Roma, 01-10-2009
Per ora si tratta soltanto di un colloquio, di frasi intercettate al telefono in cui si parla di acquisti di griffes, come borse e articoli di Armani e di altre firme, fatti in conto ai fondi a disposizione del ministero dell'Ambiente. Millanterie? Gossip maligno quello fatto da un funzionario del dicastero e confidato al suo interlocutore? Una vicenda, insomma, tutta da accertare ma che e' finita al vaglio della procura di Roma. Al centro di quel colloquio telefonico e' il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo che e' stata iscritta dai magistrati della capitale nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di peculato. "Non ho masi usato la carta di credito del ministero per acquisti personali", ha replicato il ministro, che ha aggiunto: "estratti conto e tutta la documentazione relativa alle spese ministeriali sono a disposizione degli inquirenti. E lo sono sempre state. Nessuno le ha mai consultate. Potevano esaminarle e poi fare ogni verifica prima di accusarmi di peculato sulla base di una intercettazione telefonica fra due persone di cui una indagata e l'altra interna al ministero.
Sono profondamente nauseata e sconcertata - ha detto ancora Stefania Prestigiacomo - e chiedo che sia fatta piena luce su tutta questa vicenda. E sono pronta a querelare chiunque metta in discussione la mia onesta' ". L'iscrizione costituisce un atto dovuto in quanto gli inquirenti dovranno accertare se tali, eventuali, acquisti siano stati fatti per motivi personali ovvero per ragioni istituzionali. Ed e' proprio questo il quesito posto dagli inquirenti di piazzale Clodio ai colleghi del Tribunale dei ministri ai quali il fascicolo processuale e' stato trasmesso per competenza. L'indagine e' scaturita da alcune intercettazioni telefoniche compiute dalla polizia giudiziaria su un altro procedimento penale. Nei colloqui telefonici in questione due persone, tra cui un funzionario del ministero, accennerebbero a presunti acquisiti fatti dal ministro Prestigiacomo. Da qui l'invio alla procura di Roma di una informativa a riguardo e l'apertura di un fascicolo processuale per verificare se dietro ai colloqui captati dalla fiamme gialle si ravvisino fatti penalmente rilevanti.
L'istruttoria, come da prassi in questi casi, e' affidata al Tribunale per i reati ministeriali che dovra' verificare, anche attraverso l'acquisizione di eventuali ricevute, se in un determinato periodo di tempo il ministro Prestigiacomo abbia utilizzato una carta di credito in uso al ministero. Il collegio di giudici per i reati ministeriali, conclusa l'istruttoria, inviera' il fascicolo alla procura di Roma con le conclusioni dell'indagine.
venerdì 2 ottobre 2009
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Agli inizi della sua carriera politica, On. Stefania Prestigiacomo è stata anche presidente dei giovani industriali di Siracusa.
RispondiEliminaDa quando però è diventata Ministro, più che un industriale, sembra si sia davvero industrializzata tra gli "oscuri meandri" dell'economia romana. Tanto i fondi glieli fornisce il suo Ministero!. Ma alla fine, chi sono gli imbecilli che pagano "l'industrializzazione" dell' On. Prestigiacomo?!. Risposta molto semplice cari amici......NOI!. Allegriaaaaa!!!.