La fontana di piazza Pretoria è ancora una volta senz'acqua. Così come quella del giardino della Zisa. Il ficus di piazza Marina transennato. Ma anche il polo tecnico del Comune, tra via Ausonia e via De Gasperi, senza impianto di condizionamento, gli asili e le scuole con gli alunni costretti a portare sapone e tovaglioli da casa, il maestro di casa di Palazzo delle Aquile che deve fare economia per conservare un po' di detersivi per le pulizie. Il Comune senza bilancio non ha più un euro da spendere. Gli uffici lanciano un sos: le stampanti non funzionano perché manca il toner, mentre in alcune stanze non c'è nemmeno la carte per le fotocopie. Ma sono fermi soprattutto alcuni bandi di gara che devono dare risposte a tanti problemi della città. Dall'esame sul ficus magnolioides di piazza Marina, che costringe Villa Garibaldi a stare aperta a metà, ai bandi per la rimozione delle carcasse di animali e dell'amianto e per lo smantellamento delle discariche abusive.
Ma mancano i fondi anche per gli interventi in danno ai privati per mettere in sicurezza gli edifici pericolanti del centro storico - tra il Capo e l'Albergheria è ormai emergenza - e per quelli di sistemazione degli impianti sportivi comunali, a cominciare dal velodromo, che l'amministrazione vorrebbe dare in gestione a privati. Senza il bilancio non si sbloccheranno nemmeno le somme per acquistare i materiali da destinare al Coime: alle maestranze che intervengono per i piccoli lavori di manutenzione mancano le materie prime.
Ha bisogno di risorse anzitutto l'assessorato alle Attività sociali: "Se verrà approvato il bilancio - dice l'assessore Raoul Russo - si potranno sbloccare i cinque milioni di euro che sono stati destinati con un atto di indirizzo alle case di riposo per anziani e per il disagio psichico. È la mia priorità". Il sociale avrebbe bisogno di fondi anche per i contributi a senza casa e indigenti, ma pure quest'anno il bilancio sarà asfittico. "Anche con l'approvazione del documento finanziario - attacca il capogruppo del Pd, Rosario Filoramo - non ci saranno risorse sufficienti per dare risposte alla esigenze della città: dalla scuola al sociale".
Tutti gli assessorati chiedono fondi. Ne ha bisogno la Protezione civile, che potrà demolire soltanto sette dei venti container di via Messina Montagne: "Abbiamo gli ultimi ventimila euro da spendere", dice l'assessore Roberto Clemente. Così come il Centro storico, la Sanità, la Pubblica istruzione e le Manutenzioni: il bilancio, spiega l'assessore Sergio Rappa, blocca trenta milioni di euro destinati all'illuminazione pubblica - mezza città è al buio - e quindici per interventi nelle scuole.
Il documento finanziario, già approvato dalla giunta, doveva essere approvato dal Consiglio a gennaio, perché contiene anche i fondi Cipe da girare all'Amia. Ma i tempi saranno lunghissimi. Almeno a sentire il presidente del Consiglio comunale, Alberto Campagna: "Abbiamo ottenuto, insieme con altri Comuni, la proroga al 30 giugno per l'approvazione del bilancio, ma non ce la faremo. L'aula è all'impasse sul regolamento Tarsu".
Senza il sì al regolamento della tassa sui rifiuti, l'amministrazione non potrà approvare il bilancio: serve infatti a determinare il gettito sul quale costruire la previsione. Pochi giorni fa, il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha lanciato anche un allarme sui debiti fuori bilancio: fermo il pagamento di oltre due milioni, perché la giunta ha esaurito le somme a sua disposizione. In attesa le cooperative sociali.
fonte : La Repubblica .it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento