PALERMO - "Lo Stato pretende da noi il rispetto delle regole, con il pagamento delle tasse, ma non mantiene gli impegni presi a dicembre con i 2.200 operai di Termini Imerese. Per questo stamattina abbiamo deciso di occupare la sede dell'Agenzia delle entrate del paese". A dirlo è il leader della Fiom Palermo Roberto Mastrosimone, che dalle 10,30 di questa mattina sta presidiando gli uffici dell'ente pubblico, insieme a 400 tute blu ex Fiat e ai sindacalisti di Fim Cisl e Uilm Giovanni Scavuzzo e Vincenzo Comella. La decisione di occupare è stata presa al termine di una riunione infuocata di fronte ai cancelli dello stabilimento che il Lingotto ha abbandonato il 31 dicembre. E i sindacati fanno sapere che continueranno il presidio a oltranza.
"Il governo - continua Mastrosimone - non sta rispettando niente di quello che era stato stabilito dall'accordo dell'1 dicembre: ha stralciato le tutele promesse per i 640 esodati, che adesso rischiano di rimanere cinque anni senza un lavoro e senza pensione, e sta fallendo come garante del piano di riconversione del sito. E dobbiamo ricordarci che ci sono 100 lavoratori dei servizi di pulizia e mensa che da dicembre non hanno uno stipendio, perché per loro non è stata ancora autorizzata la cassa integrazione".
Dr Motor, la società che si è aggiudicata l'ex SicilFiat, è in ritardo di 5 mesi sull'avvio della produzione e adesso il rischio che il piano fallisca è reale. Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte dei paschi di Siena non vogliono concederle il prestito da 95 milioni di euro a causa della situazione finanziaria della fabbrica di Macchia d'Isernia: 30 milioni di debiti e un arretrato di quattro mesi sull'erogazione degli stipendi dei 180 operai molisani.
"Invitalia - commenta Vincenzo Comella della Uilm Palermo - latita da due mesi. Avremmo dovuto riunirci il 3 maggio a Roma per avere risposte dall'advisor del governo e dal ministero dello Sviluppo, ma il tavolo non è stato mai fissato. Evidentemente la situazione è peggiore del previsto e non possono darci rassicurazioni. Il rischio è che salti tutto, non solo il diritto al secondo anno di cassa integrazione per il 2013 (vincolato all'assunzione del 30 per cento del personale da parte di Dr Motor entro quest'anno, ndr), ma l'intero piano di riconversione".
Nel frattempo i sindacati fanno sapere che la protesta di oggi è solo l'inizio delle occupazioni: la settimana prossima andranno a Palermo, a Palazzo d'Orleans e in Prefettura. "E' necessario - conclude Comella - che si riaccendano i riflettori su questa vicenda per evitare un nuovo dramma sociale".
fonte : la Repubblica
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