Perché Ustica non ha mai conosciuto la chiarezza di una spiegazione definitiva? Perché accade lo stesso per Capaci, per via D'Amelio, per quelli che sono passati alla storia come i grandi enigmi del Paese, con una vocazione letteraria ed esistenziale alla soluzione mancata? Ci sono le azioni efficaci di gruppi che nascondono il sole con le nuvole, per calcolo e interesse. Talmente pervasivi da non essere più distinguibili in proprio: somigliano alla faccia cruda dello Stato, nei suoi giochi sporchi. Le forze che mettono in campo sono evidentemente più pesanti dello sdegno, nella bilancia di pesi e contrappesi. Poi ci siamo noi, cittadini omertosi e silenziosi. Noi, lo scandalo.
Rispetto al patrimonio colossale e pubblico di giustizia negata, ci comportiamo da sentimentali. Versiamo preghiere e lacrime negli anniversari, ci travestiamo da coccodrilli nel resto del tempo. Quando si spegne la fiammella temporizzata dell'indignazione, semplicemente dimentichiamo. Ci manca la coscienza civica necessaria per una richiesta permanente di verità. Ecco perché l'oscurità regna sovrana, per i nostri peccati di omissione. Ustica, come tutto, vive nella retorica di troppi e nel cuore spezzato di pochi.
da: LIVESICILIA
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