martedì 25 maggio 2010

Camera e Senato tagliano le spese, l'Ars le aumenta Ecco un quadro dei costi previsti per il 2010

L'Ars costa più della Camera e del Senato, in proporzione al numero dei deputati e dei dipendenti che vi lavorano? Siamo andati a spulciare i bilanci di previsione per il 2010 delle due Camere del parlamento nazionale e di quello siciliano, mettendo a confronto le varie voci di spesa. In termini assoluti, la spesa totale pende nettamente dalle parti di Roma. Palazzo dei Normanni costa ai siciliani circa 171,5 milioni di euro, contro i 541,7 milioni di euro di Palazzo Madama, sede del Senato, cui sono agganciati, per esempio, gli stipendi dei parlamentari siciliani. Un dato emerge su tutti. Mentre a Roma si prova a tagliare, lo stesso non si può dire per Palermo, dove la spesa aumenterà di circa 8 milioni di euro. Anche se non si prevedono aumenti rispetto al 2010, quest'anno i deputati ci costeranno 13,5 milioni di sole indennità, ai quali aggiungere 4,4 milioni di diaria, 1,2 di indennità di ufficio, 2,85 per spese e rimborsi e 400mila euro per deputazioni e missioni. In totale 22 milioni e 350 mila euro, che diviso per i novanta deputati regionali fa una media di circa 250 mila euro a parlamentare, quasi 21 mila euro al mese. Più o meno in linea con gli inquilini di Palazzo Madama. Deputati nazionali e senatori incidono per 5.487 euro sull'indennità in senso stretto e per 15 mila euro comprendendo diaria e rimborsi. Al Senato 49,5 milioni vanno alle indennità (rimaste invariate) dei senatori in carica e 23,6 per diarie e rimborsi spese.

L'Ars spende poi 35 milioni di euro all'anno per le retribuzioni del personale di ruolo, somma che arriva a sfiorare il tetto di 40 milioni aggiungendo indennità, rimborsi e aggiornamento professionale. Se pensiamo che a Palazzo dei Normanni lavorano circa 300 dipendenti, si scopre che ognuno costa ai siciliani circa 132 mila euro. Costo che si pone a metà strada tra Camera e Senato. A Montecitorio lavorano duemila persone, contro le mille di Palazzo Madama. 238 i milioni che la Camera spenderà nel 2010 per le retribuzioni (119 mila euro a dipendente), 143 milioni invece il Senato (143 mila a persona, in media).


Capitolo pensioni. L'Ars spende 38,4 milioni per il personale in quiescenza, contro i 92,4 del Senato e i 197 della Camera. La differenza si spiega, ovviamente, con i numeri “più piccoli” di Palazzo dei Normanni. Questi capitoli di spesa prevedono però nel 2010 un aumento di quasi cinque milioni di euro, suddivise tra retribuzioni, indennità, aggiornamento professionale e contributi. La spesa lievita anche per altri “dipendenti”. Duecentomila euro in più, per un totale di 2,7 milioni di euro, serviranno all'Ars al trattamento del personale addetto alle segreterie particolari e quattrocentomila (si passa da cento a cinquecentomila euro) per le prestazioni professionali, leggi consulenze, a favore dell'amministrazione. In totale Palazzo dei Normanni spenderà 4 milioni e 160mila euro. Al Senato aumentano gli stanziamenti per il personale in servizio (143 milioni, più 1,2 per cento) e di quello in quiescenza (92,6 milioni, più 3,75 per cento). E i gruppi? All'Ars il loro costo non sale. A loro sono destinati 13,712 milioni, mentre al Senato, per esempio, andranno nel 2010 38 milioni di euro contro i 37,3 del 2009. Alla Camera 35 milioni di euro vanno ogni anno per garantire gli uffici ai 630 deputati e una ventina di milioni per mantenere 250 lavoratori esterni.


Se la presidenza dell'Ars costerà come l'anno passato (ma al Senato il taglio è stato di 83 mila euro), aumentano le spese di rappresentanza istituzionale e per il cerimoniale. Più 450 mila euro all'Ars, che sfonda quota 700 mila. Triplicano le spese di rappresentanza, cerimoniale e relazioni esterne. Dai 150 mila euro del 2009, si passerà ai 450 mila del 2010, mentre 150 mila euro serviranno alla realizzazione della riunione dell'Osce. Aumentano anche le spese per l'attività istituzionale (più 260 mila euro), con un surplus di 175 mila euro che andranno alla Fondazione Federico II per la “promozione e la diffusione dell'attività istituzionale dell'Ars”. Stesso discorso per le attività culturali, che raggiungono quota un milione con un aumento rispetto all'anno passato di 300 mila euro. Dulcis in fundo, le spese della bouvette. Mentre l'Ars nel 2010 ha stanziato 200 mila euro in più, passando da 500 mila a 700 mila euro, il costo del bar e del ristorante di Palazzo Madama sarà tagliato.
Fonte:SiciliaInformazioni.com

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