mercoledì 19 ottobre 2011

LA STRAGE DIMENTICATA

La mattina del 19 ottobre 1944, a Palermo, una manifestazione di impiegati, esasperati dalla fame, confluì in via Maqueda il corso principale della città in direzione della prefettura da poco riconsegnata dagli Alleati all' Italia. Dai fianchi della strada dove sorgono i quartieri popolari si unirono al corteo centinaia di persone che divenne imponente.
Chiedeva pane. La tensione era molto alta le condizioni di assoluta povertà in cui vivevano i palermitani aveva esasperato gli animi, le idee indipendentiste avevano preso piede in città e le invettive contro gli affamatori italiani vennero declamate a gran voce.
La prefettura, temendo che la manifestazione si trasformasse in sommossa ordinò l'intervento dei militari della divisione Sabauda a protezione del palazzo. Giunti nei pressi della prefettura i manifestanti disarmati si videro fronteggiati dai militi, la rabbia montò ma non ebbe modo di esprimersi, dal retro di un camion dei soldati, senza alcun preavviso, venne lanciata una bomba a mano sulla folla e i militari armati di moschetti aprirono il fuoco. Falciarono soprattutto giovani e ragazzi che si trovavano in prima fila altre due bombe vennero lanciate, una di queste ferì 9 soldati.
La città venne totalmente militarizzata e in serata si dovettero chiamare i vigili del fuoco per lavare il sangue dalle strade. Il primo bilancio ufficiale fu di 16 morti 104 feriti. Una successiva inchiesta del CLN palermitano, tuttaltro che esaustiva, portò il numero dei morti a 30 ma la cifra esatta dell 'eccidio non si saprà mai, in molti morirono negli ospedali e nelle proprie case.
Una stima credibile parla di 90 morti e 180 feriti.
Nessun processo, nessuna inchiesta giudiziaria è stata fatta e questa vicenda senza colpevoli è stata inghiottita in un buco nero della Storia da cui non è più riemersa.
L ' EVIS CHIEDE CHE FINALMENTE LO STATO ITALIANO INDIVIDUI E CONDANNI I COLPEVOLI DELLA STRAGE DI VIA MAQUEDA

1 commento:

  1. Evidentemente ci sono morti e stragi di serie A e morti e stragi di serie Z.
    Sandra Paoletti

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