Il presidente della Regione commenta la bocciatura del Dpef all'Ars: "Quello del Pdl è un ribaltone. Avvierò una verifica per accertare la sussitenza delle condizioni che consentano di governare". Nostro sondaggio: vota
PALERMO - "È evidente che si è aperta una crisi politica. Il Pdl ha usato strumentalmente il voto contrario insieme al Pd sul Dpef, sebbene il documento fosse stato condiviso e approvato dai suoi assessori in giunta. Con ciò si è assunto la responsabilità di un vero e proprio ribaltone".
Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha commentato così la bocciatura del documento di programmazione economica e finanziaria avvenuta ieri all'Assemblea regionale siciliana.
"Avvio - ha proseguito Lombardo - una verifica per accertare la sussistenza delle condizioni che permettano di assicurare alla Sicilia un Governo che, lo ripeto possa garantire una azione di risanamento e di liberazione dal marciume, dai saccheggi e dagli sprechi".
"Intanto, ritengo opportuno che venga sottratto il rendiconto e l'assestamento tecnico, attualmente giacenti in Aula, al clima di confusione e aggressione - ha affermato il governatore - che potrebbe arrecare danni irreversibili alla Sicilia. La giunta si riunirà esclusivamente per adottare i provvedimenti urgenti".
12/11/2009
fonte La Sicilia.it
venerdì 13 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
...e loro esultano !
Mentre alcune regioni d’Italia ottengono miliardi di euro dalle ultime deliberazioni Cipe per la realizzazioni di opere pubbliche di grande rilievo, la politica siciliana esulta per i pochi spiccioli che, in effetti, raggiungono la Sicilia.
Vediamo le differenze:
- al nord vengono assegnati 4.166 milioni di euro per un’autostrada che collegherà 5 province (Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese), in Sicilia vengono assegnati 6 milioni di euro per il raddoppio di una strada nell’agrigentino;
- al nord vengono assegnati 130,5 milioni di euro per i lavori della Lecco-Bergamo, in Sicilia vengono assegnati 5 milioni di euro che riguarderanno i lavori di recupero dei manufatti industriali nell’ex area Montedison;
- al nord vengono assegnati 1.691 milioni di euro per la Metro di Milano e 500 milioni di euro per la realizzazione del terzo Valico dei Giovi sull’Appennino Ligure, in Sicilia vengono assegnati 3 milioni di euro ad Aragona per il completamento dei lavori di urbanizzazione sempre nell’agrigentino.
E’ talmente evidente la sperequazione che vi è nella ripartizione dei finanziamenti e nell’importanza degli investimenti stessi e sono due le cose che secondo me dovrebbero far riflettere i siciliani: la prima, che la politica regionale non abbia dei progetti di grande importanza al Cipe per migliorare quelle condizioni infrastrutturali di cui la Sicilia ha veramente bisogno, oltre al Ponte sullo Stretto; la seconda, che il solo Ponte sullo Stretto, ritenuta opera di primaria importanza per le sorti della Sicilia, possa eliminare l’enorme gap infrastrutturale del territorio siciliano.
Sono evidenti e sotto gli occhi di tutti le condizioni infrastrutturali della Sicilia (strade, autostrade, ferrovie etc.).
E’ evidente che alla Sicilia sono stati destinati pochi spiccioli a differenza delle risorse ben più consistenti assegnate al nord.
Non basta e non deve bastare alla politica siciliana, quella con la “P” maiuscola, la scusa che la popolazione siciliana è facilmente propensa ad accontentarsi, specialmente in un momento di profonda crisi, la crisi per noi siciliani è da almeno 40 anni che esiste e non è un problema di questi ultimi anni. La crisi infrastrutturale della Sicilia è prettamente un problema politico e la prova tangibile è sotto gli occhi di tutti, nessun collegamento veloce stradale né ferroviario tra le nove province siciliane, penso che ciò possa bastare a far riflettere i siciliani e tutta la classe politica siciliana.
di Giosuè Malaponti
Vediamo le differenze:
- al nord vengono assegnati 4.166 milioni di euro per un’autostrada che collegherà 5 province (Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese), in Sicilia vengono assegnati 6 milioni di euro per il raddoppio di una strada nell’agrigentino;
- al nord vengono assegnati 130,5 milioni di euro per i lavori della Lecco-Bergamo, in Sicilia vengono assegnati 5 milioni di euro che riguarderanno i lavori di recupero dei manufatti industriali nell’ex area Montedison;
- al nord vengono assegnati 1.691 milioni di euro per la Metro di Milano e 500 milioni di euro per la realizzazione del terzo Valico dei Giovi sull’Appennino Ligure, in Sicilia vengono assegnati 3 milioni di euro ad Aragona per il completamento dei lavori di urbanizzazione sempre nell’agrigentino.
E’ talmente evidente la sperequazione che vi è nella ripartizione dei finanziamenti e nell’importanza degli investimenti stessi e sono due le cose che secondo me dovrebbero far riflettere i siciliani: la prima, che la politica regionale non abbia dei progetti di grande importanza al Cipe per migliorare quelle condizioni infrastrutturali di cui la Sicilia ha veramente bisogno, oltre al Ponte sullo Stretto; la seconda, che il solo Ponte sullo Stretto, ritenuta opera di primaria importanza per le sorti della Sicilia, possa eliminare l’enorme gap infrastrutturale del territorio siciliano.
Sono evidenti e sotto gli occhi di tutti le condizioni infrastrutturali della Sicilia (strade, autostrade, ferrovie etc.).
E’ evidente che alla Sicilia sono stati destinati pochi spiccioli a differenza delle risorse ben più consistenti assegnate al nord.
Non basta e non deve bastare alla politica siciliana, quella con la “P” maiuscola, la scusa che la popolazione siciliana è facilmente propensa ad accontentarsi, specialmente in un momento di profonda crisi, la crisi per noi siciliani è da almeno 40 anni che esiste e non è un problema di questi ultimi anni. La crisi infrastrutturale della Sicilia è prettamente un problema politico e la prova tangibile è sotto gli occhi di tutti, nessun collegamento veloce stradale né ferroviario tra le nove province siciliane, penso che ciò possa bastare a far riflettere i siciliani e tutta la classe politica siciliana.
di Giosuè Malaponti
domenica 8 novembre 2009
PONTE: FERMIAMO TUTTO, DAVVERO! LOTTIAMO PER LE VERE PRIORITÀ!"
Il Governo ha annunciato che il 23 dicembre verrà dato avvio ai cantieri del Ponte sullo Stretto. Il primo atto sarà la modifica di un tratto di linea ferrata prossima alla Stazione ferroviaria di Cannitello-Villa San Giovanni. Non sono stati sufficienti, evidentemente, i morti di Scaletta e Giampilieri per porre fine a questa idea scellerata e destinare le risorse pubbliche del Ponte per la messa in sicurezza del territorio. Da anni ci battiamo contro quello che abbiamo definito "il mostro sullo Stretto" perché riteniamo che così vengano sperperate ingenti risorse pubbliche, perché riteniamo che sia inutile, perché riteniamo che sia devastante per l'ambiente. Lo scorso otto agosto siamo scesi in piazza in migliaia per dire no al Ponte. Quella manifestazione presentava una piattaforma alternativa che vedeva come elemento centrale la messa in sicurezza sismica ed idrogeologica del territorio, accompagnata dalla richiesta del potenziamento del trasporto pubblico nello Stretto. Con questa stessa piattaforma saremo in piazza il 19 dicembre a Villa San Giovanni in un appuntamento che rivestirà carattere nazionale. Nell'ambito del percorso che ci porterà a quella manifestazione, indiciamo per giorno 1 dicembre un corteo a Faro, a due mesi dai tragici eventi che hanno colpito la zona sud della città e la riviera jonica, nei luoghi nei quali vorrebbero far sorgere il pilone della sponda messinese.
Messina, 04.11.09
ReteNoPonte
Messina, 04.11.09
ReteNoPonte
sabato 7 novembre 2009
Palermo, rifiuti attrazione turistica
Si aggrava di ora in ora l'emergenza spazzatura a causa dello sciopero dei netturbini e della crisi finanziaria del Coinres. La popolazione, esausta, incendia i cassonetti, cresce la tensione tra gli operatori. Come a Napoli, gli stranieri fotografano lo stato di degrado in città
PALERMO - Come succedeva a Napoli anche a Palermo le montagne di immondizia sui marciapiedi sono diventate una attrazione per i turisti che fotografano il degrado in cui si trova la città. Lo sciopero dei netturbini di Amia Essemme e la crisi finanziaria del Coinres, il consorzio che si occupa del servizio nei comuni della provincia, hanno determinato l'accumulo di rifiuti con situazioni igienico-sanitarie al limite.
A Palermo in ogni strada, anche in pieno centro, i cassonetti sono stracolmi di spazzatura, con la gente costretta a lasciare i sacchetti nei marciapiedi perchè l'immondizia non viene raccolta da alcuni giorni. Anche la scorsa notte nei quartieri di periferia alcuni cittadini hanno bruciato i rifiuti che ormai vengono abbandonati anche di fronte alle scuole e agli ospedali.
La situazione non è migliore in molti comuni della provincia, dove la raccolta della spazzatura è ferma per i problemi del Consorzio che la gestisce, a cui l'Amia impedisce di conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo per un contenzioso economico. C'è un clima di tensione tra gli stessi operatori; due giorni fa a Palermo alcuni lavoratori di Amia Essemme hanno aggredito gli operatori della capogruppo Amia, sollevando l'indignazione del sindaco Diego Cammarata e del Prefetto Giancarlo Trevisone.
06/11/2009
PALERMO - Come succedeva a Napoli anche a Palermo le montagne di immondizia sui marciapiedi sono diventate una attrazione per i turisti che fotografano il degrado in cui si trova la città. Lo sciopero dei netturbini di Amia Essemme e la crisi finanziaria del Coinres, il consorzio che si occupa del servizio nei comuni della provincia, hanno determinato l'accumulo di rifiuti con situazioni igienico-sanitarie al limite.
A Palermo in ogni strada, anche in pieno centro, i cassonetti sono stracolmi di spazzatura, con la gente costretta a lasciare i sacchetti nei marciapiedi perchè l'immondizia non viene raccolta da alcuni giorni. Anche la scorsa notte nei quartieri di periferia alcuni cittadini hanno bruciato i rifiuti che ormai vengono abbandonati anche di fronte alle scuole e agli ospedali.
La situazione non è migliore in molti comuni della provincia, dove la raccolta della spazzatura è ferma per i problemi del Consorzio che la gestisce, a cui l'Amia impedisce di conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo per un contenzioso economico. C'è un clima di tensione tra gli stessi operatori; due giorni fa a Palermo alcuni lavoratori di Amia Essemme hanno aggredito gli operatori della capogruppo Amia, sollevando l'indignazione del sindaco Diego Cammarata e del Prefetto Giancarlo Trevisone.
06/11/2009
martedì 3 novembre 2009
Questo è il quadro siciliano
Oramai si gioca a carte scoperte e le accuse, anche pesanti, non si mandano a dire, anzi. Il presidente Lombardo deve essere proprio in una situazione difficile se alza il tiro e spara accuse precise contro settori della politica presenti all’ARS e nelle commissioni.
Apparentemente le ragioni di questa guerra sarebbero determinate dalla necessità di alcuni referenti di alto lignaggio del partito azienda di Berlusconi, di farsi spazio e crearsi una porzione di potere regionale autonoma; e di altri, di mantenere ben vivo l’amore verso il proprio capo nazionale. Ed ecco che ufficialmente la guerra è tra la corrente Alfano/Schifani, impropriamente definiti lealisti, e la corrente Miccichè, definito scissionista …
In mezzo, l’UDC che gode e l’MPA sempre più all’angolo. Chi ne paga le conseguenze, ma questo poco importa alla casta, la Sicilia ed i siciliani.
Dal momento della sua elezione, Lombardo ha annunciato grandi riforme e grandi interventi sull’apparato regionale, salvo poi, rimanere solo annunci.
La sanità abbiamo visto tutti come è finita. Russo ha tagliato qua e là servizi e prestazioni per risparmiare tanto quanto bastava per poter ottenere il famoso mutuo di due miliardi, ma i problemi di disorganizzazione, di sprechi, di disservizi, di incapacità professionale e di nepotismo politico nel sistema, sono rimasti tali e quali. Si potrebbe dire che sono aumentati. Scampato pericolo per il 118. Russo, grazie anche agli scandali SISE e CRI, e la famosa richiesta di 37 milioni di euro per “straordinari”, alla fine si è convinto che l’(af)fondazione che aveva pensato sarebbe stato un disastro e starebbe orientandosi verso un sistema di emergenza “in house”… Meglio tardi che mai.
L’agricoltura, nelle mani di un assessore, Cimino, che a Marsala, durante un incontro con gli agricoltori si è dichiarato candidamente “incompetente in materia”.
La viabilità è peggio dell’era Cuffaro che come e più di Lombardo è innamorato del ponte dei sogni berlusconiani.
L’occupazione scende, ma questo, in un sistema complesso e colluso di economia in nero non interessa più di tanto anche se si spendono, meglio sarebbe dire sprecano, oltre 200 milioni di euro per “formare” disoccupati con qualifiche indecenti, tanto per tenere in piedi il giocattolo della formazione in mano ai sindacati che in Sicilia sembrano completamente avulsi all’interno del sistema clientelare della formazione.
Le autostrade del mare si sono impantanate nella palude degli interessi trasversali così come il trasporto merci “in cargo aereo” . Comiso sta a dimostrare come gli interessi della politica e gli interessi trasversali siano prioritari alle esigenze della comunità siciliana.
Lo sviluppo dell’Isola, sia economico che sociale, registra il minimo storico e il divario nord sud, per colpa delle incapacità politiche siciliane e nazionale, è aumentato notevolmente.
Questo è il quadro siciliano all’interno del quale si combattono guerre personali per riaffermare la supremazia nei feudi, altro che scissionismo o autonomismo.
Qui si fa la guerra per avere il potere. Tutto il resto sono favole a cui non crede più nessuno.
Non ci sorprende l’assenza da questa guerra guerreggiata, di Silvio Berlusconi da Arcore. La Sicilia per l’uomo di Arcore è divenuta un po’ pesante e più distante ne sta meglio è per lui. In fin dei conti alcuni “cardinali” quali Alfano, Schifani e La Russa sono costretti a stare con lui perchè senza Berlusconi, in Sicilia sarebbero tagliati fuori. E’ è sul territorio che si combattono le guerre e non seduti su comode poltrone romane.
E in Sicilia la guerra è giocata senza fioretti e l’UDC, apparentemente assente, sta giocando la sua partita potendo contare sull’asso Cuffaro che a torto qualcuno aveva pensato fuori dalla politica che conta.
Lombardo, invece, deve credere che Miccichè stia dalla sua parte ed è per questo che dichiara : “Si avvia (riferendosi allo strappo, ancora solo ipotetico, che il delfino di Berlusconi dovrebbe operare) un percorso di adeguamento della politica all’autonomia siciliana. L’Mpa e’ in cammino da tempo su questa strada, lieto che ci sia anche il Pdl”.
E secondo quanto dichiara a Repubblica, “All’Ars e in commissione Bilancio – si annidano i difensori di un sistema marcio. Una cosa e’ certa: i lealisti del Pdl che hanno due assessori in giunta prima o poi dovranno porsi il problema del comportamento irresponsabile in commissione. Altrimenti ci penserò io presto”.
Sembra il viatico al rimpasto annunciato e a … nuove elezioni.
Apparentemente le ragioni di questa guerra sarebbero determinate dalla necessità di alcuni referenti di alto lignaggio del partito azienda di Berlusconi, di farsi spazio e crearsi una porzione di potere regionale autonoma; e di altri, di mantenere ben vivo l’amore verso il proprio capo nazionale. Ed ecco che ufficialmente la guerra è tra la corrente Alfano/Schifani, impropriamente definiti lealisti, e la corrente Miccichè, definito scissionista …
In mezzo, l’UDC che gode e l’MPA sempre più all’angolo. Chi ne paga le conseguenze, ma questo poco importa alla casta, la Sicilia ed i siciliani.
Dal momento della sua elezione, Lombardo ha annunciato grandi riforme e grandi interventi sull’apparato regionale, salvo poi, rimanere solo annunci.
La sanità abbiamo visto tutti come è finita. Russo ha tagliato qua e là servizi e prestazioni per risparmiare tanto quanto bastava per poter ottenere il famoso mutuo di due miliardi, ma i problemi di disorganizzazione, di sprechi, di disservizi, di incapacità professionale e di nepotismo politico nel sistema, sono rimasti tali e quali. Si potrebbe dire che sono aumentati. Scampato pericolo per il 118. Russo, grazie anche agli scandali SISE e CRI, e la famosa richiesta di 37 milioni di euro per “straordinari”, alla fine si è convinto che l’(af)fondazione che aveva pensato sarebbe stato un disastro e starebbe orientandosi verso un sistema di emergenza “in house”… Meglio tardi che mai.
L’agricoltura, nelle mani di un assessore, Cimino, che a Marsala, durante un incontro con gli agricoltori si è dichiarato candidamente “incompetente in materia”.
La viabilità è peggio dell’era Cuffaro che come e più di Lombardo è innamorato del ponte dei sogni berlusconiani.
L’occupazione scende, ma questo, in un sistema complesso e colluso di economia in nero non interessa più di tanto anche se si spendono, meglio sarebbe dire sprecano, oltre 200 milioni di euro per “formare” disoccupati con qualifiche indecenti, tanto per tenere in piedi il giocattolo della formazione in mano ai sindacati che in Sicilia sembrano completamente avulsi all’interno del sistema clientelare della formazione.
Le autostrade del mare si sono impantanate nella palude degli interessi trasversali così come il trasporto merci “in cargo aereo” . Comiso sta a dimostrare come gli interessi della politica e gli interessi trasversali siano prioritari alle esigenze della comunità siciliana.
Lo sviluppo dell’Isola, sia economico che sociale, registra il minimo storico e il divario nord sud, per colpa delle incapacità politiche siciliane e nazionale, è aumentato notevolmente.
Questo è il quadro siciliano all’interno del quale si combattono guerre personali per riaffermare la supremazia nei feudi, altro che scissionismo o autonomismo.
Qui si fa la guerra per avere il potere. Tutto il resto sono favole a cui non crede più nessuno.
Non ci sorprende l’assenza da questa guerra guerreggiata, di Silvio Berlusconi da Arcore. La Sicilia per l’uomo di Arcore è divenuta un po’ pesante e più distante ne sta meglio è per lui. In fin dei conti alcuni “cardinali” quali Alfano, Schifani e La Russa sono costretti a stare con lui perchè senza Berlusconi, in Sicilia sarebbero tagliati fuori. E’ è sul territorio che si combattono le guerre e non seduti su comode poltrone romane.
E in Sicilia la guerra è giocata senza fioretti e l’UDC, apparentemente assente, sta giocando la sua partita potendo contare sull’asso Cuffaro che a torto qualcuno aveva pensato fuori dalla politica che conta.
Lombardo, invece, deve credere che Miccichè stia dalla sua parte ed è per questo che dichiara : “Si avvia (riferendosi allo strappo, ancora solo ipotetico, che il delfino di Berlusconi dovrebbe operare) un percorso di adeguamento della politica all’autonomia siciliana. L’Mpa e’ in cammino da tempo su questa strada, lieto che ci sia anche il Pdl”.
E secondo quanto dichiara a Repubblica, “All’Ars e in commissione Bilancio – si annidano i difensori di un sistema marcio. Una cosa e’ certa: i lealisti del Pdl che hanno due assessori in giunta prima o poi dovranno porsi il problema del comportamento irresponsabile in commissione. Altrimenti ci penserò io presto”.
Sembra il viatico al rimpasto annunciato e a … nuove elezioni.
lunedì 2 novembre 2009
2 " discussioni su Facebook - la seconda
" L'EVIS SI RICOSTITUISCE PER CONTRASTARE UNA POLITICA NON POLITICA DI QUANTI,
ALL'OMBRA DELL'AUTONOMISMO, SEMBRANO ANELARE LA CHIAMATA A POSTI DI POTERI, E
ADOPERARSI SUL TERRITORIO PER RILANCIARE LO SPIRITO INDIPENDENTISTA DEL POPOLO
SICILIANO ".
Carissima Neva, Segretaria dell'EVIS,
hai voluto mettere i puntini
sulle i, hai voluto ribadire le tue verità, hai voluto pronunciare e scrivere,
a beneficio di tutti, fatidiche parole che ho riportato all'inizio di questo
mio intervento con lettere maiuscole, per una doverosa puntualizzazione.
-
Avresti potuto iniziare, invece, con la consegna della tessera dell'EVIS al
Presidente Lombardo e, seppure la tua non sarebbe stata un'iniziativa
originale, avresti comunque rimediato una stretta di mano e magari un dolcino
o un bitter a Palazzo D'Orleans; già, ma come ti saresti presentata dal
Presidente, con una pistola nel fodero, un mitra e dieci bombe a mano appese
alla cintura, dal momento che sei a capo di un esercito di guerriglieri, come
ha saggiamente scritto qualcuno ?
-Avresti potuto, ancora, creare un altro
blob " LIBERO E PENSANTE, SICILIANO NAZIONALITARIO " con la foto di Turi Lima
nel centro della Bandiera di combattimento che fu di Canepa e, cercare, come
hanno fatto altri " DI RIUNIFICARE IL POPOLO DI ANTENNA TRINACRIA, LA RADIO
CONCEPITA DA TURI LIMA COME STRUMENTO DI SENSIBILIZZAZIONE RIVOLTA AL POPOLO
SICILIANO AL FINE DI RISCOPRIRE LA PROPRIA = SICILIANITA' E LA MEMORIA
STORICA = "
E in questo contesto " TANTISSIMI DEI TANTISSIMI SAREMMO DIVENTATI
ASCOLTATORI MILITANTI "
-Oppure, avresti potuto " METTERE A DISPOSIZIONE UNO
SPAZIO A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DIBATTERE SULLA QUESTIONE SOLLEVATA DALLA
DECISIONE DEL PRESIDENTE LOMBARDO DI AZZERARE L'ATTUALE GOVERNO REGIONALE,
PROSPETTANDO UNA NUOVA RAGIONE AUTONOMISTICA PER LA SICILIA ".
-Ma avresti,
potuto, altresì, associarti alla conclusione dello stesso Presidente, del 21
maggio 2009, " ADERENDO ALL'INVITO DI VOTARE PER L'AUTONOMIA, L'UNICA FORZA
REALE CHE CI HA INSERITI NELL'AGENDA POLITICA DEL PAESE, NON COME QUATTRO
SELVAGGI DA COMPRARE CON LE PERLINE COLORATE, MA COME UN POPOLO CHE MERITA UN
FUTURO "
E così operando, cara Neva, avresti visto la tua firma comparire
assieme a quella di altri firmatari illustri, come Mario di Mauro, già
ideologo di " Noi Siciliani " Presidente dell'Istituto Terra e Liberazione;
per non tacere degli altri eminenti firmatari, come Renato Sgroi Santagati,
Segretario di Rinascita Siciliana e, dulcis in fundo, di Salvo Musumeci,
Presidente per l'Indipendenza della Sicilia.
E a conclusione di quell'incontro,
oltre alla tessera onoraria per il Presidente, avresti potuto consegnare anche
tu la bandiera di combattimento dell'EVIS, " QUALE SEGNO CHE LA BATTAGLIA PER
L'AFFERMAZIONE DEI DIRITTI DEL POPOLO SICILIANO E' ANCORA IN CORSO..........
ribadendo che LA STRADA DA FARE E' TUTTA IN SALITA E TORTUOSA, E PROPRIO PER
QUESTO OCCORRE UNIRE LE FORZE CONTRO L'ASCARISMO ED IL CENTRALISMO DEI PARTITI
ITALIANI ( Amodei, addetto stampa MIS).
Il fatto si è, cara Neva, che tu sei
una testarda impenitente ed irrecuperabile, e quella testardaggine di porterà,
in un prossimo futuro, a proporre ancora l'idea pazza dell'Indipendenza
dell'Isola. Mi chiedo, anzi ti chiedo in proposito, se non ritieni di
scopiazzare dallo Statuto del MIS, prendendo a prestito in toto l'articolo 2
dello stesso che, molto saggiamente, e senza danneggiare nessuno, parla di
tutto tranne che di indipendenza della Sicilia;
D'altra parte come si fa a non
gioire di tutta l'opulenza che il padre Priore del Convento ci offre a noi
Isolani : Lavoro e occupazione per tutti, mafia e potentati scomparsi
dall'Isola, inquinamento inesistente, agricoltura floridissima, turismo,
commercio e terziario ai massimi livelli ipotizzabili, carburanti ed energia
prodotti in Sicilia volti a beneficio dei nostri corregionali, e non a prezzi
assurdi come quelli praticati in Val D'Aosta.
Avresti dovuto ringraziare gli
eminentissimi affiliati al MIS che si sono scomodati di pubblicare a tuo
esclusivo beneficio ( io già lo conoscevo ) lo Statuto predetto, redatto in
modo limpido, lineare, TRANQUILLO, PLACIDO e SERENO ( come i figli di Totò ),
che parla di tutto, di Canepa compreso, tranne che di Indipendenza della
Sicilia.
Il fatto poi che tu, con arroganza e incompetenza sfrontata, ti sia
voluta confrontare con eminentissimi storici sulla figura, le gesta e la
storiografia di Canepa, dei suoi rapporti con Finocchiaro Aprile, della
costituzione dell'EVIS e dei rapporti fra il MIS e l'EVIS, è stata e rimane
un'autentica presunzione ed una mancanza imperdonabile; tu, infatti, hai messo
in dubbio decenni di ricerche portate avanti da eminentissimi studiosi della
storiografia della quale si discute;
sappi, incorregibile presuntuosa, che
costoro hanno sovvertito gli scritti e il pensiero di coloro che osarono
affermare, sbagliando, che " LE OMBRE SULLO SCONTRO DI MURAZZU RUTTU NON SONO
MAI STATE DIRADATE E GLI INTERROGATIVI NON HANNO AVUTO RISPOSTE SICURI E
PLAUSIBILI. NON E' VERO CHE NON ESISTONO DOCUMENTI CHE RILEVANO O LASCIANO
INTRAVEDERE I RETROSCENA DI QUEL TREMENDO EPISODIO. NE' L 'ANALISI DEI FATTI
PUO' SUGGERIRE ALTRE RAGIONEVOLI CONGETTURE, SE NON QUELLE FORNITECI DA Sì
EMINENTISSIMI STUDIOSI.
RESTA PERCI0' ACCERTATA, per merito di siffatti
studiosi, LA VERITA' ASSOLUTA DEI ACCADIMENTI RIGUARDANTI CANEPA, FINOCCHIARO
APRILE E GLI ALTRI PERONAGGI DELL'INDIPENDENTISMO;
RESTA ULTERIORMENTE
ACCERTATA LA VERITA' STORICA CHE CANEPA NON FU TRADITO DA QUALCUNO DEGLI
INSOSPETTABILI DEL MIS; CHE NON CI FU LA " SOFFIATA " PER CATTURARE CANEPA E
GLI ALTRI; CHE E' FALSA LA RELAZIONE INTRODUTTIVA AGLI ATTI DELLA COMMISSIONE
PARLAMENTARE ANTIMAFIA DEL 10 FEBBRAIO 1972 LA QUALE SOSTIENE, SBAGLIANDO, CHE
LA = FINE DEL RIVOLUZIONARIO CANEPA, RIMASTA AVVOLTA NEL MISTERO, E' ATTRIBUITA
ALLA REAZIONE DEGLI AGRARI, PREOCCUPATI DELLA RIUSCITA DI UNA RIVOLUZIONE CHE
AVREBBE POTUTO ROVESCIARE IL SISTEMA SOSTANZILAMENTE FEUDALE; E' STATA ,
ALTRESì, ACCERTATA, DA PARTE DI QUESTI EMINENTISSIMI STORICI, CHE RISULTA
CERTAMENTE FALSA LA DEPOSIZIONE RESA, ALLA COMMISSIONE STESSA L'8 GENNAIO 1971,
DELL'AVV. VARVARO; CHE NON E' VERO QUANTO AFFERMATO DA QUEST'ULTIMO CHE CANEPA
MORI' IN UN AGGUATO NON OCCASIONALE, ASSOLUTAMENTE NON COMBINATO DAGLI STESSI
INDIPENDENTISTI DI DESTRA. NON E' VERO, INFATTI, CHE CANEPA PRONUNCIò MAI, SUL
VOLUMETTO = LA SICILIA AI SICILIANI = CHE QUANDO SI SAREBBE FATTA LA REPUBBLICA
SOCIALE IN SICILIA, I FEUDATARI AVREBBERO DOVUTO CONSEGNARE LE LORO TERRE PER
NON CONSEGNARE LE LORO TESTE; E' ANCORA FALSO CHE QUELL'ULTIMA FRASE GLI COSTO'
LA VITA.
NON E' PERCIO' VERO CHE GLI AGRARI SI ACCORDARONO, DIRETTAMENTE O
INDIRETTAMENTE, COI CARABINIERI, NE' E' VERO CHE FURONO SEMPRE GLI AGRARI A
FARE ARRIVARE AI CARABINIERI LA SOFFIATA ANONIMA ".
Ma perchè ti ho voluto
inviare questo scritto ? Soltanto per farti capire che si vive meglio se non si
litiga con nessuno.
Si vive meglio, come fanno gli altri, se si guarda alle
vicende di Messina senza scomodarsi minimamente.
Si vive da beati se riuscirai,
senza provare orrore, a guardare i nipoti dei terremotati del 1908.
Si vive
beati se te ne starai tranquilla, senza scomodare nessuno, quando vedrai un
siciliano che fruga nella spazzatura per cercare un pò di cibo per mangiare.
Si
vive beati quando sentirai affermare, con voce sommessa, ma senza scomporti
più di tanto, che gli abitanti di Gela hanno mercurio nel sangue.
Si vive
beati, insomma, se ci si comporta da leccapiedi, da meschini, da vili, se ci si
inchina a questo e quell'altro politico di turno, se si saprà recitare la
commedia di sempre, leccando la mano come un accattone, un essere senza decoro
nè dignità.
Ravvediti, carissima Neva, e fai come gli altri che, dalla loro
mediocrità esistenziale, hanno saputo trarre il loro squallore interiore per
condire quel pezzo di pane ammuffito.
Un saluto affettuoso e l'augurio che tu
possa magari ritornare nel MIS, per gioire, se saprai e vorrai apprezzare
altri comportamenti, meno scomodi, ma sicuramente più proficui.
Paolo Calabrese ( Lucio ) - Vice Segretario dell ' EVIS-Partito per l' Indipendenza della Sicilia
ALL'OMBRA DELL'AUTONOMISMO, SEMBRANO ANELARE LA CHIAMATA A POSTI DI POTERI, E
ADOPERARSI SUL TERRITORIO PER RILANCIARE LO SPIRITO INDIPENDENTISTA DEL POPOLO
SICILIANO ".
Carissima Neva, Segretaria dell'EVIS,
hai voluto mettere i puntini
sulle i, hai voluto ribadire le tue verità, hai voluto pronunciare e scrivere,
a beneficio di tutti, fatidiche parole che ho riportato all'inizio di questo
mio intervento con lettere maiuscole, per una doverosa puntualizzazione.
-
Avresti potuto iniziare, invece, con la consegna della tessera dell'EVIS al
Presidente Lombardo e, seppure la tua non sarebbe stata un'iniziativa
originale, avresti comunque rimediato una stretta di mano e magari un dolcino
o un bitter a Palazzo D'Orleans; già, ma come ti saresti presentata dal
Presidente, con una pistola nel fodero, un mitra e dieci bombe a mano appese
alla cintura, dal momento che sei a capo di un esercito di guerriglieri, come
ha saggiamente scritto qualcuno ?
-Avresti potuto, ancora, creare un altro
blob " LIBERO E PENSANTE, SICILIANO NAZIONALITARIO " con la foto di Turi Lima
nel centro della Bandiera di combattimento che fu di Canepa e, cercare, come
hanno fatto altri " DI RIUNIFICARE IL POPOLO DI ANTENNA TRINACRIA, LA RADIO
CONCEPITA DA TURI LIMA COME STRUMENTO DI SENSIBILIZZAZIONE RIVOLTA AL POPOLO
SICILIANO AL FINE DI RISCOPRIRE LA PROPRIA = SICILIANITA' E LA MEMORIA
STORICA = "
E in questo contesto " TANTISSIMI DEI TANTISSIMI SAREMMO DIVENTATI
ASCOLTATORI MILITANTI "
-Oppure, avresti potuto " METTERE A DISPOSIZIONE UNO
SPAZIO A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DIBATTERE SULLA QUESTIONE SOLLEVATA DALLA
DECISIONE DEL PRESIDENTE LOMBARDO DI AZZERARE L'ATTUALE GOVERNO REGIONALE,
PROSPETTANDO UNA NUOVA RAGIONE AUTONOMISTICA PER LA SICILIA ".
-Ma avresti,
potuto, altresì, associarti alla conclusione dello stesso Presidente, del 21
maggio 2009, " ADERENDO ALL'INVITO DI VOTARE PER L'AUTONOMIA, L'UNICA FORZA
REALE CHE CI HA INSERITI NELL'AGENDA POLITICA DEL PAESE, NON COME QUATTRO
SELVAGGI DA COMPRARE CON LE PERLINE COLORATE, MA COME UN POPOLO CHE MERITA UN
FUTURO "
E così operando, cara Neva, avresti visto la tua firma comparire
assieme a quella di altri firmatari illustri, come Mario di Mauro, già
ideologo di " Noi Siciliani " Presidente dell'Istituto Terra e Liberazione;
per non tacere degli altri eminenti firmatari, come Renato Sgroi Santagati,
Segretario di Rinascita Siciliana e, dulcis in fundo, di Salvo Musumeci,
Presidente per l'Indipendenza della Sicilia.
E a conclusione di quell'incontro,
oltre alla tessera onoraria per il Presidente, avresti potuto consegnare anche
tu la bandiera di combattimento dell'EVIS, " QUALE SEGNO CHE LA BATTAGLIA PER
L'AFFERMAZIONE DEI DIRITTI DEL POPOLO SICILIANO E' ANCORA IN CORSO..........
ribadendo che LA STRADA DA FARE E' TUTTA IN SALITA E TORTUOSA, E PROPRIO PER
QUESTO OCCORRE UNIRE LE FORZE CONTRO L'ASCARISMO ED IL CENTRALISMO DEI PARTITI
ITALIANI ( Amodei, addetto stampa MIS).
Il fatto si è, cara Neva, che tu sei
una testarda impenitente ed irrecuperabile, e quella testardaggine di porterà,
in un prossimo futuro, a proporre ancora l'idea pazza dell'Indipendenza
dell'Isola. Mi chiedo, anzi ti chiedo in proposito, se non ritieni di
scopiazzare dallo Statuto del MIS, prendendo a prestito in toto l'articolo 2
dello stesso che, molto saggiamente, e senza danneggiare nessuno, parla di
tutto tranne che di indipendenza della Sicilia;
D'altra parte come si fa a non
gioire di tutta l'opulenza che il padre Priore del Convento ci offre a noi
Isolani : Lavoro e occupazione per tutti, mafia e potentati scomparsi
dall'Isola, inquinamento inesistente, agricoltura floridissima, turismo,
commercio e terziario ai massimi livelli ipotizzabili, carburanti ed energia
prodotti in Sicilia volti a beneficio dei nostri corregionali, e non a prezzi
assurdi come quelli praticati in Val D'Aosta.
Avresti dovuto ringraziare gli
eminentissimi affiliati al MIS che si sono scomodati di pubblicare a tuo
esclusivo beneficio ( io già lo conoscevo ) lo Statuto predetto, redatto in
modo limpido, lineare, TRANQUILLO, PLACIDO e SERENO ( come i figli di Totò ),
che parla di tutto, di Canepa compreso, tranne che di Indipendenza della
Sicilia.
Il fatto poi che tu, con arroganza e incompetenza sfrontata, ti sia
voluta confrontare con eminentissimi storici sulla figura, le gesta e la
storiografia di Canepa, dei suoi rapporti con Finocchiaro Aprile, della
costituzione dell'EVIS e dei rapporti fra il MIS e l'EVIS, è stata e rimane
un'autentica presunzione ed una mancanza imperdonabile; tu, infatti, hai messo
in dubbio decenni di ricerche portate avanti da eminentissimi studiosi della
storiografia della quale si discute;
sappi, incorregibile presuntuosa, che
costoro hanno sovvertito gli scritti e il pensiero di coloro che osarono
affermare, sbagliando, che " LE OMBRE SULLO SCONTRO DI MURAZZU RUTTU NON SONO
MAI STATE DIRADATE E GLI INTERROGATIVI NON HANNO AVUTO RISPOSTE SICURI E
PLAUSIBILI. NON E' VERO CHE NON ESISTONO DOCUMENTI CHE RILEVANO O LASCIANO
INTRAVEDERE I RETROSCENA DI QUEL TREMENDO EPISODIO. NE' L 'ANALISI DEI FATTI
PUO' SUGGERIRE ALTRE RAGIONEVOLI CONGETTURE, SE NON QUELLE FORNITECI DA Sì
EMINENTISSIMI STUDIOSI.
RESTA PERCI0' ACCERTATA, per merito di siffatti
studiosi, LA VERITA' ASSOLUTA DEI ACCADIMENTI RIGUARDANTI CANEPA, FINOCCHIARO
APRILE E GLI ALTRI PERONAGGI DELL'INDIPENDENTISMO;
RESTA ULTERIORMENTE
ACCERTATA LA VERITA' STORICA CHE CANEPA NON FU TRADITO DA QUALCUNO DEGLI
INSOSPETTABILI DEL MIS; CHE NON CI FU LA " SOFFIATA " PER CATTURARE CANEPA E
GLI ALTRI; CHE E' FALSA LA RELAZIONE INTRODUTTIVA AGLI ATTI DELLA COMMISSIONE
PARLAMENTARE ANTIMAFIA DEL 10 FEBBRAIO 1972 LA QUALE SOSTIENE, SBAGLIANDO, CHE
LA = FINE DEL RIVOLUZIONARIO CANEPA, RIMASTA AVVOLTA NEL MISTERO, E' ATTRIBUITA
ALLA REAZIONE DEGLI AGRARI, PREOCCUPATI DELLA RIUSCITA DI UNA RIVOLUZIONE CHE
AVREBBE POTUTO ROVESCIARE IL SISTEMA SOSTANZILAMENTE FEUDALE; E' STATA ,
ALTRESì, ACCERTATA, DA PARTE DI QUESTI EMINENTISSIMI STORICI, CHE RISULTA
CERTAMENTE FALSA LA DEPOSIZIONE RESA, ALLA COMMISSIONE STESSA L'8 GENNAIO 1971,
DELL'AVV. VARVARO; CHE NON E' VERO QUANTO AFFERMATO DA QUEST'ULTIMO CHE CANEPA
MORI' IN UN AGGUATO NON OCCASIONALE, ASSOLUTAMENTE NON COMBINATO DAGLI STESSI
INDIPENDENTISTI DI DESTRA. NON E' VERO, INFATTI, CHE CANEPA PRONUNCIò MAI, SUL
VOLUMETTO = LA SICILIA AI SICILIANI = CHE QUANDO SI SAREBBE FATTA LA REPUBBLICA
SOCIALE IN SICILIA, I FEUDATARI AVREBBERO DOVUTO CONSEGNARE LE LORO TERRE PER
NON CONSEGNARE LE LORO TESTE; E' ANCORA FALSO CHE QUELL'ULTIMA FRASE GLI COSTO'
LA VITA.
NON E' PERCIO' VERO CHE GLI AGRARI SI ACCORDARONO, DIRETTAMENTE O
INDIRETTAMENTE, COI CARABINIERI, NE' E' VERO CHE FURONO SEMPRE GLI AGRARI A
FARE ARRIVARE AI CARABINIERI LA SOFFIATA ANONIMA ".
Ma perchè ti ho voluto
inviare questo scritto ? Soltanto per farti capire che si vive meglio se non si
litiga con nessuno.
Si vive meglio, come fanno gli altri, se si guarda alle
vicende di Messina senza scomodarsi minimamente.
Si vive da beati se riuscirai,
senza provare orrore, a guardare i nipoti dei terremotati del 1908.
Si vive
beati se te ne starai tranquilla, senza scomodare nessuno, quando vedrai un
siciliano che fruga nella spazzatura per cercare un pò di cibo per mangiare.
Si
vive beati quando sentirai affermare, con voce sommessa, ma senza scomporti
più di tanto, che gli abitanti di Gela hanno mercurio nel sangue.
Si vive
beati, insomma, se ci si comporta da leccapiedi, da meschini, da vili, se ci si
inchina a questo e quell'altro politico di turno, se si saprà recitare la
commedia di sempre, leccando la mano come un accattone, un essere senza decoro
nè dignità.
Ravvediti, carissima Neva, e fai come gli altri che, dalla loro
mediocrità esistenziale, hanno saputo trarre il loro squallore interiore per
condire quel pezzo di pane ammuffito.
Un saluto affettuoso e l'augurio che tu
possa magari ritornare nel MIS, per gioire, se saprai e vorrai apprezzare
altri comportamenti, meno scomodi, ma sicuramente più proficui.
Paolo Calabrese ( Lucio ) - Vice Segretario dell ' EVIS-Partito per l' Indipendenza della Sicilia
2 " discussioni " su Facebook - la prima
Sono diversi giorni che mi astengo dal partecipare a delle polemiche delle quali è fatto oggetto l 'EVIS - Partito per l ' Indipendenza della Sicilia e la sua Dirigenza, la mia astensione è dettata principalmente da tre motivazioni:
1°- A condurre questa polemica è soltanto una persona, affiancata sporadicamente da un altro.
2°- Per rispetto al ruolo che rivesto
3 °-Capisco le motivazioni umane di chi conduce questa polemica : Hanno visto disgregarsi tra le mani un qualcosa al quale avevano affidato tutte le loro ambizioni personali.
Per evitare polemiche, in questi giorni mi sono astenuta anche dall’ intervenire sulle note nelle quali amici mi taggano, neanche con un semplice “ mi piace “ se nelle note è taggato anche questo “ soldato di ventura disarcionato dal suo ronzino “.
Ma ieri sera hanno toccato il fondo; l’ ispiratore principale delle polemiche, che si erge a “ ricercatore storico “ ha ispirato al suo assistente la più vile e falsa menzogna storica riguardante Antonio Canepa e l’ EVIS, e questo non posso ignorarlo, non posso permettere che infamità del genere vengano diffuse impunemente.
Ecco cosa dice l’ assistente ( credo che siano dichiarazioni dettate dall’ ignoranza ) senza che lo “ studioso intervenga “ ( questi sì chiaramente in malafede ):
-<< il vostro movimento o altro, anche se personalmente non lo avrei mai chiamato EVIS visto che lo stesso è fuorilegge… >>
Sfido colui che ha scritto questa frase e il suo ispiratore, a citarmi un solo articolo di un qualunque ordinamento giuridico italiano che sostenga l’ illegalità dell’ EVIS di Canepa, sempre che non voglia rifarsi agli ordinamenti dell’ epoca fascista.
l’ EVIS NON ‘ E’ FUORILEGGE, all’ EVIS di Canepa venne riconosciuto dalle organizzazioni internazionali lo status DI UN ESERCITO REGOLARE, soltanto il regime fascista non lo ritenne tale, ed uno dei primi atti dell’ Italia repubblicana nel 20 Giugno del 1946 fu quello di concedere l’ amnistia ai militanti del Mis e dell’EVIS.
L’ EVIS di Concetto Gallo fu ben altra cosa da quella di Canepa; il professor Salvatore Musumeci ( mentore del “soldato di ventura disarcionato dal suo ronzino “ ) nel suo libro “ Il movimento separatista per l’ indipendenza della Sicilia tra separatismo ed autonomia “ riferendosi a Concetto Gallo così scrive a pagina 82 –
“ Partendo dalla considerazione che nel 1860 Garibaldi si era avvalso dalla collaborazione di bande di delinquenti comuni e di picciotti di mafia per conquistare la Sicilia, Concetto Gallo inziò una “ politica “ di coinvolgimento nella lotta indipendentista dei tanti latitanti e banditi che, in quel drammatico dopoguerra, infestavano le campagne siciliane.
A pagina 85 del suo libro, il Professore Musumeci aggiunge :
- “ Un errore gravissimo fu quello di avere accolto, indiscriminatamente nell’ EVIS bande e banditi senza escludere contatti con persone infide e/o mafiose “.
Il Professore Musumeci per avvalorare la sua dichiarazione riporta un breve brano dal libro di Pino Arlacchi ‘ Gli uomini del disonore ‘- pg. 46 “ Il pentito Antonino Calderone riferisce che Concetto Gallo uno dei capi del Movimento Separatista Siciliano , che è stato anche Deputato Nazionale, era pure uomo d’ onore della famiglia di Catania “.
QUESTO NON ERA PIU ‘ L’ EVIS DI CANEPA, ERA UN ‘ALTRA COSA , ed ai banditi che ne fecero parte non venne MAI riconosciuta la dignità di combattenti, infatti vennero esclusi dalla amnistia, tra gli altri venne escluso anche Salvatore Giuliano e la sua banda
Ricapitolando: Il vero EVIS fu dichiarato fuorilegge, così come lo erano gli altri partiti antifascisti, SOLTANTO DAL GOVERNO FASCISTA !
Capisco che per l’ “ Assistente del Ricercatore Storico “ questo non faccia alcuna differenza considerando che egli ancora si riconosce negli ideali del ventennio..
Come per la morte di Salvatore Giuliano, anche per l’ assassinio si Antonio Canepa vi sono MOLTI lati oscuri, ancora tante sono le ombre sulla sua drammatica fine , e su gli “ effettivi mandanti “.
Mi fermo qui…
Mi fermo qui anche perché è al futuro che dobbiamo rivolgere i nostri sguardi, è al futuro che dobbiamo dedicare il nostro massimo impegno per raggiungere il nostro obiettivo :
L’ AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO SICILIANO !
VIVA L’ EVIS DI ANTONIO CANEPA !
VIVA LA SICILIA LIBERA E INDIPENDENTE !
Maria Allegra
Segretaria Nazionale dell’ EVIS – Partito per l ‘Indipendenza della Sicilia.
1°- A condurre questa polemica è soltanto una persona, affiancata sporadicamente da un altro.
2°- Per rispetto al ruolo che rivesto
3 °-Capisco le motivazioni umane di chi conduce questa polemica : Hanno visto disgregarsi tra le mani un qualcosa al quale avevano affidato tutte le loro ambizioni personali.
Per evitare polemiche, in questi giorni mi sono astenuta anche dall’ intervenire sulle note nelle quali amici mi taggano, neanche con un semplice “ mi piace “ se nelle note è taggato anche questo “ soldato di ventura disarcionato dal suo ronzino “.
Ma ieri sera hanno toccato il fondo; l’ ispiratore principale delle polemiche, che si erge a “ ricercatore storico “ ha ispirato al suo assistente la più vile e falsa menzogna storica riguardante Antonio Canepa e l’ EVIS, e questo non posso ignorarlo, non posso permettere che infamità del genere vengano diffuse impunemente.
Ecco cosa dice l’ assistente ( credo che siano dichiarazioni dettate dall’ ignoranza ) senza che lo “ studioso intervenga “ ( questi sì chiaramente in malafede ):
-<< il vostro movimento o altro, anche se personalmente non lo avrei mai chiamato EVIS visto che lo stesso è fuorilegge… >>
Sfido colui che ha scritto questa frase e il suo ispiratore, a citarmi un solo articolo di un qualunque ordinamento giuridico italiano che sostenga l’ illegalità dell’ EVIS di Canepa, sempre che non voglia rifarsi agli ordinamenti dell’ epoca fascista.
l’ EVIS NON ‘ E’ FUORILEGGE, all’ EVIS di Canepa venne riconosciuto dalle organizzazioni internazionali lo status DI UN ESERCITO REGOLARE, soltanto il regime fascista non lo ritenne tale, ed uno dei primi atti dell’ Italia repubblicana nel 20 Giugno del 1946 fu quello di concedere l’ amnistia ai militanti del Mis e dell’EVIS.
L’ EVIS di Concetto Gallo fu ben altra cosa da quella di Canepa; il professor Salvatore Musumeci ( mentore del “soldato di ventura disarcionato dal suo ronzino “ ) nel suo libro “ Il movimento separatista per l’ indipendenza della Sicilia tra separatismo ed autonomia “ riferendosi a Concetto Gallo così scrive a pagina 82 –
“ Partendo dalla considerazione che nel 1860 Garibaldi si era avvalso dalla collaborazione di bande di delinquenti comuni e di picciotti di mafia per conquistare la Sicilia, Concetto Gallo inziò una “ politica “ di coinvolgimento nella lotta indipendentista dei tanti latitanti e banditi che, in quel drammatico dopoguerra, infestavano le campagne siciliane.
A pagina 85 del suo libro, il Professore Musumeci aggiunge :
- “ Un errore gravissimo fu quello di avere accolto, indiscriminatamente nell’ EVIS bande e banditi senza escludere contatti con persone infide e/o mafiose “.
Il Professore Musumeci per avvalorare la sua dichiarazione riporta un breve brano dal libro di Pino Arlacchi ‘ Gli uomini del disonore ‘- pg. 46 “ Il pentito Antonino Calderone riferisce che Concetto Gallo uno dei capi del Movimento Separatista Siciliano , che è stato anche Deputato Nazionale, era pure uomo d’ onore della famiglia di Catania “.
QUESTO NON ERA PIU ‘ L’ EVIS DI CANEPA, ERA UN ‘ALTRA COSA , ed ai banditi che ne fecero parte non venne MAI riconosciuta la dignità di combattenti, infatti vennero esclusi dalla amnistia, tra gli altri venne escluso anche Salvatore Giuliano e la sua banda
Ricapitolando: Il vero EVIS fu dichiarato fuorilegge, così come lo erano gli altri partiti antifascisti, SOLTANTO DAL GOVERNO FASCISTA !
Capisco che per l’ “ Assistente del Ricercatore Storico “ questo non faccia alcuna differenza considerando che egli ancora si riconosce negli ideali del ventennio..
Come per la morte di Salvatore Giuliano, anche per l’ assassinio si Antonio Canepa vi sono MOLTI lati oscuri, ancora tante sono le ombre sulla sua drammatica fine , e su gli “ effettivi mandanti “.
Mi fermo qui…
Mi fermo qui anche perché è al futuro che dobbiamo rivolgere i nostri sguardi, è al futuro che dobbiamo dedicare il nostro massimo impegno per raggiungere il nostro obiettivo :
L’ AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO SICILIANO !
VIVA L’ EVIS DI ANTONIO CANEPA !
VIVA LA SICILIA LIBERA E INDIPENDENTE !
Maria Allegra
Segretaria Nazionale dell’ EVIS – Partito per l ‘Indipendenza della Sicilia.
"Non ci abbandonate"
MESSINA - Due fiaccolate per non dimenticare l'alluvione dell'1 ottobre scorso, le 31 vittime, i sei dispersi che sono certamente morti, le case crollate, le piazze e le strade scomparse nelle frazioni messinesi e nel comune di Scaletta Zanclea.
Oltre duemila persone provenienti da Scaletta e Itala e dalle frazioni di Altolia, Giampilieri e Molino di Messina, hanno attraversato Altolia, Molino, Giampilieri e Scaletta, per giungere davanti alla stazione di Giampilieri Marina e raccogliersi in un momento di preghiera per ricordare le vittime. Alla manifestazione hanno preso parte anche molti sfollati che sono venuti qui dagli alberghi per fornire anche la loro testimonianza.
Tra i cittadini regna lo sconforto perche dopo un mese ritengono di essere stati abbandonati dalle istituzioni. "Ad un mese dalla tragedia - ha detto Vera Munafò, dirigente scolastico di Scaletta Zanclea - chiediamo una risposta concreta a tutto il fango che è stato gettato sui residenti dei paesi colpiti, affermando che abitano in case abusive, cosa che non è per niente vera. Noi non vogliamo inoltre andare via da qui e chiediamo che vengano messe in sicurezza le montagne perchè qui c'è la possibilità di restare. Le istituzioni nazionali non ci devono abbandonare come invece sembra stiano facendo".
L'altra fiaccolata, con centinaia di partecipanti, è partita da Piazza del Popolo a Messina per arrivare a Piazza Duomo. Il consigliere provinciale dell'Mpa, Roberto Cerreti chiede in ricordo della tragedia del primo ottobre, una giornata della memoria che sia un monito per le istituzioni. Cerreti chiede l'appoggio di tutti i colleghi comunali e propone anche l'intitolazione alle vittime tutte dell'alluvione, della sala della commissione consiliare della Provincia.
01/11/2009
http://www.lasicilia.it/index.php?id=29927&template=lasiciliaweb
Oltre duemila persone provenienti da Scaletta e Itala e dalle frazioni di Altolia, Giampilieri e Molino di Messina, hanno attraversato Altolia, Molino, Giampilieri e Scaletta, per giungere davanti alla stazione di Giampilieri Marina e raccogliersi in un momento di preghiera per ricordare le vittime. Alla manifestazione hanno preso parte anche molti sfollati che sono venuti qui dagli alberghi per fornire anche la loro testimonianza.
Tra i cittadini regna lo sconforto perche dopo un mese ritengono di essere stati abbandonati dalle istituzioni. "Ad un mese dalla tragedia - ha detto Vera Munafò, dirigente scolastico di Scaletta Zanclea - chiediamo una risposta concreta a tutto il fango che è stato gettato sui residenti dei paesi colpiti, affermando che abitano in case abusive, cosa che non è per niente vera. Noi non vogliamo inoltre andare via da qui e chiediamo che vengano messe in sicurezza le montagne perchè qui c'è la possibilità di restare. Le istituzioni nazionali non ci devono abbandonare come invece sembra stiano facendo".
L'altra fiaccolata, con centinaia di partecipanti, è partita da Piazza del Popolo a Messina per arrivare a Piazza Duomo. Il consigliere provinciale dell'Mpa, Roberto Cerreti chiede in ricordo della tragedia del primo ottobre, una giornata della memoria che sia un monito per le istituzioni. Cerreti chiede l'appoggio di tutti i colleghi comunali e propone anche l'intitolazione alle vittime tutte dell'alluvione, della sala della commissione consiliare della Provincia.
01/11/2009
http://www.lasicilia.it/index.php?id=29927&template=lasiciliaweb
Ombre
LE OMBRE SULLO SCONTRO DI MURAZZU RUTTU NON SONO
MAI STATE DIRADATE E GLI INTERROGATIVI NON HANNO AVUTO RISPOSTE SICURI E PLAUSIBILI.
ESISTONO DOCUMENTI CHE RILEVANO O LASCIANO
INTRAVEDERE I RETROSCENA DI QUEL TREMENDO EPISODIO
MAI STATE DIRADATE E GLI INTERROGATIVI NON HANNO AVUTO RISPOSTE SICURI E PLAUSIBILI.
ESISTONO DOCUMENTI CHE RILEVANO O LASCIANO
INTRAVEDERE I RETROSCENA DI QUEL TREMENDO EPISODIO
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