3 ottobre 2011 - 261 milioni 226 mila 552 euro e 54 centesimi. Dal 2002 al 2010. E’ la cifra calcolata dal gruppo dell’Idv a Sala delle Lapidi, sede del consiglio comunale di Palermo, che l’amministrazione guidata dal sindaco Diego Cammarata è riuscita a totalizzare come debito fuori bilancio in otto anni di attività di governo. Cinquecento e più miliardi di lire. A cui devono aggiungersi i circa 30 milioni di euro, di debiti fuori bilancio, già sommati per il 2011. Una cifra abnorme ma soprattutto incontrollata. I debiti fuori bilancio, infatti, sono assunzioni di impegno finanziario da parte del Comune senza la preventiva e necessaria previsione in bilancio. Nessun costo di gestione (personale, acquisto di beni, servizi, trasferimenti), nessuna spesa prevedibile (interessi passivi o oneri finanziari e tasse), nessuna uscita preventivamente incardinata nel bilancio preventivo. Nessun passaggio di congruità finanziaria e nessun controllo di merito del consiglio comunale. Un bell’escamotage, quello dei debiti fuori bilancio, col sistema dell’urgenza per bypassare patti di stabilità, controlli contabili e opportunità amministrative. Anche perché il manuale del buon amministratore, prevede bene che per dare il via libera ad una delibera di impegno finanziario da parte dell’amministrazione deve garantirsi la copertura finanziaria che ovviamente non genera debiti fuori bilancio.
Come sottolinea il consigliere dell’IdV, Totò Orlando: “Evidentemente con questa caterva di debiti fuori bilancio, alcuni maturati anche per spese prevedibili, il sindaco Cammarata e la sua giunta, hanno evitato il giudizio di merito del consiglio comunale che nel pieno delle sue funzioni e delle sue prerogative avrebbe potuto bocciarne i contenuti”.
fonte: Blos Sicilia
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