ufficiale". Intanto per i lavoratori si prospetta un'ulteriore aumento delle ore di cassa integrazione: "Nell'ultimo anno abbiamo lavorato pochissimo e un altro mese di cig, soprattutto a dicembre sarà un vero e proprio salasso per gli operai e le loro famiglie. Non ci resta che sperare che il vertice di mercoledì dia una svolta decisiva al futuro della vicenda". Preoccupazioni giungono anche dalla politica. "Seppur annunciata da tempo è certo una notizia drammatica, tanto più perché arriva quando ancora non è stata chiusa la trattativa avviata con Dr Motors per il subentro nello stabilimento siciliano - commenta il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato - Di fatto questo annuncio conferma, accrescendo il rammarico, che lo stabilimento di Termini Imerese è l'unico a chiudere in Europa. Resta grande amarezza perché, forse, si poteva fare di più per scongiurare la cessazione dell'attività. Adesso le nostre speranze sono riposte nel progetto Dr Motors. Un progetto ambizioso che comunque non è in grado di garantire il reimpiego dei 2.200 addetti di Fiat e indotto".
(14 novembre 2011)
fonte:la Repubblica
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