Viaggiando con i compari Angeletti e Bonanni il ministro Tremonti, da vero intelligentone qual è, ha scoperto che da andare in treno da Roma a Reggio Calabria è una tortura. Più di 8 ore di viaggio per 700 chilometri, un ritmo da carrozza a cavalli più che motorizzata. Ai sindacalisti il superministro dell’Economia avrebbe dovuto chiedere perché le loro associazioni abbiano sempre interpretato la spesa pubblica come più stipendi invece che più infrastrutture, uno dei tanti motivi per l’arretratezza del Sud.
Al suo governo Tremonti però potrebbe chiedere l’utilità del Ponte sullo Stretto, l’opera faraonica annunciata da ormai 10 anni e mai partita, l’inutile Cattedrale sul Meditarraneo . Svariati miliardi di euro per attraversare il mare, una visione futuribile ed avveniristica, ma che servirebbero solo per viaggiare a ritmi ottocenteschi tanto sulla sponda siciliana quanto quella calabrese. Chissà mai poi che al tanto reclamizzato Ponte ci si possa pure arrivare in autostrada, col completamento della Salerno Reggio Calabria, eterno simbolo dei ritardi del Mezzogiorno.
Tremonti con un solo viaggio ha realizzato che i moscerini vanno più veloci dei treni al Sud, e la battuta anche un po’ sciocca per l’uomo che controlla le Ferrovie dello Stato sarebbe invece apprezzabile se fosse conclusa logicamente. L’abbandono del Ponte sullo Stretto è una scelta da consigliare al ministro dell’Economia. Berlusconi avrebbe un’ulteriore conferma dei suoi timori nei confronti dell’amico/nemico Giulio, ma l’Italia tutta tirerebbe un grande sospiro di sollievo.
fonte: Giornalettismo
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