”Sulla situazione libica vedremo quello che succede: con Gheddafi che minaccia ritorsioni, non c’è da stare tranquilli. Facciamoci il segno della croce, perché le annunciate ritorsioni avrebbero ripercussioni sul nostro territorio”. Lo ha detto Raffaele Lombardo, a Palermo, a margine del convegno dal titolo ”Sud la naturale evoluzione”. Il presidente della Regione siciliana ha aggiunto: ”I timori legati a quello che sta accadendo ci sono ma mi auguro non accada nulla. La Sicilia ha un ruolo geograficamente strategico e come sempre offrirà il proprio contributo consistente nella concessione delle basi militari”. ”Siamo a poche decine di chilometri dal nord Africa – ha concluso Lombardo – ed esposti quasi passivamente agli eventi. Speriamo non ci sia una nuova Lampedusa come nell’86”.
”Siamo solidali con gli abitanti di Lampedusa nell’invocare l’intervento del governo. Che cosa ha fatto l’esecutivo per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione? Niente”. Lo ha detto il governatore siciliano Raffaele Lombardo, a Palermo. ”Qualche giorno fa qualcuno lamentava un certo allarmismo, dicendo che i 10 o i 100 mila arrivi erano numeri inventati. In effetti si prevedeva un esodo così massiccio dal nord Africa – ha aggiunto – ma il governo non è intervenuto. Avrebbe potuto requisire non solo il Villaggio degli Aranci a Mineo, ma un po’ di navi da crociera ed imbarcare direttamente lì le persone, piuttosto che pensare ad una tendopoli a Lampedusa”. ”L’isola è al collasso – ha concluso – e rischia di distruggere la propria economia, e la prospettiva di una stagione turistica”.
fonte: Livesicilia
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