– Cagliari, 7 luglio – Si concluderà alla mezzanotte di oggi, dopo 26 giorni consecutivi di mobilitazione, lo sciopero della fame a staffetta per chiedere la scarcerazione immediata di Bruno Bellomonte, il dirigente di a Manca pro s’Indipendentzia e sindacalista da due anni e 28 giorni in carcere sulla base di accuse mai dimostrate. I 26 giorni di astensione dal cibo promossi dal Comitato lavoratori pro Bellomonte – oggi non mangiano Gianluca Carta, Antonello Turra e Paola Alcioni – saranno seguiti domani alle 10.30 da una conferenza stampa sit in di fronte alla sede del Consiglio regionale, a Cagliari. Il sit in è stato organizzato dal Cagliari social forum, dall’Osservatorio per i diritti e le libertà e dal Collettivo anticapitalista sardo. “Noi riteniamo ingiustificabile – si legge in un comunicato stampa – il fatto che delle persone, sulla base di semplici sospetti, possano essere detenute per più di due anni! Non uno straccio di prova è stato esibito fino adesso per un reato che non si è consumato”. La nota stampa ricorda anche la scomparsa di Luigi Fallico, morto nella sua cella il 23 maggio, quando almeno da sei giorni mostrava i chiarissimi sintomi dell’infarto. “Chiediamo – sottolinea il comunicato – che si faccia luce sulla morte di uno dei coimputati (Il Signor Fallico) e che si perseguano coloro che non gli hanno prestato soccorso”. All’iniziativa hanno sinora aderito Sinistra critica sarda, il Comitato Pro Bruno Bellomonte, Prc Sardegna, Cobas, Usb Sardegna e Collettivo marxista-leninista Nuoro.
Sempre a Cagliari, ma l’11 luglio alle 11.00 e di fronte al Tribunale, si svolgerà un presidio organizzato da a Manca pro s’Indipendentzia contro la repressione coloniale a cinque anni esatti dall’Operazione Arcadia. “A cinque anni dal rastrellamento italiano – sottolinea aMpI – i nostri militanti e dirigenti stanno ancora aspettando di capire perché hanno passato un anno della loro vita agli arresti visto che il processo non si è mai svolto e l’indagine non è mai stata archiviata”.
fonte : IL MINUTO
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Grazie infinite agli amici patrioti siciliani e a Neva in particolare, per aver pubblicato questo articolo.
RispondiEliminaConosciamo, tutti noi indipendentisti, le difficoltà che incontriamo nel garantire circolazione alle notizie che ci riguardano. Il silenzio o le notizie manipolate, sono solo una delle armi che lo stato colonizzatore usa per sminuire il nostro impegno, per coprire palesi ingiustizie e per criminalizzare il dissenso.
Grazie Neva, anche a nome di Bruno, di "A manca pro s'indipendentzia" e di tutti noi indipendentisti, appartenenti anche ad altri Movimenti, impegnati nella lotta di liberazione nazionale della Sardegna.