a grande richiesta,purtroppo,parliamo di disoccupazione. E’ evidente che in Italia,soprattutto al Sud,da un po’ di anni a questa parte il lavoro inizia a scarseggiare e in proporzione aumentano disoccupati e inoccupati. Le cause di questo processo sono varie,ma quella che risulta principale è la mancanza di competitività del mercato italiano,soprattutto nel settore secondario e terziario, in quanto non è in grado di competere con il Sud-est asiatico e con i paesi balcanici,che offrono condizioni finanziarie e manodopera con costi minori rispetto a quelli italiani. L’unione europea ci ha rovinati?In parte si. Infatti nonostante altri paesi abbiano debito pubblico hanno una disoccupazione minore rispetto all’Italia grazie ad una accurata gestione dei fondi a disposizione,è pur vero che i limiti imposti dall’unione all’Italia,in particolare nell’aiuto alle aziende rendono difficile la vita del settore industriale in Italia. Ma questa è l’unica causa?No. Infatti ci sono altri fattori che rendono ancora più incisiva la situazione. Primo fra tutti la mancanza di sviluppo economico.
Per sviluppo economico si intende “quel complesso processo di trasformazione strutturale, di cambiamento della struttura produttiva che segna il passaggio da un'economia prevalentemente agricola a un'economia in cui aumenta il peso del settore industriale e dei servizi (moderna)”.(Fonte Wikipedia). Il nostro settore industriale infatti non riesce a svilupparsi. Infatti negli ultimi dieci anni l’Italia non ha avuto sviluppo economico,anzi sotto questo punto di vista risulta in regressione. Tutto ciò ha comportato la chiusura di numerose aziende e il trasferimento di altre all’estero,soprattutto fra le piccole imprese. In tutto ciò non ha di certo aiutato la vacanza del ministero allo sviluppo economico,durata 150 giorni,e conclusasi con la nomina di Romani,personaggio che già desta dubbi in quanto politicizzato e resosi celebre per alcune sue uscite in passato. C’è da evidenziare che la crisi lavorativa ed industriale italiana è dovuta a pessima scelte politiche sia di destra che di sinistra come per esempio i contratti a progetto,a tempo indeterminato,il precariato e i contratti part-time. Questi provvedimenti,palliativi di un problema, si sono rivelati con l’andare del tempo delle armi a doppio taglio,in quanto hanno permesso ai datori di lavoro di ridurre stipendi e diritti dei lavoratori. Possiamo quindi dire che da un punto di vista qualitativo e quantitativo,i provvedimenti dello Stato sono stati assolutamente velleitari e non risolutori del problema. Come giustamente detto nel programma di Floris su Rai 3, Ballarò, lo sviluppo economico al 70% dipende dalla giustizia,dalla burocrazia e dall’economia. Ma allora quali sono i reali problemi della nostra economia,oltre a quelli sopra già citati? Diversi e molto aggravati,primo fra tutti la burocrazia. Essa infatti rallenta di molto l’assegnazione di appalti e quindi la creazione di posti di lavoro,con passaggi e contro passaggi evitabilissimi. In questo senso servirebbe una riforma del sistema amministrativo,in modo da semplificare i tempi di concessione degli appalti e di completamento dei lavori. Di questo beneficerebbero sia i lavoratori,sia le aziende sia i cittadini,che non si vedrebbero tartassati da cantieri aperti per anni ed anni,vedi la Salerno –Reggio Calabria. Proprio sull’argomento è tornato di recente Berlusconi,che ha parlato di 20 miliardi di euro da destinare al Sud per il completamento di grandi opere entro il 2013. Ma è follia pensare di completare più di 60 cantieri,10 gallerie e vari ponti in meno di 2 anni; infatti la frase di Berlusconi è stata accolta da risate e applausi irrisori,anche dai suoi colleghi di governo.(Video a fine pagina). Purtroppo c’è da capire che la distribuzione di soldi a pioggia è inutile. Il secondo problema è proprio questo,la mancata gestione dei fondi economici in maniera corretta. Molte volte i Governi negli ultimi anni hanno dato e concesso centinaia di milioni di euro senza fare un attenta programmazione di come spendere il denaro in collaborazione con le Regioni. Infatti ne è risultata una spesa eccessiva per il paese,l’aumento del debito pubblico e per assurdo il non raggiungimento degli obbiettivi. Tipico esempio sono i 300 milioni destinati al completamento della Palermo Messina,la quale è tutt’oggi in pessime condizioni nonostante i continui lavori. Si legge <
Il terzo punto è sicuramente la presenza di cariatidi del mondo del lavoro,cioè di persone già in età pensionabile che non mollano il loro posto. Qui il discorso è semplice e di facile soluzione. Infatti basterebbe abbassare l’età pensionabile a 60 anni e farla rispettare,in modo da liberare molti posti di lavoro per giovani inoccupati. C’è da dire con estrema amarezza che il Governo si è mosso in tutt’altra direzione,aumentando invece di diminuire l’età pensionabile,anche su imposizione del vampiro di nome Unione Europea,che ha imposto una politica economica sana. Si ritorna purtroppo al punto centrale. L’unione Europea impone dei parametri suicidi per l’Italia. Infatti non potendo finanziare le imprese,non potendo diminuire l’età pensionabile causa la spesa pubblica,non potendo bloccare entro i nostri confini industrie nazionali causa il libera mercato,siamo nella condizione di mettere un economia malata come la nostra in ginocchio. Stiamo rischiando il crack,peraltro già avvenuto in Grecia e prossimo in Spagna,costretta all’austerity finanziaria.
In questo senso sarebbe utile,insieme agli altri stati dell’unione,una revisione dei trattati,che imponga quantomeno agli Stati balcanici dei limiti minimi di tasse e stipendi,così da parificare il mercato. La vecchia Europa non può competere con gli stati balcanici causa gli standard di vita diversi. Se non si vuole mettere in pratica questa idea,ci sarebbe una seconda opzione,una revisione dei trattati che consenta agli Stati occidentali dell’Europa di potere aiutare le proprie imprese e poter attuare delle riforme per risollevare l’economia,perché con questi parametri la fine sarebbe segnata. Infine,come se non bastasse c’è un ultimo problema da risolvere,quello della criminalità organizzata,che in un modo o in un altro entra nelle gare d’appalto,impone alle industrie e ai proprietari di negozi o di piccole aziende pizzo e altri soldi da pagare. Risulta quindi essenziale la tutela del territorio e la regolarità delle gare d’appalto,cosa che al comune di Palermo purtroppo non conoscono,visto le recenti rivelazioni di Stefania Petyx sulla Live Europe, e sull’attività e sui soci di Don Vito Golesano,che oltre a commettere un illecito,venire meno al suo credo ed aiutare la mafia,infanga la memoria di Don Pino Puglisi,che la mafia la combatteva.(Link servizio a fine pagina).
Visto la complessità del discorso e l’ampiezza del problema, l’Evis Palermo propone il seguente programma di risoluzione del problema disoccupazione:
• Aiuto alle piccole imprese,così da incentivarle a rimanere nel nostro territorio.
• Sinergia fra abbassamento dell’età pensionabile e assunzione di giovani inoccupati.
• Riforma del settore amministrativo,così da rendere brevi i tempi di assegnazione degli appalti.
• Pianificazione di tempi,modi e obbiettivi nella costruzione di grandi opere,così da spendere il denaro in modo coerente e produttivo.
• Riforma sullo sviluppo economico,finanziando la ricerca industriale e scientifica.
• Riforma sulla giustizia,non il Lodo Alfano e leggi ad personam, ma la tutela del territorio e delle imprese, e la garanzia di legalità nelle gare d’appalto.
• Revisioni dei parametri europei sulla spesa pubblica e sul libero mercato,incoerenti con i tempi attuali,in modo tale da bilanciare il mercato fra Est Europa e Balcani da una parte,e l’Europa occidentale dall’altra.
Ci sono infine due fattori da considerare in questo ben di Dio di incompetenza e di delirio economico,ossia la crisi internazionale e il classico scarica barile di colpe fra centro destra e centro sinistra.
La famigerata crisi internazionale,tanto osteggiata da Berlusconi, il quale dice che è finita,mentre Bersani dice che siamo nel pieno della crisi così come Di Pietro. Ma mettersi d’accordo no?. Ma alla fine,la domanda che mi sono posto è: Ma gli italiani sanno davvero cosa è la crisi internazionale? Io credo di no.
Come la crisi del 1929,si,quella che avete studiato in storia, la crisi internazionale del XXI secolo nasce in America,causa il crack di molte compagnie assicurative che finanziavano con prestiti varie attività,tra cui quelle agricole,industriali,etc. La caduta dei titoli assicurativi a New York ha provocato la conseguente caduta delle assicurazioni in Europa,con molte compagnie costrette a chiudere,a causa della bancarotta. L’Italia,con il tempo necessario a disposizione,ha finanziato le assicurazioni in modo da non farle indebitare. Ovviamente la perdita delle borse ha causato la perdita per molte compagnie quotate in borsa,di ingenti quantità di denaro. Si parla di grandi imprese,tra cui ovviamente c’è per esempio la Mediaset e il Milan,di proprietà di Berlusconi,ma ovviamente anche le piccole non si sono salvate,anzi sono rimaste fregate,in quanto le banche hanno richiesto subito i soldi che le aziende dovevano,oppure non hanno concesso prestiti. Questo ovviamente ha provocato la chiusura di molte catene di negozi e di piccole imprese. Al Nord,dove la Lega ha provveduto sul territorio alla tutela dei propri consorzi industriali,c’è stata una chiusura di imprese molto inferiore rispetto al Sud,che di conseguenza presenta molta più disoccupazione rispetto al Nord. Difatti il 40% dei giovani nel Sud è disoccupato e circa il 40% è inoccupato.(Fonte Ballarò puntata del 05/10/2010). Si ci deve chiedere del perché di questa distinzione fra Nord e Sud,semplice,perché i politicanti del Sud se né sono infischiati. Ebbene si, il Mezzogiorno non interessa a nessuno,se non si è vicini alle elezioni,né al Governo nazionale né a quello regionale,che pensa solo a reggersi in piedi,invece di andarsene a casa e permettere di votare una nuova giunta per migliorare le cose. E qui veniamo al secondo punto,lo scaricabarile politico,presente su ogni argomento,dalle tasse allo sport,che è solo una scusa per non provvedere ai problemi. Quindi al programma sopracitato vanno aggiunti due punti:
• Riforma del mezzogiorno,così da equipararlo al Nord.
• Esame di coscienza da parte delle forze politiche in campo. Se non ci sono i numeri,nuove elezioni.
Sperando che questo articolo vi possa essere stato d’aiuto,vi saluto.
Pietro Minardi
Coordinatore Evis per Palermo e territori circostanti.
Indirizzi di riferimento:
http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/group.php?gid=153346421359625 Gruppo Evis Palermo su Facebook.
http://evis-neva.blogspot.com/ Homepage Evis.
Link riguardo l’articolo.
Puntata Ballarò 05/10/10.
• Parte 1: http://www.youtube.com/watch?v=c3HQXnbkAK0
• Parte 2: http://www.youtube.com/watch?v=XvfCdTieD0o&feature=related
• Parte 3: http://www.youtube.com/watch?v=YjSG3-jWUo0&feature=related
• Parte 4: http://www.youtube.com/watch?v=JAMIG8rRGbI&feature=related
• Parte 5: http://www.youtube.com/watch?v=HeVA1I0rHMw&feature=related
• Parte 6: http://www.youtube.com/watch?v=1GblNLjuryE&feature=related
• Servizio Petyx sulla gestione dei beni confiscati alla mafia : http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/video/video.php?v=1513761257986
• Situazione autostrade Salerno Reggio Calabria e Palermo Catania: http://www.98cento.it/cronaca/8202-in-auto-sulla-palermo-messina-tra-buche-dossi-e-deviazioni-ecco-lo-qzoomq-sulla-disastrata-ma-sempre-piu-cara-a20.html e http://www.newz.it/2010/09/30/a3-salerno-reggio-calabria-la-situazione-dei-lavori-analizzata-dal-consiglio-damministrazione-dellanas/65722/
• Articolo Repubblica su Disoccupazione http://www.repubblica.it/economia/2010/08/31/news/europa_disoccupazione_stabile_al_10_a_luglio_23_milioni_senza_lavoro_nell_ue_a_27-6646917/
• Crisi internazionale. http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=5022
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