giovedì 13 gennaio 2011

L’ONOREVOLE COSTRUTTIVO

All’onorevole Ferdinando Latteri, eletto sotto le insegne dell’ Mpa, sta troppo stretta la giacca di deputato d’opposizione. Soffre. E infatti in ogni cronaca sul calciomercato dei parlamentari il suo nome sempre compare, “pronto a passare con i berlusconiani”, “inquieto” o anche solo “riflessivo”; lui disperatamente nega – “ma cosa dite, resto nel Terzo Polo!” – ma intanto martedì, mentre i suoi compagni di area stavano faticosamente ragionando su cosa fare della mozione di sfiducia al ministro Bondi, lui aveva già trovato la soluzione: “Non va votata”. Motivando la sua scelta con il passepartout del Gattopardo della politica: “In questa fase serve un clima un costruttivo”. Insomma, “il riflessivo” Latteri appare sentimentalmente più di là che di qua, tanto che il suo leader Raffaele Lombardo mercoledì si è fatto un giretto a Montecitorio per evitare che gli scappi via, nel gruppo dei Responsabili, detto anche “la terza gamba” della maggioranza. Sente di poter rappresentare ancora degnamente la Nazione, meglio però se al governo. A 66 anni è stato solo due volte rettore a Catania, soltanto tre volte parlamentare, e in fondo ha cambiato solamente quattro partiti (Dc, Forza Italia, Margherita-Pd, Mpa). Nel 2004, in rotta con il centrodestra, era dato per perso. Rutelli lo portò sulle rive del centrosinistra. E gli stessi compagni siciliani, che lo avevano avversato per una vita, lo candidarono dapprima alla presidenza della Regione – ma perse la sfida alle primarie contro Rita Borsellino – e quindi lo premiarono con un seggio in Parlamento. Nel 2008 gli annunciarono, a malincuore, che per lui non c’era più posto. Un altro si sarebbe scoraggiato invece Latteri tornò alla Camera con l’Mpa, ché in cuor suo era sempre stato autonomista. Ora sembra tentato dal Pdl (anche perché Berlusconi gli avrebbe ventilato una candidatura sicura in caso di elezioni), sempre per “senso di responsabilità”, si capisce, e pazienza se bisognerà cambiare casacca per la quinta volta.

fonte: Ritagli - la Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento