venerdì 24 settembre 2010

“Il 'problema' di Palermo? I puttanieri e i lavavetri”

Ricordate sicuramente la memorabile sequenza di Johnny Stecchino, quella del l'avvocato del boss che, allarmato, riferisce all'ignaro Dante, sosia di Johnny fatto arrivare da Firenze, che “il vero pobblema in Sicilia è il traffico, poi la siccità e l’Etna”.

Il sindaco di Palermo ha scritto un remake di Johnny Stecchino, inconsapevolmente, con la sua ordinanza che punisce inesorabilmente i clienti delle prostitute e i lavavetri.

Riproponendo la battuta dell'avvocato, potremmo scrivere: “Il vero pobblema a Palermo sono quelli che vanno a buttane e i lavavetri…”.

Se qualcuno vi facesse questa considerazione con la faccia solenne di chi anticipa verità incontrovertibili e mai riferite completamente, che le priorità di Palermo sono i clienti del marciapiede e i lavavetri, quale sarebbe la vostra istintiva reazione? Credereste di avere sentito male, che il vostro interlocutore vuole prendervi in giro o gli è andato, per così dire, di volta il cervello.

Se siete uno appena “atterrato” a Palermo, dopo avere letto una Treccani di storie sulla mafia, sugli abusi ed altre diavolerie, rimanete basito; se invece conoscete Palermo e magari ci vivete, non avreste dubbi: colui che esprime questi giudizi deve essere uno che ci è o ci fa, altrimenti com’è possibile alzarsi un bel mattino e firmare un’alleanza che pone Palermo fra le poche città del mondo, si contano sulla punta delle dita, che ha deciso di punire i clienti delle prostitut
Non hanno certo fatto scelte simili sindaci di metropoli alle prese con il crimine, l’abuso, la microcriminalità e le mafie. O con problemi tremendi come la spazzatura, la sicurezza, la vigilanza stradale.

Il capoluogo di Regione, infatti, è il luogo in cui chiunque può fare quello che vuole sapendo di restare impunito o quasi. Intendiamo riferirci a tutti quei controlli di stretta pertinenza comunale, che vanno dal parcheggio selvaggio alla dislocazione di negozi di frutta e verdura, dalla raccolta di rifuti solidi urbani alla scuola, gli impianti sportivi, i servizi pubblici nelle periferie.

Ci sono strade e quartieri che assomigliano a suk arabi. Le arterie vengono chiuse al traffico da privati che hanno bisogno di svolgere lavori, come se nulla fosse. I marciapiedi sono impercorribili, sudici e affollati di tavoli ed ogni altro oggetto di varia natura.

I negozi prolungano la loro ampiezza annettendosi i marciapiedi. Gli ambulanti, che occupano per decenni lo stesso angolo di strada, lasciano cassette di legno sulla carreggiata o il marciapiede, ad evitare che altri si impossessino della fetta di demanio pubblico.

Ebbene, in questo contesto selvaggio, piomba il remake di Jonny Stecchino, firmato dal sindaco Cammarata.

“Il vero pobblema a Palermo sono il puttaniere e il lavavetro”.

D’accordo, fastidiosi e intollerabili qualche volta lo sono, ma dovendo porre rimedio ai mali di una città come Palermo non si può cominciare dai puttanieri, almeno bisogna allargare il tiro, altrimenti diventa una decisione surreale.

fonte : SiciliaInformazioni.com

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