venerdì 28 gennaio 2011

Il giorno della Fiom e della Fiat Il sindaco di Termini: “Solo slogan”

E’ partito il corteo degli operai a Termini Imerese dove è in corso lo sciopero generale organizzato dalla Fiom in difesa del contratto nazionale di lavoro. Ad aprirlo è uno striscione dei lavoratori della Fiat, dove proprio oggi è scattato un nuovo periodo di cassa integrazione: le tute blu rientreranno in fabbrica il 7 febbraio, poi torneranno in cassa integrazione il 14 e il 21 febbraio e dal 28 febbraio al 4 marzo. Il corteo di lavoratori sfilerà per le strade di Termini Imerese fino a raggiungere piazza Duomo dove il segretario nazionale di Fiom per il settore auto, Enzo Masini, concluderà il comizio. A fianco dei metalmeccanici ci sono rappresentanti di altre categorie di lavoro e studenti.

Oggi sciopero della Fiom. Dalla stazione d’Orleans partono tre pullman con i quali oltre 150 studenti dell’università di Palermo appartenenti al collettivo autonomo e al collettivo “Fuori controllo” raggiungeranno Termini Imerese per partecipare alla manifestazione dei metalmeccanici. Altri ragazzi raggiungeranno Termini con le loro auto e si aggregheranno al corteo. “Vogliamo stare al fianco di chi si oppone a questo sistema di potere che sta distruggendo l’Italia – ha detto Giorgio Martinico, studente di Lettere – Marceremo con i metalmeccanici perché condividiamo questa protesta. Se la manifestazione fosse stata a Palermo, avremmo potuto dare un contributo maggiore in termini di numeri, ma l’importante è comunque far sentire la nostra voce contro questo governo”.

“Le battaglie portate avanti in questi anni dai lavoratori di Termini Imerese sono diventate un simbolo di una vertenza difficile, rispetto alla quale dobbiamo continuare a mettere in campo le nostre migliori energie”. Lo dice Antonello Cracolici (Pd), a proposito della manifestazione. “Per questo – aggiunge – sostengo le ragioni della protesta organizzata dalla Fiom-Cgil in difesa dei diritti dei lavoratori e di un sito industriale che rappresenta un pezzo importante della vita economia e sociale della Sicilia”.

Gli operai urlano slogan contro Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat: “Termini Imerese non si tocca, la difenderemo con la lotta”. Quando il corteo è passato davanti un patronato della Uil, un gruppo di metalmeccanici ha gridato: “Venduti, buffoni, cannavazzi (strofinacci)”. In piazza ci sono metalmeccanici provenienti da ogni parte della Sicilia. Da Messina gli operai della raffineria di Milazzo, delle Acciaierie, della Sicem, Tozzi Sud, Cantieristica Palumbo; da Catania i lavoratori della StMicroelectronics, della Sielte e delle Acciaierie del Sud; da Siracusa le tute blu del Petrolchimico, della Pontisol e della Sinaservice; gli operai di Metra da Ragusa, dei cantieri navali e della Lombardo da Trapani. Sfilano anche gli operai del Petrolchimico di Gela e quelli di diverse aziende del palermitano: Fincantieri, Keller, Imesi e i lavoratori delle installazioni telefoniche.

Oltre un centinaio di rappresentanti di Cobas e studenti stanno a partecipando alla manifestazione organizzata dal sindacato a piazza Castelnuovo, a Palermo. Nel giorno della mobilitazione generale dei metalmeccanici della Fiom, il sindacato ha proclamato lo sciopero generale nazionale di tutti i comparti produttivi. Alta la partecipazione di docenti e ricercatori palermitani che aderiscono al sindacato. In testa al corteo, che sta attraversando l’asse principale della città ed è diretto a palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione, c’é uno striscione della rete dei collettivi e coordinamenti universitari in lotta sul quale è scritto ‘Contro il capitale, rivolte popolari’. ‘Difendere la dignita’ costruiamo la soldarieta”, è lo striscione dei comitati studenteschi sodali antirrazzisti, che hanno aderito allo sciopero. Tanti gli studenti medi e universitari, che si sono uniti alla protesta dei lavoratori. “Siamo in piazza – dice Simona Laiacona, studentessa del liceo artistico Catalano – perché crediamo fondamentale che la protesta degli studenti si sposi con quella degli operai e dei lavoratori: il nostro futuro lavorativo è incerto e per questo siamo angosciati”.

Sfilano gli operai e i commercianti in segno di solidarietà abbassano le saracinesche dei loro negozi. Le scene si sono susseguite lungo il tragitto che sta conducendo i metalmeccanici della Fiom in piazza Duomo, a Termini Imerese per la conclusione dello sciopero. Gli operai intonano canti, tra cui la famosa canzone popolare Ciuri ciuri, intercalando alle strofe invettive contro Berlusconi e Marchionne. In piazza, a fianco agli operai, ci sono anche diversi esponenti politici, tra cui il senatore del Pd Giuseppe Lumia, il senatore di Idv Fabio Giambrone e i segretari siciliani di Sel e Federazione della sinistra, Erasmo Palazzotto e Luca Cangemi. Tanti i rappresentati delle varie categorie della Cgil, oltre alla segretaria generale Mariella Maggio. “Oggi la Cgil è a fianco dei metalmeccanici – dice Serena Sorrentino della Segretaria nazionale della Cgil – in difesa del contratto nazionale di lavoro e dei diritti. Qui a Termini Imerese c’é la grande vertenza Fiat, chiediamo al governo di ricoprire un ruolo determinante nelle scelte che riguardano lo stabilimento siciliano, bisogna tutelare i posti di lavoro ma dare anche una prospettiva seria e concreta di sviluppo in questo territorio”.

“Al momento siamo solo ai titoli di film, agli annunci, agli slogan e basta. Percepisco una forte rassegnazione, troppe parole, troppi rinvii e incertezze sui numeri”. Lo dice il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, in merito alle sette offerte per lo stabilimento, che Fiat chiuderà a fine anno. “Proprio perché non c’é nulla di concreto – aggiunge – l’ultimo tavolo al ministero per lo Sviluppo si è arenato. Siamo solo ai preliminari, dobbiamo sapere quanti sono i soldi pubblici disponibili, da dove arrivano, quando arriveranno, a cosa serviranno”. Il sindaco non esclude tentativi di speculazione. “Un miliardo d’investimenti di cui 200 milioni pubblici sono tanti per Termini Imerese – osserva – Vogliamo sapere quindi tutti i dettagli, anche quelli minimi”. Il 2 febbraio è in programma un nuovo incontro al ministero, tra i rappresentanti delle istituzioni coinvolte. Non ci saranno i sindacati.

fonte: Livesicilia

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