Negli uffici della Motorizzazione di Palermo arrivavano pratiche accompagnate da fiaschi d'olio, sacchi di carciofi e buste di ricotta. Le pratiche più delicate avevano un allegato ancora più gustoso: "Pezzi di capretto", confessa Antonino Nobile, il funzionario della Motorizzazione arrestato a gennaio dalla squadra mobile per un giro di mazzette, assieme a cinquanta titolari di autoscuole e agenzie di disbrigo pratiche.
"Generalmente - ammette il funzionario davanti al sostituto procuratore Amelia Luise - mi pagavano 50 euro a fascicolo. Io aprivo il cassetto e il titolare dell'agenzia metteva i soldi dentro. Qualcuno, soprattutto dalla provincia, mi portava però delle prelibatezze". E allora le pratiche di immatricolazione e collaudo erano ancora più veloci. Nobile arrivava a far avere la patente a gente che non si era neanche presentata agli esami.
Il funzionario, adesso assistito dagli avvocati Elena Gallo e Giuseppe Fiorenza, ha parlato per cinque ore, martedì scorso, nella sala interrogatori dell'Ucciardone. Ammette, confessa, chiama in causa i titolari di molte agenzie. E poi accusa: "Nel dicembre 2008, alla fine di un collaudo, una signora mi diede cinquanta euro. Quando le chiesi perché, mi rispose che questo era l'andazzo".
Nobile fa i nomi di cinque "tecnici" e poi di tre "colleghi" addetti agli esami: "Prendevano soldi", mette a verbale Nobile. "Non li ho mai visti prendere soldi - precisa - ma sapevo dai titolari di autoscuole e agenzie che li prendevano". Secondo Nobile, ci sarebbero esaminatori della Motorizzazione che avrebbero intascato anche 1.500 euro per una sessione truccata. "Nel 2007 - prosegue il funzionario - il titolare di un'autoscuola di Montelepre mi offrì 450 euro per gli esami. Mi disse: "Come faccio con gli altri, faccio con te"".
La sezione Reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile aveva piazzato una telecamera nell'ufficio di Nobile. Durante l'interrogatorio di martedì, sono stati mostrati diversi video al funzionario: lui ha riconosciuto trenta persone, i titolari delle agenzie che pagavano. Di uno di loro, Nobile dice: "Ha pagato tre volte, sempre per esami. Anche spontaneamente e dunque per rispetto, pur essendo un tirchio unico".
Così andavano le cose alla Motorizzazione, fino a qualche tempo fa. La mazzetta era semplicemente dovuta, "per rispetto", ripete Nobile. "E se non c'ero io, lasciavano alla mia segretaria". Alla fine, il funzionario ha provato a giustificarsi: "Quello che i miei colleghi facevano in 10-15 giorni, io facevo all'istante". Come dire: in fondo, le mazzette fanno vincere le pastoie della burocrazia. Peccato, però, che molte pratiche di Nobile fossero "aggiustate" con date e particolari falsi.
fonte: la Repubblica
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