lunedì 19 luglio 2010

17 Luglio 2010 Con il “Comitato No Lombroso” torniamo al Museo degli Orrori di Torino

Una delegazione tecnico-scientifica del “Comitato No Lombroso” composta dall'On. Dott. Domenico Scilipoti (IDV), Domenico Iannantuoni, Rossana Lodesani, Michele Iannelli, Fernando Luisi, Ermanno Infante, Mariagiovanna Ferrante, Fernando Martella, Giuseppe Romeo, Duccio Mallamaci, Michele Di Cesare, Michele Ladisa, Franco Romano, Amedeo Colacino (sindaco di Motta), Padre Antonio Loffredo, Marco Iannantuoni , Emilio Zangari, Floro Rauti, Commodaro Antonio, Marco Belotti si recata in visita alle ore 11,30 del giorno 17 Luglio 2010 al Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" Torino.
L’evento si è svolto in 4 fondamentali fasi:
A) Una visita guidata del Museo con il direttore Silvano Montaldo ed il prof. Giacomo Giacobini, docente di Anatomia dell’Università di Torino curatore dell’allestimento.
B) La preghiera e la benedizione dei resti umani ad opera di Padre Antonio Loffredo, parroco del rione Sanità di Napoli.
C) Un dibattito tra la nostra delegazione, il direttore Silvano Montaldo ed il professore Giacomo Giacobini che si svolta in una attigua aula dell’Istituto di Anatomia.
D) La riunione della nostra delegazione, dopo la visita, per concertare ulteriori azioni miranti all’obiettivo della chiusura del Museo degli Orrori e della eliminazione dalla toponomastica del nome di Lombroso.

Durante il dibattito con il Montaldo e il Giacobini, è stato ribadito da parte degli intervenuti,alla luce della visita effettuata, la macroscopica evidenza dell’aspetto inutile e fuorviante di questa “trista” e triste istituzione, la sua offesa nei confronti dell’umanità in genere e del Meridione in particolare e la sua dispendiosità; e’ stata quindi rigorosamente ribadita la volontà da parte del Comitato di continuare la battaglia per la sua chiusura.
Le repliche del Montaldo e del Giacobini sono apparse decisamente vacue dal punto di vista scientifico, “nervose” dal punto di vista della relazione con i presenti ed alquanto inattendibili; infatti, a fronte di un puntualissima analisi di Domenico Iannantuoni che si concludeva con la richiesta della chiusura del Museo, il Montaldo non ha trovato di meglio che reagire minacciando platealmente un suo abbandono del dibattito; a fronte di una richiesta di spiegazioni fatta dal sottoscritto a proposito di affermazioni comparse il 5 Gennaio sul giornale il Riformista, in cui il Montaldo definiva Lombroso “attuale”, “bravo medico” e “progressista” c’è stata una smentita per nulla convincente ( visto che queste affermazioni sono documentate dall’articolo) ed inoltre sono stati forniti dati sul numero dei visitatori del Museo che sono apparsi fantasiosi ai presenti.
La nostra riunione, effettuata dopo questo dibattito, ha portato alle seguenti decisioni: la formulazione da parte del Onorevole Scllipoti di ulteriori interrogazioni parlamentari, la richiesta da parte del sindaco di Motta Santa Lucia Amedeo Colacino della restituzione dei resti del Vilella, la continuazione della lotta per l’abolizione della toponomastica Lombrosiana e l’organizzazione di un convegno in qui vengano puntualmente trattate le questioni scientifiche, giuridiche, sociali e politiche legate alla questione Museo Lombroso.
Segnalo infine che oggi è apparso sulla cronaca di Torino de la “Stampa” un articolo sulla giornata dal titolo “Una tomba per i teschi di Lombroso”

MICHELE IANNELLI COMITATO NO LOMBROSO.

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