L' assessore alla Sanità Siciliana, Massimo Russo, " all' improvviso " avrebbe scoperto che il reparto di Cardiochirurgia Infatile dell' Ospedale Civico di Palermo non SAREBBE a norma. Il condizionale è d' obbligo giacchè in merito nessun attestato di inagibilità, o documento ufficiale è stato mai diffuso o esibito.
A seguito di questa " scoperta ", fatta dopo 10 anni dalla costruzione, l ' assessore, ha deciso la chiusura del reparto.
Russo ha dichiarato che i piccoli pazienti verranno dirottati al S. Vincenzo di Taormina e che entro 2 o 3 anni, a Palermo verrà aperto un altro reparto, non più al Civico, ma presso l' Ospedale Cervello.
Alla decisione di chiudere il reparto si oppongono fortemente e decisamente i genitori dei bambini cardiopatici. Fino adesso, questi cittadini non hanno avuto la possibilità di esporre all ' assessore Russo le motivazioni della loro contrarietà. Il 24 Maggio scorso, l assessore si è sottratto ad un confronto con i genitori che manifestavano dinnanzi all' Assessorato della Sanità in via Notarbartolo a Palermo.
Ma perchè questi genitori sono contrari ?
1°- Da Palermo, per arrivare a Taormina, sono necessarie almeno tre ore di macchina
2°- Il S. Vincenzo di Taormina non dispone di un eliporto; un elicottero dovrebbe atterrare in uno stadio di calcio che dista 10 km.
3°- Soltanto il 50% delle madri che partoriscono un bambino con malformazioni cardiache è al corrente della situazione del nascituro, E SU UN BAMBINO CHE NASCE CIANOTICO SI DEVE INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE !
4°- Contrariamente da quanto affermato dall' assessore Russo, il San Vincenzo non 'è in grado di accogliere tutti i piccoli pazienti, non ne ha i mezzi e le potenzialità.
5°- Taormina, è una rinomata localtà di villeggiatura, è difficile trovare sempre e comunque una sistemazione alberghiera, ancora più difficile, è trovarla a prezzi accessibili a tutte le tasche, e quindi per la stragrande maggioranza di questi genitori sarebbe IMPOSSIBILE stare vicini ai loro bambini in una fase molto delicata della loro piccola e già travagliata vita !
6°- Il reparto che si vuole chiudere è quello che aveva creato il prof. Marcelletti; aldilà delle vicende processuali che lo riguardarono, è indubbio che aveva creato una equipe di personale medico e sanitario ECCELLENTE. Con la chiusura del reparto, queste professionaltà andranno disperse.
A conferma del punto quattro, riporto il link di un articolo inerente il San Vincenzo di Taormina che risale al Novembre del 2008, dal titolo :
Taormina, ospedale respinge neonato : http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=13834
Riporto altresì la testimonianza di Salvo Costa, padre di un bimbo nato soltanto pochi giorni fa:
- " Sono il papà di Costa Giuseppe, il mio bimbo è nato il 12 Luglio al Civico di Palermo dopo una brutta esperienza al S. Vincenzo di Taormina.
Il reparto di cardiochirurgia di Palermo sa tutto quello che è successo li, mia moglie ed il mio bambino hanno rischiato la vita, perchè il S. Vincenzo non aveva posto per il mio piccolino alla nascita. E' uno schifo, ma si può giocare così con la vita delle persone ?
Spero che il rearto resti aperto quì al Civico.
Salvo Costa "
Un ' ulteriore testimonianza di Danica Di Marco:
- ...mio nipote è morto al S. Vincenzo di Taormina...e sicuramente non perchè l' hanno trattato bene...è morto di SETTICEMIA a Febbraio di quest' anno...i genitori si stanno muovendo...
Di testimonianze simili ve ne sono diverse, ed i genitori avanzano anche dei dubbi sulle reali motivazioni della annunciata chiusura. avanzano dei sospetti, ma non avendo delle prove, per adesso è opportuno tacere...
La cardiochirurgia pediatrica non può chiudere, i genitori ed i cittadini di Palermo si opporrannno con determinazione a questa decisione a dir poco scellerata; non può chiudere perchè si trova strategicamente in un luogo dove un bambino puo' avere l' assistenza più completa in caso di necessità, a partire dal servizio di neonatologia!
NON PUO' CHIUDERE PERCHE' NON SI GIOCA CON LA VITA DEI BAMBINI !!!
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Un primo doveroso passo sarebbe l'ascolto dei genitori di bambini sofferenti. Sandra Paoletti
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