giovedì 14 luglio 2011

La scomparsata del sindaco di Palermo, si rinnova il miracolo di Santa Rosalia

Ogni volta che si avvicina il 14 luglio, a Palermo l'aria si fa elettrica. La città è attraversata da una bella energia, assolutamente rinnovabile e pulita, altro che nucleare.

E poi si risparmia pure, più energia viene pompata dentro il Festino e più si fa attenzione ai consumi. Certo, qualche centinaio di migliaia di euro non sono pochi, epperò, -'a bella verità- Santo Protettore delle Spese fuori Bilancio, mica si tratta di cifre astronomiche, che di questo passo basterebbe una donazione di un pensionato qualunque, uno tipo Felice Crosta (superdirigente regionale in pensione a 500mila euro l'anno) per finirla con questo psicodramma che precede ogni Festino.

I fondi si trovano, basta cercare bene. E poi bisogna avere fiducia in questa energia che si rinnova ormai da molti anni, perlomeno da quando si è verificato il primo miracolo della scomparsata del sindaco. Una volta c'era sempre un primo cittadino che urlava “Viva Palermo e Santa Rosalia”. Poi a qualcuno sarà caduta la faccia a terra per la vergogna e si verificò il miracolo. A Napoli pure succedono cose così, là quando arriva la festa di San Gennaro, il sangue del Santo passa dallo stato solido allo stato liquido. Qua a Palermo invece il miracolo prevede che il corpo del Sindaco passi dallo stato solido a quello gassoso. Ce l'hai nell'aria il Sindaco quando la Santuzza raggiunge i Quattro Canti, l'aria è frizzante, con le bollicine che sembrano palle del tennis club. E allora tutti chiedono grazie (plurale femminino).

I senzatetto chiedono la grazia, il personale della Gesip chiede la grazia, le cooperative che operano nel sociale e non vengono pagate chiedono la grazia, i dipendenti comunali morti che non vogliono più ricevere il buono pasto chiedono la grazia, le bare ferme in attesa di sepoltura chiedono la grazia, i genitori dei bambini che vanno a scuola in edifici disastrati chiedono la grazia, i cittadini che vedono salire la marea di munnizza sotto il loro balcone chiedono la grazia, i contatori di tombini chiedono la grazia (preferibilmente a quattro zeri), i gettoni comunali (forse non c'avranno un'anima ma c'è chi è disposto a cederla, l'anima, pur di avere questi gettoni) pagati ai consiglieri comunali per sedute lampo a cavallo della mezzanotte chiedono la grazia, gli ex lsu che si rifiutano di fare le pulizie perché le loro competenze sono bene altre e ben alte -e poi non c'hanno scritto Gesip sulla fronte- chiedono la grazia...Basta, che già mi furria 'a testa, però può essere pure che quest'anno il miracolo della scomparsata non si compie, che il sindaco fa la rivoluzione, sale sulla Bastiglia...cioè, il carro di Santa Rosalia (a proposito, Le ricordiamo l'impegno che prese l'anno scorso: se può, quest'anno ci metta la Sua vecchia barca Molla 2 come carro1) e di fronte a tutti quelli che chiedono la grazia, lui risponde tranquillo e sorridente: “P R E G O”. Poi scompare, mentre la sua aureola, non più luminosa, cade a terra.

Si scoprì solo dopo un po' di tempo che gli avevano tagliato anche quella, perché non aveva pagato le ultime bollette.

fonte: SiciliaInformazioni.com

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