Si aggrava di ora in ora l'emergenza spazzatura a causa dello sciopero dei netturbini e della crisi finanziaria del Coinres. La popolazione, esausta, incendia i cassonetti, cresce la tensione tra gli operatori. Come a Napoli, gli stranieri fotografano lo stato di degrado in città
PALERMO - Come succedeva a Napoli anche a Palermo le montagne di immondizia sui marciapiedi sono diventate una attrazione per i turisti che fotografano il degrado in cui si trova la città. Lo sciopero dei netturbini di Amia Essemme e la crisi finanziaria del Coinres, il consorzio che si occupa del servizio nei comuni della provincia, hanno determinato l'accumulo di rifiuti con situazioni igienico-sanitarie al limite.
A Palermo in ogni strada, anche in pieno centro, i cassonetti sono stracolmi di spazzatura, con la gente costretta a lasciare i sacchetti nei marciapiedi perchè l'immondizia non viene raccolta da alcuni giorni. Anche la scorsa notte nei quartieri di periferia alcuni cittadini hanno bruciato i rifiuti che ormai vengono abbandonati anche di fronte alle scuole e agli ospedali.
La situazione non è migliore in molti comuni della provincia, dove la raccolta della spazzatura è ferma per i problemi del Consorzio che la gestisce, a cui l'Amia impedisce di conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo per un contenzioso economico. C'è un clima di tensione tra gli stessi operatori; due giorni fa a Palermo alcuni lavoratori di Amia Essemme hanno aggredito gli operatori della capogruppo Amia, sollevando l'indignazione del sindaco Diego Cammarata e del Prefetto Giancarlo Trevisone.
06/11/2009
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