Scoppia una nuova emergenza rifiuti. Cumuli d'immondizia sono accatastati accanto ai cassonetti in numerose zone residenziali. La situazione più critica è nel centro storico e nei quartieri San Lorenzo, Zen e Tommaso Natale. "Stavolta - spiegano dall'Amia, l'ex municipalizzata che gestisce la raccolta - la colpa è dei trituratori", cioè le macchine che sminuzzano la spazzatura prima del conferimento nella vasca della discarica di Bellolampo. Dei tre macchinari a disposizione della società, al momento, due sono fermi: uno è guasto da settimane, il secondo, preso a noleggio dalla Unieco, una ditta privata, è fermo nei giorni festivi, il terzo, invece, funziona a regime ridotto perché è nuovo e deve essere rodato. Il mancato funzionamento dei trituratori provoca il rallentamento della raccolta e la spazzatura resta in strada.
"Sabato, poi - proseguono i responsabili dell'Amia - l'impossibilità di svuotare gli autocompattatori ha fatto saltare un turno di raccolta". All'Amia, però, sono certi che nei prossimi giorni le cose torneranno alla normalità. "Speriamo di aggiustare in tempi rapidi il macchinario guasto - dicono - Quello nuovo entrerà a pieno regime a breve e il terzo riprenderà a funzionare da domani, con la fine delle festività".
Intanto un nuovo accumulo di percolato, il liquido rilasciato dai rifiuti, si è formato a Bellolampo, sede della discarica cittadina. L'enorme lago venutosi a creare nei mesi scorsi è stato prosciugato, ma la spazzatura non triturata e le piogge degli ultimi giorni ne avrebbero determinato una nuova formazione.
Sul percolato la Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta che riguarda la gestione della discarica. Indagati il sindaco Diego Cammarata, i presidenti dell'Amia dal 2008 al 2010 Vincenzo Galioto, Marcello Caruso, Gaetano Lo Cicero, Aldo Serraino, i direttori generali Orazio Colimberti, Nicolò Gervasi, Pasquale Fradella, l'ex direttore del dipartimento Impianti Antonino Putrone e altri quattro responsabili e tecnici dell'Amia.
Le accuse vanno dal disastro doloso all'inquinamento delle acque e del sottosuolo, dalla truffa alla gestione abusiva della discarica, fino all'abbandono dei rifiuti speciali e all'abuso d'ufficio.
Tracce di sostanze inquinanti sono state trovate in alcuni pozzi a valle di Bellolampo. Le analisi sono state effettuate in laboratori di Torino, specializzati in questo tipo di accertamenti, su incarico della Procura. Nell'acqua dei pozzi, che non è, comunque, destinata al consumo umano, ci sono solfiti, nitrati e metalli derivati dallo scolo dei rifiuti che si era infiltrato nel sottosuolo e nella falda acquifera. La Procura attende ora una relazione specifica con le conclusioni dei consulenti e i dati delle analisi in dettaglio.
"Non esiste in atto un'emergenza percolato a Bellolampo. Sia le vasche che i silos non presentano giacenze e procede regolarmente lo smaltimento del liquido che si forma quotidianamente in discarica". Lo sostiene in una nota l'Amia che però aggiunge: "Si è semplicemente riformata giovedì scorso, a seguito delle piogge, una piccola pozza al limite della discarica, all'altezza di una depressione che lambisce la via Inserra, che anche questa volta si sta provvedendo a prosciugare".
(01 novembre 2010)
fonte: la Repubblica
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