mercoledì 15 dicembre 2010

Il Comune senza soldi compra mobili extra-lusso

C'è il divano Lc3 progettato nientemeno che da Le Corbusier: prezzo di listino 5.500 euro. Della Cassina, una delle più prestigiose aziende di design, c'è anche il divano Aspen, noto per la sua forma asimmetrica e per il prezzo, a partire da 3.251 euro. Ma ci sono anche i tavoli e le sedie della Alias - la ditta che di sedie ha fornito anche La Scala di Milano e il Tennis club di Wimbledon - e i tavolini bassi di Cappellini. Ecco gli uffici "d'oro" del Comune. Che per arredare Palazzo Galletti, in piazza Marina, ha scelto alcuni tra i migliori arredi offerti dall'olimpo del design per una spesa di 110 mila euro. I nuovi mobili sono arrivati a metà del 2010 nel palazzo - dimora ottocentesca rimessa a nuovo tra il 2002 e il 2006 - che ospita uffici, da quelli del capo di gabinetto di Cammarata, Sergio Pollicita, e della sua vice Magda Di Liberto, che è anche capo del cerimoniale, a quello del neo vice-sindaco Marianna Caronia, arrivata al Comune nemmeno due mesi fa.

Il bando per l'acquisto di mobili per Palazzo Galletti è datato 2009. Ma il progetto per arredare gli uffici era stato stilato dall'ufficio Centro storico già nel 2008. Alla gara parteciparono otto ditte: e alla fine, nel marzo di quest'anno, è stato firmato il contratto con la Cir di Misterbianco. Del resto le aziende in grado di fornire prodotti di così alto livello non sono moltissime in Sicilia. E il Comune aveva le idee chiare su quello che voleva acquistare per arredare il palazzo appena restaurato. Basta guardare il capitolato d'appalto, dove gli oggetti vengono descritti con assoluta precisione di dettagli: dettagli che si ritrovano identici nella descrizione dei mobili fatta da chi li produce. Nel bando, per esempio, si richiede un divano "con schienale orizzontale a elica che si sviluppa verso sinistra" con "una struttura interna in acciaio e imbottitura in poliuretano espanso". Le stesse frasi che Cassina usa per descrivere il divano asimmetrico Aspen. Un meccanismo che si ripete uguale per la maggior parte degli arredi richiesti con il bando.

Così il consigliere comunale di Italia dei valori Salvatore Orlando - che sugli arredi di Palazzo Galletti, dopo un'ispezione negli uffici, ha presentato un'interrogazione - chiede di sapere anche "se la modalità descrittiva possa individuare non una fattispecie generale ma identificare in modo inequivocabile un preciso prodotto". E di sapere se i mobili, che il Comune evidentemente desiderava tanto, sono stati scelti in base "a una relazione tecnica" che li ha ritenuti gli unici arredi possibili per i nuovi uffici.

I mobili, arrivati a Palazzo Galletti in primavera, sono sparsi nei vari ambienti. Davanti a due ascensori, per esempio, c'è un divano della Alias, il Tt2 Low, che costa circa 2.200 euro. Nella grande sala in cui si riunisce la giunta, sala che è stata assegnata al vice sindaco e che viene usata praticamente solo per le riunioni dell'esecutivo, c'è un grande tavolo con sedici sedie, una per ciascun assessore: sono sedie della ditta Alias, modello Meetingframe, disegnate dal designer Alberto Meda, da 600 euro l'una. Nella stanza ci sono tre divani di pelle bianca: l'Aspen, l'Lc3 progettato da Le Corbuiser e il Blox, anche questo di Cassina, che ha un prezzo di listino di poco meno di tremila euro. Fra due dei tre divani c'è anche un tavolino basso di design, l'Altavilla di Cappellini, che costa 1.650 euro.
Nelle altre stanze del palazzo si trovano tutti i rimanenti arredi acquistati dal Comune: le sedie modello Fly di Alias, da 150 euro l'una, i tavoli Frametable, ancora della Alias, con prezzi a partire da 1.400 euro. E ancora mobili bassi, librerie e cassettiere.

Il consigliere Orlando, nella sua interrogazione, chiede al sindaco se "non ritiene inopportuna la spesa per l'acquisto di questi mobili, considerato che molte scuole e molti asili sono sprovvisti di arredi". Scuole nelle quali - come ha ricordato ieri il capogruppo di Italia dei valori, Fabrizio Ferrandelli - non ci sono nemmeno i riscaldamenti per mancanza di fondi. "Non penso che il Comune avesse la necessità di acquistare prodotti così cari - dice Orlando - arredare un ufficio non è certo un delitto, ma perché trasformarlo in una sorta di museo del design in un momento di crisi economica come quella che lo stesso sindaco denuncia ogni giorno?".

Non è la prima volta che al Comune scoppia uno "caso arredi": nel 2009 il consigliere del Pd Vincenzo Tanania denunciò che l'amministrazione aveva acquistato scrivanie da 900 euro e poltrone da 500. Ma quelle, di certo, non erano di design.


(15 dicembre 2010)
fonte: la Repubblica

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