giovedì 5 agosto 2010

Incidenza delle patologie tumorali a Gela. Sindacato punta il dito contro la fabbrica Eni

A Gela si ritorna a parlare di prevenzione e salute, questa volta a prendere posizione è la segreteria regionale della Fillea-Cgil, attraverso uno dei suoi componenti, Ignazio Giudice. Il sindacalista, per anni vicino alle vertenze avviate dai lavoratori edili attivi all'interno del petrolchimico gelese, elenca una serie di dati a dir poco preoccupanti.
“E' possibile - si chiede - che a Gela, tra il 1992 ed il 2002, su 13 mila bambini nati vivi quasi 700 abbiano presentato malformazioni cardiovascolari, dell'apparato digerente, degli arti e dei genitali?”. Stando al sindacato, la causa non è difficile da individuare: la fabbrica dell'Eni e l'inosservanza delle misure atte a limitare l'immissione in atmosfera di sostanze tossiche.
Con una delibera emanata dal Consiglio dei ministri nel 1990, Gela venne ufficialmente dichiarata “area ad elevato rischio di crisi ambientale”, in quanto “territorio caratterizzato da gravi alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici, nell'atmosfera o nel suolo”. Giudice, ancora, lancia l'allarme sull'incidenza in città delle patologie tumorali “superiore del 50% rispetto alla media regionale”.
Una delle soluzioni idonee ad attenuare la piaga, secondo la Fillea-Cgil, è sicuramente “un serio sistema di prevenzione sanitario, con al centro le malattie oncologiche, quelle professionali, ed ancora da impatto industriale”. Altro fattore preso in esame, l'attuale sproporzione tra la condizione di tutela dei lavoratori del diretto Eni, coperti, per quanto concerne i periodici controlli, da specifiche convenzioni stipulate fra la società e l'Asp di Caltanissetta, e quelli dell'indotto, da questo punto di vista poco garantiti, con in testa gli operai del settore edile.
“A Gela - aggiunge Giudice - deve al più presto avviarsi un progetto di prevenzione oncologica secondaria, esteso anche alle malattie cardiovascolari, aperto a tutti i lavoratori della fabbrica, senza distinzione di sorta”. Le critiche del componente della segreteria regionale del sindacato edile, inoltre, si dirigono anche in direzione dell'assoluto “disinteresse mostrato dai vertici dell'Eni a Gela rispetto alla nascente unità avanzata di radioterapia, testimoniato dall'assenza di rappresentanti della multinazionale all'inaugurazione del cantiere, svoltasi proprio ieri”.
fonte : SiciliaInformazioni.com

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