giovedì 2 settembre 2010

270 NUOVI DIRIGENTI

A Messina, Catania e Ragusa nomi blindati dall'Mpa. Soddisfatti Cimino e Bufardeci. Sindacati sul piede di guerra. La Cgil "Poltrone assegnate con la lottizzazione". Il capo della giunta: "Le decisioni spettano a me". A Palermo va Gullo, gradito ai democratici. I "ribelli" berlusconiani volevano Tusadi

Lo strappo nella maggioranza si consuma sulle nomine dei 62 dirigenti e 10 soprintendenti dei Beni culturali. Uno strappo duro, voluto dal governatore Raffaele Lombardo che non ha preso minimamente in considerazione le proposte fatte dalle tre anime del Pdl Sicilia che fanno riferimento a Gianfranco Micciché, Dore Misuraca e ai finiani di Giuseppe Scalia. È andato dritto come un treno dopo quasi due giorni d'incontri con l'assessore Gaetano Armao e il dirigente Gesualdo Campo: "Le nomine le fa la mia amministrazione e io ne rispondo come presidente della Regione", dice Lombardo, che ha piazzato suoi fedelissimi a Catania, Messina e Ragusa e di fronte al pressing dei ribelli del Pdl che chiedevano un loro uomo di fiducia, per lo meno a Palermo, nel feudo elettorale di Micciché e Misuraca, per tutta risposta il governatore ha dato via libera alla nomina a sovrintendente di Gaetano Gullo, ex responsabile della Biblioteca regionale e molto gradito al Partito democratico.

Ieri, dopo riunioni andate avanti fino a tarda notte a Palazzo d'Orleans tra il governatore e l'assessore Armao, il direttore dei Beni culturali Gesualdo Campo ha firmato i decreti di nomina dei dirigenti di tutti gli uffici periferici, musei e parchi archeologici compresi, e delle soprintendenze. Rompendo di fatto con il Pdl Sicilia di Micciché e Misuraca che nel loro feudo elettorale, Palermo, chiedevano la nomina a soprintendente di Sebastiano Tusa o comunque di un dirigente a loro gradito. A Palermo avere la guida della soprintendenza significa entrare a piedi uniti nel mondo imprenditoriale e nei progetti più importanti, da quelli del porto al centro storico passando per tutta la tutela della costa. Una tolda di comando chiave, specie in vista di probabili elezioni. Risultato? Il governatore ha nominato soprintendente Gaetano Gullo, nome molto gradito al Pd (il fratello Pino è dirigente della Lega delle cooperative e lui è vicino alla Cgil). Adele Mormino, dalla guida di Palermo passa alla direzione del Centro del restauro, una bocciatura netta per lei che è stata anche capo di gabinetto dell'assessore Udc Antonello Antinoro.

Alla guida della soprintendenza di Siracusa al posto di Mariella Muti andrà Concetta Ciurcina, vicina a Bufardeci. A Catania invece andrà una fedelissima del governatore, Vera Greco, così come alla guida della soprintendenza di Agrigento, nel feudo elettorale del ministro Angelino Alfano, al posto di Gabriella Costantino andrà Pietro Meli, già dirigente del Parco archeologico e, manco a dirlo, gradito al governatore e in ottimi rapporti con l'assessore Michele Cimino. A Caltanissetta la soprintendente uscente, Rosalba Panvini, un tempo vicina all'ex governatore Salvatore Cuffaro, è stata nominata solo direttrice del museo nisseno: al suo posto, alla guida della soprintendenza, andrà Matteo Scagnamiglio. A Enna va Fulvia Caffo, mentre a Messina va Salvatore Scuto, vicino all'Mpa. Alla soprintendenza di Trapani è stato indicato invece Tusa, nome graditissimo al Pdl Sicilia che voleva piazzarlo a Palermo, ma che non dispiace nemmeno ai democratici. Alla direzione della soprintendenza del mare va invece Giuseppe Gini.

Completato l'assetto di tutti i Beni culturali in Sicilia, adesso iniziano le polemiche, non solo all'interno della maggioranza. Sul piede di guerra sono un drappello di dirigenti bocciati che annuncia ricorso al Tar e i sindacati: "C'è il sospetto che a prevalere non sia la forza dei titoli dei dirigenti candidati ma la solita vecchia logica dell'appartenenza politica - dicono Dario Matranga, Marcello Minio e Michele D'Amico del Cobas-Codir - Con i nostri legali stiamo già provvedendo a chiedere l'accesso agli atti". "Nella gestione dei beni culturali c'è bisogno di voltare pagina varando nomine non figlie di lottizzazioni da manuale Cencelli", dice il segretario generale di Fp Cgil Sicilia, Michele Palazzotto.

fonte : la Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento