Lombardo vuole stringere sui tempi, per varare il nuovo esecutivo prima di ferragosto, ma inciampa sul nodo Micciché. Nel nuovo governo del presidente dovrebbero uscire sei assessori politici per lasciare spazio a una squadra di 12 tecnici. Lombardo sogna di proporre anche in Sicilia, a chi ci sta, la novità nazionale dell'alleanza Udc, Mpa, Fini, Api con l'appoggio del Pd, con in più la presenza del Pdl Sicilia, che lo ha finora garantito.
Ma è pressato tra due fuochi: mentre i finiani sono pronti a far dimettere gli assessori Gentile e Strano, non altrettanto è disposto a fare Gianfranco Micciché. Perdendo i due politici in giunta, Bufardeci e Cimino, il gruppo del Pdl Sicilia si avvierebbe verso la linea del tramonto. D'altro canto, con i "berlusconiani" del Pdl Sicilia dentro, dopo la lealtà ribadita da Micciché al premier, il Pd ha ribadito che ritirerebbe il sostegno. "Lombardo aspetta una mossa da Micciché, mai metterebbe fuori dalla porta il Pdl Sicilia per fare un ribaltone - confidano fonti a lui vicine - E mai rinuncerebbe ai 27 deputati del Pd, determinanti".
Molti nell'Mpa spingono per fare in fretta, addirittura mercoledì sarebbe la data per il blitz del varo del "monocolore presidenziale". Tanti altri consigliano a Lombardo di prendere tempo fino a settembre, in attesa delle alleanze romane e dell'incontro chiarificatore sul caso-Sicilia tra Micciché e Berlusconi. Nel suo percorso accidentato, Lombardo ha nel frattempo dovuto cancellare il viaggio in Cina del 13 agosto: un incidente, che ha coinvolto la moglie, per qualche giorno gli impedirà di allontanarsi da Catania. Tra le indiscrezioni inattese dell'ultima ora, in vista di un rimpasto istituzionale, quella del cambio di delega per l'assessore Massimo Russo, che potrebbe lasciare la Sanità. In questo caso Russo prenderebbe la delega di Michele Cimino alla vice presidenza. "Ipotesi impensabile - frena il senatore Giovanni Pistorio - Russo finirà alla Sanità il suo mandato. Lombardo, invece, si appresta a varare un governo del presidente per gestire la novità dell'anomalia siciliana".
Nel frattempo le sortite di Lombardo contro il governo sui casi Tirrenia, il consorzio autostrade e l'aeroporto di Comiso, sono state lette come una guerra aperta al premier. Una novità, per Lombardo, finora rimasto in bilico, per esibire il peso dei voti siciliani dell'Mpa in vista di possibili elezioni in autunno o in primavera. "Berlusconi ha distrutto le politiche del Mezzogiorno. Lombardo si renda conto che il vento è cambiato: serve un governo che dia la scossa alla Sicilia - dichiara il capogruppo del Pd Antonello Cracolici - Attendiamo la sua proposta. Ma non ci sono vie di mezzo: o propone un governo di tecnici o un governo politico, o rosso o nero. Un governo tecnico con i politici del Pdl Sicilia non esiste". Per il senatore del Pd Nino Papania "a noi interessano le riforme da sostenere. Se restano in giunta bravi politici-tecnici, come Cimino e come Bufardeci, poco importa. Ma le condizioni per un accordo politico non le vediamo".
Non è disponibile a sostenere il Lombardo quater con la scelta da parte del governatore di un assessore-tecnico "calato" nei panni del gruppo misto Cateno de Luca, portavoce del gruppo confederato per la Sicilia: "Nessun governo avrà il nostro appoggio se Lombardo non si assume le sue responsabilità per risanare il buco da 5 miliardi". Replica ironica di Francesco Musotto, coordinatore dell'Mpa: "Invito Lombardo a sospendere le trattative politiche e ad ascoltare De Luca. Del resto è un autorevole interlocutore, essendo stato per due volte eletto con l'Mpa". Secondo il senatore Pistorio, finora l'esperienza siciliana sta in asse con i processi in corso a Roma. "Anzi l'abbiamo anticipata. Per questo Lombardo intende proseguire, non arretrare, con il suo programma di riforme, scegliendo da solo la squadra che lo seguirà. Il Pdl è spaccato e magari non tutto il Pd o l'Udc lo seguiranno. Ma lui confida nella forza della sua azione".
fonte : la Repubblica
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