Un altro vile atto intimidatorio consumato tramite incendio doloso è stato perpetrato contro lo stabilimento Ittica Mediterranea di Petrosino.
Sin dal 2000 ho denunciato un accerchiamento a tentacoli contro l'azienda ittica mediterranea massima espressione di produttività con 120 dipendenti e con un fatturato notevole. Infatti l'ittica è stata costretta a dismettere l'attività di una unità produttiva all'interno dello stagnone di Marsala per cavilli burocratici e per interventi strumentali della massima espressione della provincia regionale di trapani e perdendo oltre 10 miliardi delle vecchie lire.
In atto all'interno dello Stagnone non si come mai esercitano due attività concorrenti. Nel 2003 la società è costretta al fallimento illegittimo in barba alle leggi che regolano l'acquacoltura, la 102 del 92 nazionale e la legge regionale 14/98, nonché la omissione del trattato di Roma dell'art. 32 della comunità europea. Appare chiaro quindi un disegno criminoso contro l'azienda ittica mediterranea allorchè viene nominato curatore fallimentare l'avvocato che ci aveva preposto al fallimento.
Si scopre oggi che la famiglia del curatore fallimentare è in aperto conflitto di interessi con la ittica mediterranea in quanto i suoi familiari sono proprietari di 50 ettari di terreno attorno all'impianto che è stato negoziato a 15 euro mq, circa otto milioni di euro, per la nascita di un grosso centro alberghiero che non potrà sorgere senza il cuore che è il terreno della ittica mediterranea che ha una cubatura di oltre 30 mila mc ed è confinante col mare per un frontale lato mare di 400 metri lineari e che è stato proposto per la vendita per 800 mila euro circa quando l'impianto costò 13 miliardi delle vecchie lire con un finanziamento al 65% a fondo perduto con i fondi della comunità europea e della regione Sicilia prevista per gli impianti agricoli per la produzione ittica. ( in atto la vendita è bloccata per la non congruità del prezzo).
Tutti gli atti da me denunciati alle autorità competenti portano ad una attività del curatore fallimentare in barba alle leggi per la dismissione della attività ittica permettendo la “vandalizzazione” dell'impianto poichè non ha mai provveduto alla custodia quando l'impianto era ancora in attività e perfettamente funzionale. I tre incendi dimostrano ancora una volta una azione minacciosa nei miei confronti per le esplicitazioni giornalistiche e televisive contro il malaffare e le organizzazioni politico mafiose e istituzionali in quanto la non applicazione delle leggi di cui sopra hanno permesso tutto lo scempio da me descritto con la perdita di strutture e di posti di lavoro ad interesse di pochi criminali affaristi che intendono allocare per i propri interessi altro tipo di attività e magari con i soldi riciclati dalla mafia.
Dopo 6 anni attendo ancora l'applicazione delle leggi di cui sopra per la revocatoria fallimentare. Assist ancora sbalordito come il governo nazionale abbia salvato le aziende di Grigoli mafioso per le istituzioni e non si sia mai preoccupato seriamente delle mie denunce e del salvataggio della mia azienda e di tutte le altre aziende che nel tempo sono state dichiarate fallite in barba alle leggi e con la perdita di diversi migliaia di posti di lavoro. Mi rendo disponibile a qualsiasi confronto con le autorità per accertare la verità giuridica nell'interesse della carta costituzionale e nella applicazione delle leggi corrette che possono dare fiducia alla nostra repubblica.
Marsala 17/10/2009
Morsello Martino
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L ' EVIS esprime tutta la sua solidarietà alla famiglia Morsello.
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