Il presidente Lombardo è andato in Aula per dire le sue ragioni e rappresentare il suo programma al varo della nuova giunta. La seduta è stata sospesa per i lazzi e gli schiamazzi. Il presidente ha ironicamente più volte battuto le mani ai suoi contestatori, con un fare che è apparso provocatorio, ma i dissidenti che non gli hanno permesso di concludere il suo discorso sconoscono le norme elementari del rispetto e della democrazia. Il commento, purtroppo, è fin troppo semplice, ma non è colpa dei cronisti se le istituzioni retrocedono al rango di osteria. E questa sarebbe la classe politica tutta – da maggioranza a opposizione – che dovrebbe garantire stagioni prospere alla Sicilia? Questi
urlatori deambulanti sarebbero i condottieri deputati al governo e al controllo di una regione fragile e complessa? Noi abbiamo visto una rissa, un’assemblea studentesca fuori controllo, uno spettacolo indecoroso. E non è questione di presidenti, destre, sinistre, centri. Davanti all’insormontabile dequalificazione della vita pubblica non ci sono vinti, né vincitori. Questa indecenza è la sconfitta di tutti.
fonte : Livesicilia
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