martedì 29 settembre 2009

La rabbia non mi fa dormire più la notte...

Sono di Palermo, ho 58 anni, mi chiamo CAMMARATA Vincenzo, ho deciso di presentare richiesta di cambiamento del cognome poiché non sono più disposto a portare lo stesso cognome del Sindaco in quanto lo ritengo lesivo della mia dignità, non posso portare lo stesso cognome del Sindaco di Palermo dopo i recenti fatti... barca e aumento immorale dell'aliquota addizionale comunale Irpef.

La rabbia non mi fa dormire più la notte, la rabbia che cresce a dismisura dentro il mio petto e infiamma le viscere e la mente.

La rabbia nel constatare che non si riesce ad andare oltre le proteste ironiche eccetera (vedi Piazza Pretoria, ore 11,00, sabato 26.9.09), che nulla possono per cambiare realmente lo stato di cose.

La rabbia di vedere la mia vita che sta giungendo alla fine e che a Palermo non è cambiato niente da quando ero ragazzino (Sciascia docet).

La rabbia per me è l’unico stato d'animo che non ho mai saputo gestire e governare e vi assicuro che annienta.

La rabbia che nasce da questa terribile sensazione di impotenza totale a cambiare le cose, ad impedire minimamente le ingiustizie che quotidianamente o quasi siamo costretti a subire (aumento addizionale comunale Irpef, che serve per pagare i soldi sperperati dall’Amministrazione comunale (i fatti sono noti e sotto gli occhi di tutti).

La rabbia nel constatare che i miei concittadini non partecipano mai alle vicende politiche che pur li riguardano da vicino.

La rabbia di sapere che non posso impugnare una Cal 9 x 21 e finalmente fare piazza pulita... (omissis) a mali estremi... ma non è nella mia natura.

Il signor Sindaco non lo sa, ma con le sue azioni ha sporcato ed infangato la memoria di mio padre Cammarata Francesco che mi ha insegnato attraverso il suo esempio di vita più che con le parole, il valore inestimabile dell'Onestà, della Lealtà, della Dignità umana e del coraggio. Mi ha insegnato ad aborrire tutte le guerre ed a detestare la mafia.

Ricordo, io ragazzino, che un giorno ed in tempi non sospetti, passeggiavamo in via Libertà a Palermo, mio padre vide venirgli incontro l'allora futuro sindaco di Palermo Vito Ciancimino - si conoscevano in quanto compaesani nati entrambi a Corleone - ed invece di ricambiare il caloroso saluto rivoltogli dall'assessore Ciancimino lo apostrofò con toni durissimi dandogli del "Pulcinella", poi gli disse: Sei solo un Buffone, sei un uomo senza onore, un burattino in mano ai mafiosi, stai rovinando la città di Palermo - erano i tempi del famoso sacco di Palermo e credo prima della strage di viale Lazio.

Quando uccisero Il generale Dalla Chiesa e vidi le immagini in televisione ricordo che piansi pensando a papà che già non c'era più, perché incarnava la figura di mio padre, anche lui un militare onesto.

Piansi di rabbia perché non si erano potuti difendere sotto i colpi vigliacchi dei mitragliatori, piansi di pena per la moglie giovane ed innocente, piansi per la vergogna di essere palermitano.

Questo mio inutile pianto negli anni di continui massacri mafiosi si è trasformato in quella rabbia impotente.

Io non dimentico...

Se penso al Dr. Borsellino o al Dr. Falcone ed ai tanti caduti di mafia la rabbia è ancora tutta viva e forte e presente ed agita il mio cuore e brucia.

E tutti questi morti non sono morti ieri o l'altro ieri, ma adesso!

Continuano ad essere uccisi adesso, adesso!

Mi capite????!!!!!

Non voglio aggiungere altro.

Vincenzo Cammarata

http://www.dongiorgio.it/principale.php?id=233

1 commento:

  1. Non credo che cambiando cognome riesca a risolvere la rabbia e la disillusione.Provi col suo stesso a riabilitarlo e faccia qualcosa di utile e costruttivo insieme agli altri che si muovono il culo,per continuare a far credere che non esiste solo la corruzione o la violenza come rimedio.Auguri

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