mercoledì 2 marzo 2011

Saverio Romano, un indagato per mafia al ministero dell’Agricoltura?

Dall’anonimato al centro della cronaca parlamentare. Da deputato semplice a leader di una forza entrata a pieno titolo nella maggioranza che sostiene il governo Berlusconi. E, probabilmente, ministro. Questa legislatura sarà ricordata dall’onorevole siciliano Francesco Saverio Romano come quella del grande balzo nella politica che conta.

NELLA STRATEGIA DEL CAVALIERE - Palermitano, democristiano doc, eletto in consiglio provinciale nel 1990, e a Montecitorio dal 2001, sempre nelle fila dell’Udc, Romano, si trova oggi al centro della strategia parlamentare e mediatica del Cavaliere per frenare il processo Ruby. E’ entrato a far parte dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, portando i numeri da dieci a nove in favore dell’opposizione e rendendo così decisivo il voto di Gianfranco Fini, e vanificando le possibilità del presidente della Camera di impedire all’aula di pronunciarsi sul conflitto di attribuzione sollevato dalla maggioranza e che genererà attriti tra potere esecutivo, potere legislativo e ordine giudiziario.

LA PATTUGLIA DEI RESPONSABILI – Fuoriuscito dall’Udc nel mese di settembre scorso insieme ad altri cinque deputati siciliani del partito di Casini (Drago, Pisacane, Ruvolo e Mannino) Romano ha dato vita, poco dopo, alla componente del gruppo misto Pid, Popolari di italia Domani. Erano i tempi della prima fiducia al governo Berlusconi successiva allo strappo dei finiani di Futuro e Libertà. I cinque onorevoli centristi saltarono il fosso giurando fedeltà alla causa berlusconiana. A loro ben presto si uniranno gli ex Mpa di Noi Sud (Belcastro, Iannaccone, Milo, Sardelli), l’Adc (ex Udc) Pionati, gli ex Idv Razzi, Scilipoti e Porfidia, i finiani Catone, Siliquini, Moffa e Polidori, reduci da una breve esprienza in Fli. Nascerà Iniziativa Responsabile, ufficialmente il 20 gennaio 2001. Si tratta di una pattuglia di oltre 20 uomini fedeli al governo del Cavaliere che, di fatto, costituiscono la terza gamba della maggioranza aggiungendosi a Pdl e Lega.
Il leader Romano, forte del peso del gruppo nella sopravvivenza dell’esecutivo, entra in questi giorni a pieno titolo nella partita delle nomine che Berlusconi si appresta a fare nel governo e nelle grandi aziende di Stato. Ne parla Marco Conti sul Mattino di Napoli:

Domani il consiglio dei Ministro dovrebbe affrontare il nodeo dell’assegnazione di una decina di incarichi di governo. Anche se la Lega nicchia, Saverio Romano pretende un ministero di peso. Al punto che ieri è girata con isnistenza la voce che accredita l’ex centrista come ministrod ell’Agricoltura al posto di Galan che verrebbe spostato alle Politiche Comunitarie. Il Carroccio però non ci sta e reclama quel dicastero per il veneto Federico Bricolo. La Lega, inoltre, punta alla presidenza dell’Enel con Gianfranco Tosi e a proporre un loro nome (Dario Galli?) per la sostituzione dell’attuale ad di Finmeccanica Guarguaglini.

INDAGATO PER MAFIA – Macchie sulla reputazione. Nel 2003 Romano. è stato indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Accusa poi archiviata nel 2005. Nel 2009 Massimo Ciancimino lo accuserà di avergli pagato tangenti per 100 mila euro. Sarà per questo iscritto nel registro degli indagati della Dda di Palermo per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra assieme ai politici dell’Udc Totò Cuffaro e Salvatore Cintola e del Pdl Carlo Vizzini.

fonte: Giornalettismo.com

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