Il procuratore generale Nino Gatto ha chiesto alla prima sezione della corte d'appello di Palermo la condanna a sei anni per il senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri, accusato di calunnia. Il processo era stato sospeso per la richiesta, rigettata dalla Cassazione, di spostare il dibattimento da Palermo a Caltanissetta, per "legittimo sospetto" sulla imparzialità dei giudici. Il senatore è stato condannato a sette anni da un'altra sezione della corte d'appello per concorso in associazione mafiosa.
Nel processo per calunnia, nel quale Dell'Utri è stato assolto in primo grado, il senatore è accusato di calunnia aggravata nei confronti dei collaboratori di giustizia Francesco Di Carlo, Francesco Onorato e Giuseppe Guglielmini, per aver ordito un piano insieme a Cosimo Cirfeta per dimostrare che i tre pentiti si erano messi d'accordo per accusarlo falsamente.
Il pg ha ammesso l'inammissibilità dell'impugnazione della sentenza di primo grado da parte della Procura generale per scadenza dei termini. La questione era stata sollevata dalla difesa di Dell'Utri, rappresentata da Pietro Federico e Pino Di Peri, che sostenevano l'inammissibilità delle impugnazioni sia del Procura che della Procura generale. Sulla questione la corte si è riservata di decidere al termine del processo.
Mentre il pm aveva chiesto sette anni, il pg ne ha richiesti sei, non avendo impugnato la questione della cosiddetta "campagna acquisti" e cioè la presunta azione di Dell'Utri per coinvolgere altri pentiti nella calunnia. Il processo è stato rinviato al 9 dicembre per le arringhe dei difensori.
(11 novembre 2010)
fonte: la Repubblica
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