venerdì 18 febbraio 2011

ELIMINAZIONE DELLA TRINACRIA DALLA BANDIERA SICILIANA

Un necessario ed inderogabile riscontro dovrà quest'oggi precedere il tramonto del sole, su questa splendida Terra di Sicilia, immiserita e offesa, una volta ancora, da menti perverse, patrimonio spregevole in soggetti farneticanti.
Fallace risulterebbe, altresì, la convinzione di colui che ritenesse la sua fortuita nascita in Sicilia una valida motivazione per sentirsi autenticamente Siciliano; è doveroso ricordare, a tal fine, anche a costo di essere cattivi, la possibilità che uno spermatozoo, trasportato dal vento, produca qualche bastardo nel ventre di qualche lurida puttana, casualmente residente nell'Isola; e la casualità dei figli dei soldati americani dell'ultimo conflitto sta là a dimostrare la fondatezza del mio assunto.
Se si riflettesse un pò di più, concentrandosi nella determinazione di mettere in fase il proprio assetto cerebrale, certamente arrugginito, si eviterebbe una serie di comportamenti che rasentano l'idiozia politica di taluni soggetti : Ma è veramente idiozia quell'altra argomentazione di proporre l'eliminazione del simbolo della Trinacria dalla bandiera della Sicilia, seppure cammuffata da una motivazione che, più che offendere l'intelligenza di chi scrive, dimosta semmai la povertà delle argomentazioni politiche di chi ha partorito l'iniziativa di che trattasi ?
Risponderemo anche al colto staff di Sandro Oliveri, avvocato d'ufficio dell'illustre politico, non prima però di aver raccontato una storiella che alberga ancora nei ricordi della nostra fanciullezza. La storia comincia come tutte le altre storie, con l'usuale inizio di sempre : C'era una volta !
Sì, c'era una volta, nel mio paese, una zoccola, il cui marito, un villano purosangue, lavorava scavando alle dipendenze di un nobile marchese.
Avvenne, poi, in quel tempo, che costei, la zoccola, partorì una figlia.
E avvenne, ancora, anni dopo, che, morto il padre, quella bambina poi cresciuta e fattasi donna, raccontasse all'interlocutore del momento che lei non era figlia del villano del quale portava il cognome, ma figlia del marchese; la storia riveduta e corretta, insomma, di quanto scrisse Pirandello anni prima, con un finale particolare però, amaro e spero salutare per l'interessata, quando, un bel giorno, si sentì apostrofare da un tizio che, in termini abbastanza schietti, le disse che lei era null'altro che la figlia di una grandissima puttana.
Ma perchè abbiamo voluto citare questa storiella ? Soltanto per la circostanza di voler dimostrare come tanti imbecilli si compiacciono di dichiararsi tali, a conferma del motto di sempre, per il quale l'imbecillità della gente regge l' universo intero.
Si legge, nel pregevole servizio predisposto dallo staff di Sandro Oliveri, che " La proposta di disegno di legge presentata prevede non l'abolizione del simbolo della Trinacria ( la parola Trinacria è scritta a lettere maiuscole) quale stemma rappresentativo della Sicilia, ma soltanto la rimozione della sua apposizione sulla bandiera siciliana; il è ( forse voleva dire -il chè) è avvenuto con la legge regionale n. 1 del 4 gennaio 2000 ( soltanto 11 anni fa !!! ), ripristinando così la condizione che da migliaia di anni si ha avuto fino al 1999!!! " Si vuole affermare, insomma, seppure in termini quasi incomprensibili, che l'uso della bandiera della Sicilia, con lo stemma della Trinacria, era improprio e frutto di semplice consuetudine, almeno fino al 1999, prima della norma regionale n. 1/2000 ).
Segue, poi, una serie di notiziole abilmente ricavate dalle solite fonti di limitato spessore storico, che nulla aggiunge al comune sapere, abilmente condito per gli incolti di sempre, idoneo forse a far leva sul peccato di iconodulia, magnificandosi infine nella successiva affermazione : " Neppure ci si è sognati, nella difesa dei valori cristiani, di proporre la rimozione con la contestuale sostituzione con uno di quelli rappresentativi del cristianesimo ", ricavato dall'assunto che " nello stato laico in cui tutti vogliono vivere è bene non utlizzare alcun simbolo rappresentativo di qualsiasi religione ".
Vedi , caro staff di Sandro Oliveri, cominciamo coll'evidenziare l'inopportunità della citazione del Crocifisso, il cui significato, abilmente condito dalle solenni minchionerie della santa romana chiesa, per adeguarlo alle necessità e soperchierie della stessa, è invece, per noi credenti, un simbolo immortale ed universale, come universale è il messaggio di quell'Uomo Crocifisso che ti invita a guardare anche indietro, per aiutare chi è meno fortunato di te, aiutandolo con quella solidarietà che alberga soltanto nella mente degli eletti e nella solidarietà dei giusti, esseri superiori, sempre e comunque generosi e munifici verso i propri simili. Certo lo stipendio mensile dei nostri onorevoli, nella stragrande maggioranza composta da intelligenze mediocri -scusa ci correggiamo- normali, rapportato al reddito di un povero pensionato, fa a pugni con il discorso del Crocifisso; ma questo è un altro discorso che esula dalla nostra chiaccherata.
Nè c'entrano nulla, ancora, le porcherie sostenute sul rischio di eventuai confusioni con altri simboli ( Isola di Man e altre coglionerie senza senso ) : Per chi avrà modo di guardare la bandiera dell'Isola di Man, si accorgerà che le tue affermazioni, caro staff Oliveri, sono assai fuori luogo, comunque improprie e risibili.
E' peregrina, ancora, quell'altra citazione sulla legge regionale n. 1 del 4 gennaio 2000, istituente la bandiera della Sicilia, perchè non hai capito, caro Staff Oliveri, che quella legge ha rappresentato soltanto la ratifica di un sentimento radicato nei millenni nell'animo degli Isolani : Nulla di trascendentale, insomma, peraltro, mi pare, portato avanti dal Presidente Cuffaro se non andiamo errati, sai quello dei cannoli, quello che si trova in galera insomma, che pagò, ci pare, 150 milioni delle vecchie lire per il bando del concorso dell'inno siciliano, rifiutando quello gratuito dei Puritani di Bellini, e tanti altri comunque splendidi, per approvare quello della leccata di mani alla massonica penisola e a suo illustre vessillo ( sai quello oggigiorno tanto decantato, copia conforma del massonico vessillo francese ).
Ma tale iniziativa, per noi mortificante e spregevole, per come ci chiediamo, potrebbe avere fini reconditi ? E' possibile, ci domandiamo, che l'amico Oliveri, gran compare del nostro illustre Presidente Lombardo, voglia far leva sul sentimento dei Siciliani autentici, suscitando prima il loro spontaneo disgusto, per poi fare uno strategico dietro front, e censire gli autonomisti e gli indipendentisti dell'Isola, magari ritenendo di poterli manovrare, al momento opportuno, come autentici pupi siciliani ?
E' possibile, mi chiediamo ancora, arrivare al punto di distruggere il sentimento di insularità che lega i nostri corregionali al simbolo della nostra Bandiera, per tentare quell'ultima carta con la quale si vuole distruggere la nostra identità ?
Sì, è possibile tale maldestro tentativo, dopo aver tentato con tutti i mezzi di farci diventare italiani per forza, distruggendo o tentando di nascondere la nostra infinita cultura millenaria; ci hanno provato con la lingua, quella che loro chiamano col termine di dialetto siciliano, già un dialetto il nostro, dicono loro, ma di quale lingua se la lingua italiana l'abbiamo inventata noi ?
Vedi, caro staff di Sandro Oliveri, ti confidiamo un segreto che speriamo arricchirà le tue conoscenze storico-lessico-culturale : Non sono riusciti a distruggere la nostra Lingua Siciliana, quella che loro chiamano dialetto, per la semplice motivazione che il nostro substrato culturale è retaggio imperituro di quello dei Popoli del Mare del 1200 a.C. ; Noi siamo della stessa razza degli Etruschi, con i quali condividiamo la lingua e l'origine; siamo una razza superiore, per privilegio di casta e grazia dell'Onnipotente.
Dvi hiti mrukesh ais uie; re sesan ires be...- Per i due morti, quì deposti, invoca dio.Concedi ai resti di risorgere- E' quello che scrivevavo i nostri antenati Siculi, 3211 anni fa, a dimostrazione della loro spiritualità, mai prima così intensamente raggiunta da altri popoli.
Ad onta di qualsiasi ipotetica motivazione, convinciti, caro staff di Sandro Oliveri, che prossimamente, assai prima di quanto tu ed altri possiate immaginare, la nostra Terra, la Sicilia meravigliosa, tornerà ad essere libera e indipendente, seppure nel contesto della Confederazione degli Stati del Sud, uniti, liberi, indipendenti e confederati, dalla Sicilia alla Campania, Sardegna compresa : E' quello che ci suggerisce la nostra storia, analizzando tutti sondaggi demoscopisci, compresi quelli americani che prevedono la dissoluzione di questa loro italia che, al Sud e alla Sicilia, ha portato solo e soltanto inciviltà, lutti, miserie e tristezze; uniti alle altre regioni sudiste, sotterreremo economicamente e culturalmente la nordista penisola, finalmente !
Concludiamo, rimarcando l'inopportunità dell'iniziativa della eliminazione del simbolo della Trinacria dalla nostra Bandiera : Perdereste solo tempo, perchè la ripristineremmo a brevissimo tempo, subito dopo la proclamazione della nostra Indipendenza non più procastinabile, semmai sollecitata ed anticipata da scelte scellerate ormai intollerabili .
AN TU DO è la nostra risposta alla insana proposta paventata, consapevole appartenenza alla grande Nazione Siciliana, una, libera, grande, indipendente.
Neva Allegra, Segretaria Nazionale Dell ' EVIS- Partito per l ' Indipendenza della Sicilia
Lucio Paladino, Vice Segretario Nazionale
Pietro Di Caro, Segretario Giovanile

3 commenti:

  1. Bravissimo mi affianco e condivido pianamente con Voi!! Aldo F. Palermo

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  2. Confederazione degli Stati del Sud: un progetto dalle prospettive molto interessanti. Da qui lo guardo con rispetto non nostalgico.
    Sandra Paoletti - Bo

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  3. La Trinacria non si tocca! Se la tolgono gliela rimettiamo ovunque!

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