Pubblichiamo un commento del prof. Massimo Costa sulla notizia apparsa su questa pagina di Live Sicilia http://www.livesicilia.it/2010/12/09/armao-per-le-regioni-del-sudun-federalismo-insostenibile/ e relativa a quanto dichiarato dall'assessore all'Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, a proposito di come il Governo italiano intende attuare il federalismo fiscale e del piano per il Sud (ossia come si vuole assestare definitivamente il colpo mortale all'economia e all'intera società siciliana; la situazione è drammatica e, quel che è peggio, i cittadini sono all'oscuro di quello che sta accadendo):
La Sicilia sul piede di guerra? Sì, quella delle istituzioni. Il Popolo è sempre tenuto fuori da queste cose. Nessuno ha mai spiegato ai Siciliani l’importanza e la sostanza del loro Statuto. Non abbiamo né giornali stampati (tranne il QdS) né televisioni siciliane ma ripetitori di interessi esterni. Non abbiamo una scuola siciliana. Come pretendiamo che oggi il Popolo reagisca contro questa rapina?
Affidiamoci a internet dunque.
E cominciamo a informare la gente.
Con una minima parte dello Statuto applicata (quella che la Lega oggi ci vuole persino togliere) la Regione è già quasi autosufficiente.
Su 15 miliardi di incassi (rendiconto 2009) lo Stato ne ha dati solo 3! Di questi il Fondo di Solidarietà Nazionale, un tempo pari al 40 % dell’intero bilancio della Regione, si è ridotto a 80 milioni di euro, cioè meno dello 0,5 %!!
Se pensiamo che di sola IVA maturata in Sicilia e incassata altrove lo Stato si prende ogni anno più di 4 miliardi dalla Sicilia, per non parlare di circa 7 miliardi di imposte dirette maturate in Sicilia e più di 20 miliardi di accise petrolifere, il conto è presto fatto. Ora non si accontentano più di questo, vogliono toglierci un’altra metà delle nostre risorse, così poi fronteggeranno la “loro” crisi e si prenderanno pure i complimenti della Banca Centrale Europea (sul nostro massacro).
LA SICILIA OGGI E’ SISTEMATICAMENTE RAPINATA DALL’ITALIA. Se, per ipotesi di scuola, la facessimo indipendente, potremmo mantenere tutti i precari e l’organico sproporzionato che abbiamo oggi nei pubblici uffici, migliorare i nostri servizi pubblici, dai trasporti alla scuola, e persino diminuire la pressione fiscale. Ma non si può. Dobbiamo mantenere la Penisola, a quanto pare è questo il nostro destino.
E se un assessore all’economia pretende almeno il rispetto dello Statuto lo lasciamo solo a causa della nostra beata ignoranza.
Ci vorrebbe un Popolo che assediasse inferocito le segreterie regionali dei partiti italiani, chiedendo in che cavolo di senso sono “per la Sicilia”, “per il Sud”, etc. se al momento del dunque si girano tutti dall’altra parte.
Ci vorrebbe una “marcia su Roma” di almeno 100.000 siciliani che mettessero a ferro e fuoco la capitale per far capire che i Siciliani lo Statuto non lo vogliono toccato.
Si prega tutti coloro che leggono questo post, di diffonderlo in rete, in tutti i siti da loro frequentati; non abbiamo altri mezzi per informare il Popolo siciliano dell' ulteriore e definitiva rapina che sta per subire dal nord.
Se questo federalismo verrà applicato, l ' alternativa alla morte per fame sarà prendere d 'assalto " i bastimenti per andare in terre assai lontane "
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Comprendo e condivido le vostre perplessità...!
RispondiEliminaGiovanni
Grazie per le comunicazioni, che ricevo e leggo con interesse. Mi domando: ma non sarà che buona parte dei cittadini, insulari e peninsulari, siano depredati da un sistema di abusi e clientele? E questa non potrebbe essere una buona base per un'intesa fra vessati?
RispondiEliminaSandra Paoletti