Perennemente assente. È questo l’unico bilancio di metà anno che emerge guardando le delibere di giunta. Si, perché, va bene, passi per non aver presenziato al Festino, per non aver gridato “Viva Palermo e Santa Rosalia”, passi per non aver visitato gli abitanti di Belmonte Chiavelli quando il quartiere fu travolto dalla frana, o per le celeberrime assenze durante le sedute del consiglio comunale. Passi per non essere stato in via D’Amelio il 19 luglio. Ma almeno una volta, una sola presenza, nelle centocinquantadue volte in cui la giunta comunale si è riunita da inizio anno ad oggi…
Invece Diego Cammarata a quelle riunioni di giunta non è mai andato. Dal 13 gennaio, prima volta in cui la giunta fu convocata nel 2010, all’ultima riunione del 22 luglio, non è registrata una sola presenza del primo cittadino palermitano. L’esecutivo del capoluogo è stato quasi sempre presieduto dal numero due di Villa Niscemi, Francesco Scoma. Quando anche Scoma è risultato assente, le sedute sono state presiedute, di volta in volta, dall’assessore anziano. Un dozzina di volte in tutto. Per il resto Francesco Scoma ha mantenuto le redini del carro. Certo, è pur vero che stando così le cose, magari andrebbe riconosciuta la non colpevolezza del sindaco: non c’era e se non era presente, forse non è su di lui che dovrebbero ricadere le responsabilità.
Ad ogni modo, Diego Cammarata non c’era il primo febbraio, quando venne approvato lo schema del regolamento comunale per l’applicazione della Tarsu. Sempre il primo febbraio 2010 la giunta comunale approvò anche il bilancio di previsione 2010, il bilancio pluriennale 2010/2012 e la relazione previsionale e programmatica 2010/2012, nonché – nella delibera successiva approvata lo stesso giorno – il Peg (Piano Esecutivo di Gestione) 2010. Diego Cammarata non c’era giovedì 11 febbraio, quando la giunta deliberò la riorganizzazione dei posti dei dirigenti comunali e la stabilizzazione di una parte dei lavoratori socialmente utili del Comune. Non c’era né il 10, né il 16 marzo, quando la giunta discusse e approvò la ripatrimonializzazione dell’Amia – cedendo all’azienda d’igiene ambientale diversi immobili di proprietà del Comune –, visto il buco da 92 milioni di euro nel bilancio della ex municipalizzata. E ancora, non c’era il 23 marzo, quando gli assessori approvarono le tariffe di aumento della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, o il 17 maggio quando fu dato l’ok al programma triennale delle opere pubbliche da realizzare in città.
Diego Cammarata non c’è mai stato, in questa prima metà del 2010, neanche lo scorso 10 giugno, quando la giunta approvò un atto tecnico, un necessario documento burocratico, col quale accettava la donazione dei coniugi La Malfa: duecentocinquanta mila euro donati al Comune e destinati agli asili nido. Non c’era nemmeno allora, nemmeno davanti a quel gesto che avrebbe imposto un grazie dovuto. AAA, cercasi sindaco…
Fonte : Livesicilia
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