martedì 7 giugno 2011

“mare nostrum” … e nucleare

“Iddio le stese d’ogni intorno i mari per separarla da tutt’altra terra e difenderla dai suoi nemici. La fece così grande di estensione, temperata di clima, fertile di suolo, da bastare non soltanto alla vita di più milioni di uomini, ma anche ai comodi, al lusso, ad ogni godimento, ad ogni industria, ad ogni commercio”
Queste parole del Catechismo Siciliano di Michele Amari, riprese da Antonio Canepa ne La Sicilia ai Siciliani!, rendono il senso della particolarità e della bellezza, dello splendore della Sicilia. Un po’ meno della … minchioneria di parte dei siciliani, troppe volte presi in giro … perché troppe volte, in giro, sono stati avvezzi a farsi prendere!
Oggi è stata una bella giornata: la corte costituzionale dello stato italiano ha sancito (spero definitivamente, senza altri maldestri tentativi da parte di chicchessia) la piena ammissibilità del referendum sul nucleare.
Ed è stata una bella giornata non tanto perché in questo modo vincerà l’uno o vincerà l’altro, non è questo l’importante, ciascuno rimarrà sempre della propria opinione, … magari tra vent’anni ci sarà un altro referendum che cambierà le carte in tavola, … chi può saperlo!?
E’ stata una bella giornata perché abbiamo vinto tutti, anche se in molti non lo sanno … o non vogliono rendersene conto: il referendum è l’unico, vero, indiscutibile momento in cui anche l’ultimo dei cittadini decide davvero!
Tutto il resto … fesserie, il voto al politicante di turno, al ciarlatano imbonitore incravattato ed impomatato, all’amico dell’amico …!
Tutto il resto è solo una delega in bianco al corrotto di turno, all’ignorante che deciderà su di noi, peggio, all’ascaro che vende la propria terra, la nostra Sicilia, per quattro vili denari!
Col referendum decido io, niente deleghe in bianco, niente ascari del cactus! Troppe volte, nelle ultime occasioni, ci hanno castrato, … andate al mare, … che votate a fare, … è una cosa inutile, … e bla bla bla …!
“Iddio le stese d’ogni intorno i mari …”
… azz! Cos’è questa storia che i siti migliori per le centrali nucleari sarebbero quelli vicino al mare? Ma la Sicilia allora …
Ora capisco perché i governanti dello stato italiano, per produrre quell’energia che servirebbe innanzitutto al grande nord, alle sue industrie ed alle sue fabbrichette, avrebbero individuato in Sicilia ben quattro siti, dalle parti di Gela, Licata, Marina di Ragusa, Mazara del Vallo! Tutti vicini al mare, quel mare che “Iddio le stese d’ogni intorno …”!
Aaahhh, Sicilia sfortunata!
E non solo perché “Iddio le stese d’ogni intorno i mari …”! Ti ha ben munito, ahimè, di un ragguardevole numero di ascari che non esiteranno a svenderti per quattro vili denari …! E, cosa ancora più grave, ti ha reso sufficientemente minchiona da continuare a firmare imperterrita, a questi stessi signori, delle belle deleghe in bianco …!
Ma la Sicilia ha un’altra grande sfortuna, tutta colpa della Natura, questa volta, … se mai alla Natura potranno essere imputate delle colpe …: i suoi giacimenti, le sue miniere di sali evaporitici nell’entroterra, Cozzo Disi, Floristella, Grottacalda, Pasquasia, tanto per citarne alcuni!
Qual è la sfortuna? Semplice, questi sono i migliori siti per allocare, stoccare, archiviare, … dimenticare le scorie …!
Già un paio d’anni fa, con sagacia, Agostino Spataro era capace di scrivere cose del tipo “con la centrale nucleare, che andrebbe ad aggiungersi ad altri impianti preesistenti o programmati, la Sicilia diverrà una sorta di HUB energetico ossia una piattaforma strategica di approdo, stoccaggio, lavorazione e distribuzione di enormi quantitativi di prodotti energetici. Con un volume molto al di sopra dei suoi consumi attuali o ragionevolmente preventivati. Insomma, il nostro destino verrebbe segnato per un lungo periodo. Non più “il paradiso” che tante generazioni di siciliani hanno sognato (il turismo diffuso, l’agricoltura di qualità, la pesca e l’economia del mare, l’innovazione tecnologica, i grandi servizi di trasporto e di commercializzazione, ecc.), ma un grande serbatoio d’energia, collocato nel cuore del Mediterraneo, al servizio dell’inarrestabile crescita di un nord già saturo, verso il quale [...] continuano ad emigrare i giovani siciliani e meridionali. Almeno 700.000 negli ultimi anni. Perciò, chi, a Roma e a Palermo, è chiamato a decidere su tali materie deve sapere che si assume la tremenda responsabilità d’ipotecare il nostro futuro e quello dei nostri figli, nipoti e pronipoti. La faccenda è terribilmente seria e va ben oltre le misere diatribe politiche, le sordide convenienze (di chi?) e le promesse di qualche centinaio di posti di lavoro. Se tutto ciò accade in Sicilia è perché a Roma (e a Milano, se permettete) questo ruolo è stato assegnato all’isola ed è supinamente accettato dai ceti dirigenti siciliani, politici e di governo, che non hanno prodotto un serio piano energetico regionale [...]. In mancanza di strumenti propri, tutto quello che arriva da Roma va bene, anzi benissimo, visto che consente di attivare finanziamenti plurimiliardari e quindi nuove spartizioni d’appalti e tangenti”.
E poco importa che l’80% dei siciliani, secondo l’Istituto Demopolis, siano contrari al nucleare, … l’88% se si parla di nucleare in Sicilia!
Lo stesso assessore regionale al turismo, Daniele Tranchida, ha sottolineato che la scelta del nucleare darebbe “un colpo mortale al turismo e, quindi, all’intera economia di quelle zone, basata quasi esclusivamente sul turismo”!
Come riportava lo stesso Agostino Spataro, … “e dire che su questa materia la Regione siciliana ha competenza primaria. La faccenda, perciò, è anche un banco di prova per lo sbandierato autonomismo di Lombardo e soci”!
Per concludere, un pensiero su cui mi sono fissato negli ultimi tempi, per quanto saremo coinvolti assai poco, … saremo già polvere, … forse più neanche quella!
Gli elementi radioattivi hanno tempi di decadimento che vanno dai giorni alle migliaia ed ai miliardi di anni.
Tra qualche migliaio di anni, se il genere umano non sarà già stato capace di autosterminarsi prima, quando i nostri bei palazzi, le nostre strade, i nostri manufatti saranno ruderi e forse neanche quello, ve l’immaginate un archeologo, o comunque potrà chiamarsi, che va alla ricerca di reperti!? Magari, se i sarcofagi con le scorie o le barre incombuste avranno ancora retto all’attacco del tempo, … un colpetto qui, … spostiamo questo masso, … cos’è questo, … apriamolo, … e …

fonte : http://sikeloi.net/mare-nostrum-e-nucleare/

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