Caro Presidente, Silvio Berlusconi
L’altra sera, in tv, uno dei suoi alati scudieri sosteneva il punto: lei è un campione di bontà e il mondo gretto non la comprende. Per riprova, lo scudiero ministeriale additava un fantomatico fogliettino, conservato in tasca, con l’elenco della sua filantropica e prodiga munificenza. Non lo uscì mai dallo scrigno ove era secretato. Però noi gli credemmo sul naso allungato. E diamo per scontato l’assunto. Davvero lei soccorse Ruby con lo spirito del buon cristiano che affronta la tormenta per salvare la piccola fiammiferaia con i geloni. Davvero lei ha intessuto con Nicole Minetti una castissima corrispondenza di platonici e culturali sensi. Immaginiamo facilmente le serate allietate dalla reciproca rilettura dei fioretti di San Francesco. Davvero lei ha convocato Lele Mora ed Emilio Fede a casa sua, ma nel coro degli angeli e dei santi, nel suo presepe personale, ove loro svolgono – con apprezzabile impegno – il ruolo del bue e dell’asinello. All’uopo, sono financo intercambiabili. Siccome noi non diamo credito alle fole comuniste che la dipingerebbero alla stregua di un bieco corruttore di minorenni, avremmo qualche richiesta che lei non deve considerare volgare. E’ soltanto un umilissimo appello affinché rifulga meglio la sua opacizzata eppure alla fine invincibile beatitudine. Le conviene aderire e soddisfare i punti enumerati. Altrimenti la porta a malafiura, Presidè. Cosa vogliamo? Madamino, il catalogo (di sette punti) è questo.
1) Nicole Minetti sindaco di Palermo. Non farà peggio di Diego Cammarata e ci sarebbe un servizio sociale in più: l’affido in turnazione per una sera alla bella e solidale ex igienista mentale (no, no: dentale), come accadde per la piccola fiammiferaia Ruby. Slogan di Palazzo delle Aquile: “Affidati alla Minetti”, con una lista d’attesa tale da coinvolgere una quantità di cittadini palermitani, indifferentemente puberi o impuberi. Quelli rimasti fuori dalla lista potrebbero essere affidati ad Alberto Campagna.
2) Cambiare nome all’aeroporto Falcone e Borsellino che, come argutamente notò un celebre filosofo isolano (il cui nome rimembra filosoficamente una domanda), mette tristezza, ricordando ai più che il problema qui non è solo il ciaffico. Bunga Bunga’s airport e non se ne parli più. Vuoi mettere le ricadute sul turismo e sulle turiste?
3) Adriano Galliani presidente della Regione. E’ antipatico almeno quanto Lombardo. Però… scudetto al Palermo (sette rigori a partita) e Catania in Champions
4) Lei può tutto, osi. Il Gabibbo, segretario regionale del Pd. Dal colore dell’epidermide del pupazzo, ricaviamo una certezza: è più a sinistra di Giuseppe Lupo.
5) Sgarbi sindaco di Salemi! Gulp! Già lo è. Meglio, ci siamo portati avanti col programma.
6) Abbattimento della inutile e superata Valle dei Templi. Al suo posto una statuta gigantesca di Raimondo Vianello benedicente, con le braccia allargate.
7) Marcello Dell’Utri, patrono di Palermo, al posto di Santa Rosalia.
Come vede, Signor Presidente, si tratta di cosucce così, cui aggiungiamo una tristissima storia personale. Il sottoscritto conosce un gatto che ha urgente bisogno di cure psichiatriche durature e costose. Sarebbe tanto generoso da contribuire con un paio di milioni di euro? La patologia è gravissima, quasi irreversibile. Il gatto in questione divora penne e carta e soffia in faccia ai giornalisti di passaggio. E’ convinto di essere il Presidente della Regione.
Ps. Voi cosa chiedereste al Sommo?
fonte: Livesicilia
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