venerdì 3 giugno 2011

Il nucleare è prematuro la mafia non è pronta

Come tutti sapete già, sulle centrali nucleari il governo ha fatto un mezzo passo indietro. Ravvedimento? Ma quando mai. Il politico italiano (a parte gli istinti primordiali: fame, sete, sonno, cacca) possiede solo i fondamentali del pensiero, quindi si è fatto semplicemente i conti in tasca: "Ci sono elezioni in vista. E con questa storia del nucleare potrei perdere consensi". Altro che ravvedimento: è chiarissimo anche alle pietre, infatti, che la retromarcia dell'esecutivo è solo strategica. I furbetti arrinisciuti (oltre che nominati) si sono soltanto presi un po' di tempo per far dimenticare agli italiani il dramma della centrale giapponese di Fukushima. Ma - e si accettano scommesse - fra un annetto la maggioranza tornerà alla carica, e il dibattito ricomincerà: nucleare sì, nucleare no.

Noi, personalmente, sul nucleare non abbiamo dubbi né mai ne abbiamo avuti. Quindi, il 12 e 13 giugno, come tutti quelli che hanno a cuore la propria salute e quella dei propri figli, parteciperemo ai referendum e diremo un bel no al nucleare.

Insomma, noi non ci faremo abbindolare da chi parla di nucleare pulito, perché sappiamo benissimo che il nucleare non può essere mai pulito. Le mani possono essere pulite, le case possono essere pulite, il mare può essere pulito, ma il nucleare non può essere pulito. "Nucleare pulito" è un cosiddetto ossimoro. Ovverossia, una figura retorica che si realizza quando si mettono insieme parole che esprimono concetti opposti.

Per esempio: ghiaccio bollente, silenzio assordante, giornalista Minzolini. Il nucleare non può essere pulito perché, a prescindere dal fatto che scoppi o meno una centrale, ogni impianto produce tonnellate di scorie radioattive destinate a tenerci compagnia per centinaia di migliaia di anni. Dovremmo affrontare, quindi, prima ancora della sicurezza delle centrali, il tema dello smaltimento delle scorie nucleari. E dovremmo farlo in maniera chiara.

Chiediamoci, per esempio, senza falsa ipocrisia: abbiamo una mafia all'altezza del nucleare? La domanda è legittima: d'altronde viviamo in un Paese dove è stato ampiamente dimostrato che lo smaltimento dei rifiuti tossici è in maggior parte delegato alle mafie. Quindi la domanda non è solo legittima, ma è anche doverosa.

Entrando nel merito, fra l'altro, secondo noi in Italia non c'è ancora una criminalità abbastanza organizzata per il nucleare: la mafia siciliana ci sembra che non sia ancora riuscita ad affrancarsi definitivamente dalla mafia rurale dei corleonesi; quella campana si è dimostrata incapace: basta ricordare Napoli sommersa dai rifiuti; mentre la mafia del Nord, a detta degli inquirenti, è ancora troppo poco conosciuta. Il nucleare è una cosa seria, e lo smaltimento delle scorie non può essere lasciato in mano a degli sprovveduti. Che sta facendo il nostro Stato per ovviare a questo problema?

Secondo il sito WikiLeaks, il governo italiano avrebbe già stanziato ingenti somme di denaro per finanziare alcuni corsi di formazione professionale per tutti i mafiosi che, negli anni a venire, intenderanno occuparsi dello smaltimento delle scorie nucleari.

Ambienti vicini al governo fanno sapere che non si tratterebbe dell'ennesima trattativa fra la mafia e lo Stato, ma di un master vero e proprio, con tanto di attestato alla fine del corso. Insomma, questa volta tutto verrebbe fatto alla luce del sole. Noi ci auguriamo che questa bella notizia venga confermata al più presto. Il nucleare ha bisogno di professionalità serie e di una classe mafiosa efficiente e, soprattutto, specializzata.

La sfida più difficile, comunque, si combatterà in Sicilia: tutti sappiamo, infatti, che i corsi di formazione nella nostra regione vengono presi regolarmente d'assalto dalla politica che vede in questi un immenso serbatoio di voti.

Sarà facilissimo, per la politica organizzata, spacciare dei semplici cittadini incensurati per pericolosissimi mafiosi e farli accedere così ai finanziamenti statali. A nostro modestissimo avviso sarebbe auspicabile un certificato di mafia, rilasciato dalla questura, per garantire la regolarità di questi master. La politica organizzata, per una volta, dovrebbe mettersi da parte e rendersi conto che il nucleare è una cosa seria.

di SALVO FICARRA e VALENTINO PICONE

fonte:la Repubblica

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