Vacanze d’estate in Trinacria: in loco nessuno vede e tantomeno sente, neppure Guardia di Finanza e Costiera. Le ecomafie ingrassano a più non posso – nel consueto torpore generale – a spese dei cittadini e del Mediterraneo, grazie a tacite connivenze istituzionali. Ecco l’ultimo riscontro: appena qualche giorno fa. ITALIA TERRA NOSTRA ha scoperto sul molo industriale del porto industriale di Trapani, centinaia di tonnellate di rifiuti molto pericolosi (piombo, arsenico, ferro contaminato, cromo, zinco, rame, mercurio, nichel, silicio, alluminio). Al comando generale delle guardie costiere e soprattutto al governo chiediamo semplicemente di che si tratta. Forse, la solita operazione metalli pesanti? Segnaliamo il caso all’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti urgenti di competenza. Siamo sbarcati in Sicilia per trovare il riscontro di alcuni affondamenti sospetti e ci siamo imbattuti in uno sporco affare ecomafioso alla luce del sole. Ministro Prestigiacomo, procuratore nazionale Grasso, allora, adesso come la mettiamo? Per caso fabbricherete a tavolino un altro caso Catania? Quei sacconi (big bags) in banchina ricolmi di scorie letali sono in attesa di un imbarco facile facile?.
Fonte: Terra Nostra
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