domenica 17 luglio 2011

POVERA ITALIA. Istat: 8 milioni di indigenti in Italia. Uno su due è al Sud

ani, povera gente. Secondo l'ultimo rapporto Istat sulla ricchezza degli italiani sono 8 milioni 272 mila le persone indigenti che vivono nel nostro Paese, il 13,8% dell'intera popolazione. E dal prossimo anno le famiglie sono destinate a dover pagare anche gli effetti della manovra finanziaria, che per il nucleo medio corrisponde a mille euro di tasse in più in due anni. Colpa del taglio di deduzioni, detrazioni e sconti fiscali previsto nel 2013 e nel 2014.
POVERTÀ RELATIVA E ASSOLUTA. Lo studio dell'Istituto statistico nazionale è stato calcolato usando due parametri differenti.
Un milione e 156 mila famiglie, il 4,6% di quelle residenti, risultano in condizioni di povertà assoluta, hanno una spesa mensile pari o inferiore a quella minima necessaria per acquisire beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile. Loro sono i veri poveri, o i più poveri tra i poveri, come vengono spesso definiti.
MENO DI 992 EURO AL MESE. Diversa la situazione per le famiglie in condizione di povertà relativa, che sono 2 milioni e 734 mila, l'11% del totale. In questo caso il parametro adottato dall'Istat ha misurato tutti coloro che non possono permettersi una spesa mensile che per un nucleo di due componenti è pari a 992,46 euro.

Sud sempre più povero: maglia nera per la Basilicata

I 150 anni di Unità d'Italia, e le sue celebrazioni, non sembrano aver modificato le storiche differenze tra Nord e Sud. Il nostro Paese, infatti, appare ancora profondamente diviso in due tronconi.
IL SUD È PIÙ POVERO. Nel Mezzogiorno infatti l'incidenza di povertà relativa cresce dal 36,7% del 2009 al 47,3% del 2010 tra le famiglie con tre o più figli minori. Praticamente quasi la metà di questi nuclei è povera. La maglia nera nel 2010 va in particolare a Basilicata, Sicilia e Calabria, Regioni in cui le famiglie che versano in condizioni di povertà relativa sono rispettivamente il 28,3, il 27 e il 26% del totale. Fanno eccezione Abruzzo e Molise, in cui la media è simile a quella del resto del Paese.
MEGLIO IL NORD. La Lombardia, invece, soffre meno insieme all'Emilia Romagna, visto che sono le due regioni con i valori più bassi dell'incidenza di povertà. Qui infatti l'indice si assesta intorno al 4,0% e al 4,5%, un quinto rispetto alla media del Sud.
Anche Umbria, Piemonte, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia e la provincia di Trento stanno relativamente bene, visto che la popolazione che vive in stato di povertà si colloca intorno al 6% di quella totale.
MALE LE FAMIGLIE NUMEROSE. A soffrire al Sud sono anche le famiglie numerose. Una su due è povera e se per alcune categorie gli indici sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al 2009, per alcune fasce della popolazione le condizioni sono peggiorate. La povertà relativa infatti è aumenta tra le famiglie di 5 o più componenti, che passano dal 24,9% al 29,9%, tra quelle con membri aggregati, in cui c'è un anziano che vive con la famiglia del figlio, passate dal 18,2% al 23%, e quelle monogenitore, che crescono dall'11,8% al 14,1%.

http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=2540

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