lunedì 19 luglio 2010

Ai giovani siciliani, futuri custodi del destino di una grande Isola.

Qualcuno penserà si tratti di un romanzo sdolcinato; altri magari lo riterranno un avvincente giallo; altri ancora, crederanno di essere di fronte a della pura cronaca nera. Niente di tutto ciò. In realtà, siamo davanti a qualcosa di molto più complesso, qualcosa che evidentemente fuorvia la capacità analitica dello spettatore, tanto da renderne pressochè nulla l'umana comprensione. Mi permetto di parlare in codesti termini poichè la sensazione imperante è quella di trovarsi sull'orlo di un profondo buco nero. Tra assordanti e silenziosi giochi di palazzo, pilastri portanti di squallidi intrecci e alleanze, dove una semplice e timida leccatina di culo nasconde concrete e indubbie possibilità di trasformarsi in una rigogliosa ed entusiasmante storia d'amore, alla Regione Sicilia impazzano le nomine di un esercito di consulenti esterni (in ordine di tempo 100 alla cultura per un più ampio totale di 370!!), in barba a qualunque prova concorsuale e naturalmente, senza che uno straccio di curriculum venga messo a disposizione della visione dei cittadini. Altro che crisi!. E si. Perchè è assolutamente normale che di questi tempi, un povero disgraziato che si barcamena tra debiti e disoccupazione, tanto per intenderci, un vera e propria vita da pascià, nel caso in cui si prendesse la briga di porsi una benchè minima domanda circa la valenza e la capacità di questa classe dirigente, beh, è scontato che si ritroverebbe già a 90 gradi prima ancora di realizzare un simile pensiero.
E non è mica fantascienza cari amici. No!. E' sconcertante realtà. Giacchè solo in tale maniera è possibile definire ciò a cui stiamo assistendo in questi caldi e vorticosi giorni di mezza estate. All'inizo del mese, media e giornali davano notizia dell' avvio dei saldi anche in Sicilia. Ebbene, di saldo dominante pare proprio al momento ce ne sia in vigore soltanto uno: quello negativo. Giornalmente tutti noi notiamo esposti a caratteri cubitali nelle vetrine dei negozi svariate cifre col segno meno davanti, ma paradossalmente, quegli stessi numeri, sembra invece stiano lì ad indicare non una percentuale di sconto, quanto piuttosto un trend del tutto negativo: il calo in percentuale degli acquisti!. Sono due le cose: o i commercianti si sono improvvisamente e ignaramente trasformati in lungimiranti economisti, oppure in semplici, ma efficaci indovini. La verità però è amaramente ben altra: la gente non ha più soldi!. E quei pochi, fetenti, maledetti euro che si ritrova, li tira fuori nell’angoscia e nel terrore di non rivederli mai più. La gente sta così economicamente inguaiata, da non avere più nemmeno le parole per dire di star male: altro che soldi!. Vi sembra di stare al cinema?. No, siamo in Sicilia.
E mentre nell’era di internet e della digitalizzazione, molti parlano di una avveneristica banda larga, pochi tra loro, ma tantissimi fra noi, sanno perfettamente che l’unica banda esistente in questa nostra martoriata Terra è quella composta da un branco di delinquenti, avvoltoi e lestofanti, esempio tanto antico quanto futuristico di una politica figlia del più malefico e sfrontato menefreghismo.
Ma si sa, cu futti, futti e Diu l’aiuta a tutti!. E perché mai Dio li aiuterebbe?. Forse per premiarli del continuo inganno profuso?. Verrebbe davvero complicato crederlo. Dunque?. Difficile, se non impossibile rispondere a tale domanda. Ad ogni modo, quando arriverà il momento sarà mia meticolosa cura chiederglieLo.
Ma se è vero che questa fottutissima cricca può ingannare per sempre pochi o verosimilmente tanti, è mai possibile che possa riuscire seriamente ad ingannare per sempre tutti?. Giro questa domanda ai giovani e ai giovanissimi. Sarei proprio curioso di sapere se intendono rispondervi da cittadini o da sudditi!. Sarei proprio curioso di apprendere da essi quanto e soprattutto, cosa siano disposti a fare per non fare la figura dei citrulli, così come invece consumismo e tv spazzatura vorrebbero!. Bramo dalla voglia di sapere quanto essi amino sul serio la loro Terra!. Ma soprattutto, pagherei fin'anche qualcuno per capire se essi intendono affrontare un futuro da emigrati in terre straniere e continuare contestualmente a fregiarsi di un orgoglio siciliano fatto solo di cannoli, arancine, mare e vino!. Se questo si chiama orgoglio siciliano, io sono Topolino!.
Ragazzi, se siete veramente convinti di amare la vostra Terra, allora non dovete fare altro che farla ripartire innamorandovi innanzitutto di voi stessi. Non guardate al futuro senza mai scrutare il passato. Non fermatevi alle apparenze: andate oltre. Sradicate dalle vostre menti quell’etichetta di schiavi e sudditi che la scuola italiana vi ha inculcato con il falso mito del Risorgimento!. La verità è ben altra. Essere siciliani non vuol dire contemplare nella più mera rassegnazione questo presente privandosi di osservare fiduciosi il futuro!. Comprendere pienamente cosa significhi orgoglio siciliano, implica innanzitutto avere in sé la consapevolezza storica di appartenere ad un popolo che per secoli ha lavorato e costruito per sé e che ha condiviso con i più importanti Paesi d’Europa non solo mezzi e sistemi di sviluppo e benessere, ma soprattutto arte, sapere e cultura.
E se qualche polentone ignorante, ovunque vi troviate, penserà bene di sbeffeggiare il vostro essere siciliani, allora rispondete dicendo che il misero e mulattiero utilizzo che egli fa della lingua italiana, lo deve alla Scuola Poetica Siciliana, nata alla corte siciliana di Federico II di Svevia e dalla quale Dante più avanti attingerà le basi per la nascita della lingua italiana.
Ragazzi, aprite le vostre menti e soprattutto, siate voi stessi e non chi altri vorrebbero foste!.
Quotidianamente giornali e televisione cercano in ogni modo di dipingere quest’Isola come un autentico giardino del crimine, dandone al mondo un’immagine tanto falsa quanto distorta!.
Giorno dopo giorno i mezzi di comunicazione spendono sempre più tempo per parlare di questa Terra solo in termini deprecanti e ghettizzanti!. Se fosse veramente come essi ci descrivono, ci scanneremmo come bestie rabbiose!. Grandi letterati di fama mondiale, come ad esempio Goethe, nei loro viaggi in Sicilia, furono concordi nel sostenere che “senza conoscere quest’Isola, non ci si può fare un’idea dell’Italia, perché è in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Vi parlo di uomini che hanno dato e stradato al mondo intero in chiave letteraria, filosofica, scientifica e artistica, cioè di gente che certamente non andava in giro delirando!. Questi sciacalli di oggi invece non perdono la minima occasione per additarci come mafiosi, ladri e farabutti!. Ebbene ragazzi, sappiate una sacrosanta cosa in merito alla mafia. Essa ci è stata concessa come “gentile regalo” da chi nel 1861 pensò bene di unire questo Paesotto da quattro soldi non perché gliene importasse minimamente qualcosa della gente del sud, ma solo ed esclusivamente per ragioni di comodo e sporco interesse economico. Dopo aver rubato di tutto e di più (la nostra ricchezza fu la loro salvezza!), dopo aver concluso una devastante pulizia etnica ai danni di uomini, donne, vecchi e bambini, dopo aver deportato migliaia di soldati del Regno delle Due Sicilie nel lager di Fenestrelle (To), sciogliendo orribilmente i più nella calce perchè non rimanesse alcuna traccia dei corpi, anticipando dunque di svariati anni i metodi dei lager nazisti, gulag sovietici e laogai cinesi, i “nobili e facoltosi” piemontesi capeggiati dai luridi e delinquenti Savoia, pensarono bene di andare oltre. Dietro laute ricompense, affidarono il controllo e presidio del territorio appena conquistato (il nostro!) a piccoli delinquenti da strapazzo, i quali, con l’appoggio di ufficiali garibaldini e piemontesi corrotti, iniziarono a “impadronirsi” di comuni e campagne con la promessa di vigilare attivamente per garantire l’ordine ed evitare quindi ogni accenno di ribellione. Più passava il tempo, più questi infami signorotti gestivano e garantivano “ordine”, elargendo favori e opere “di bene” a chi ne facesse richiesta e infiltrandosi contestualmente tra le famiglie di più alto rango sociale. Risultato?. Col passare del tempo, questi "signori" si annidarono silenziosamente e spietatamente in ogni dove, imponendo ordini, dettando leggi e ahimè, corrompendo e avvelenando a mo di metastasi l'intero tessuto sociale.
Ecco come è nata la mafia: E’ stata un dono dei Piemontesi!. Ma sappiate che prima della “virtuosa” Unità d’Italia, di mafia, sia in Sicilia che nel resto del Meridione, non se ne era mai sentito parlare!!. Questa è l’unica verità storica accertata sulla nascita della mafia, che ovviamente i testi su cui avete studiato non riportano perché stilati con la menzogna e l’inganno!. E se qualche sceriffo o sconsiderato professore provasse a convincervi che la nascita della mafia è da accostare al fenomeno del brigantaggio post-unitario, sappiate che anche quella è una bufala!.
Un noto storico nonchè scrittore, tale Antonio Gramsci, dichiarò espressamente che "lo Stato Sabaudo-Piemontese è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando e seppellendo vivi poveri contadini, che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti!". Insomma, a detta e fare di questi criminali e sciacalli, si vorrebbe far passare la mafia come un autentico e inequivocabile prodotto della Sicilia e del Sud. Niente di più falso!!. Magari adesso qualcuno di voi si starà chiedendo:” Ma perché scrivere una storia che non corrisponde a verità?”. Semplice. Ogni storia, dalla più antica alla più moderna, è sempre stata scritta dai vincitori, non dai vinti. Solo così potevano pensare di derubarci anche della nostra memoria!. Ci sono andati vicino, ma hanno fallito. Aprite gli occhi ragazzi e chiudeteli il meno possibile!. Spegnete la tv, gettate via i giornali e mettetevi davanti un computer!. Il vostro diritto alla conoscenza, ovvero il fondamento stesso del sapere, non potrà mai essere garantito dai mezzi di comunicazione di massa, poichè questi ultimi vi regalano quotidianamente l'esatto contrario, cioè la disinformazione, la distorsione della realtà!. Avete a vostra disposizione un'arma devastante che è la rete. E sulla rete potete trovare tutte le risposte ai vostri dubbi, perchè soltanto sulla rete siete liberi!. E quando si è liberi si incute paura, perchè si ha la possibilità di scegliere!. Se fin’ora avete riposto una benché minima e remota speranza in chi, a cominciare da Palermo, sta al governo, spazzatela via immediatamente. Essi sono siciliani solo sulla carta, ma non nella coscienza!. Sono i primi traditori della nostra Terra, legati a personali ed esclusivi interessi facenti capo a coloro i quali stanno a Roma!. Sono loro a svendere quotidianamente l’immagine e gli interessi dei siciliani per brama di potere e denaro!.
Ci hanno portato ad un autentico disastro e chissà a cosa di ancora più tragico e drammatico ci porteranno, se voi per primi non aprite gli occhi!. Urge dar vita a una nuova classe politica siciliana e sicilianista, svincolata da ogni legame con i partiti romani e padani, la quale inizi seriamente ad operare per i siciliani e non sui siciliani. Occorre passare da un' economia di consumo, basata fin' ora su beni e servizi padani, ad un'economia di produzione, supportata da un largo e costante consumo di beni e prodotti siciliani, la quale dia libero sfogo alle risorse, alle imprese e alle menti di questa Terra, sì da rilanciare una apprezzabile competitività ed arrestare la piaga dell'emigrazione giovanile!. Non serve nessun ponte sullo stretto, bensì ci occorre l'applicazione integrale del nostro Statuto (legge costituzionale dello Stato Italiano, approvata con R.d.l. n° 455 in data 15 maggio 1946 e da allora considerata inesorabilmente carta straccia)!. Tanto per farvi un esempio, se l'art.37 dello Statuto Siciliano venisse applicato, e cioè se le imprese commerciali e industriali che hanno sede legale fuori dal territorio della Sicilia, ma che in essa hanno stabilimenti e impianti, pagassero i tributi in Sicilia, sarebbero 30 miliardi di euro l’anno, che divisi per 6 milioni circa di siciliani farebbero 5.000 euro a testa!!.
Più in generale, se lo Statuto di autonomia venisse integralmente applicato, la nostra Terra sarebbe una delle Regioni più ricche d’Italia!. E toglietevi dalla testa la convinzione che i malanni della nostra Terra siano da attribuire proprio alla nostra autonomia, poichè chi vi racconta questa favoletta sa bene d'essere un perfetto criminale!. Da quando è nato, il nostro Statuto d'Autonomia non è mai stato applicato: E' solo questa l'amara verità!. Pertanto, alla luce di tutto ciò, è sacrosanto asserire che non abbiamo cosa farcene di un falso e grottesco federalismo alla padana, fatto dal nord e per il nord!. Sono loro che hanno copiato dal nostro Statuto: noi non vogliamo e non dobbiamo copiare nulla, poichè la storia ci riporta che a loro abbiamo sempre insegnato!. Il far si che un giovane possa ragionevolmente lavorare per sè e per la collettività nella propria terra, è il fondamento sovrano di uno stato di diritto, lo stesso depredato e usurpato ormai da 150 anni da un branco di avvoltoi, ladri, assassini e usurai in nome di una Italia unita che in verità non è mai esistita semplicemente perchè i primi a non essere mai esistiti sono gli Italiani!!. Per ben 686 anni (1130 - 1816) siamo stati uno Stato sovrano e indipendente e quindi, se nel profondo dei vostri cuori sentite di essere liberi, allora dovete necessariamente iniziare a ragionare da indipendenti senza mai più assecondare chi viene a bussare alla vostra porta solo durante la propria campagna elettorale!. Siate sovrani di voi stessi!. Non date credito a gente che solo all’occorrenza vorrebbe farvi credere di riuscire a cambiare la vostra vita: sono dei millantatori. Sarebbe già una gran cosa se riuscissero a cambiare se stessi!.
Da 150 anni, siamo di fronte ad un sistema di oppressione storica, politica, economica e culturale. E per fermare tale drammatico fenomeno, occorre scardinare dalle menti dei siciliani e meridionali tutti, quella quotidiana prassi italo-padana frutto di sporche logiche colonialiste, che mira giornalmente a evidenziare e rimarcare l' immagine di un Sud e di una Sicilia incapaci ed inetti a fronte di un Nord prospero e facoltoso.
Le coscienze dei siciliani, ma più in generale, di tutti i meridionali, non sono affatto spente, ma solo sopite, da troppo, troppo tempo. E' vostro preciso, tassativo e imperativo compito, risvegliarle, ripulirle e riprogrammarle verso una nuova e antica identità popolare!. Servono perciò persone serie, responsabili e fuori da ogni sorta di logica partitocratico-statalista, ma soprattutto, occorrono persone che alla base del proprio operare nutrano un preciso e sincero sentimento: l'AMORE PER LA PROPRIA TERRA, senza se e senza ma!.
Isolate dunque tutti coloro i quali miserevolmente predicano che mai nulla cambierà: Se vi convingono che nulla può cambiare, allora niente cambierà!.
Concludo esortandovi a far vostro questo termine: ANTUDO (ANimus TUus DOminus, ovvero, Il Coraggio è il Tuo Signore). Tutti i siciliani fecero loro questa parola d’ordine durante il Vespro del 1282, cacciando definitivamente i francesi dalla propria Terra.
La Sicilia pretende RISPETTO e grida RISCATTO!. A Voi la scelta.


Pietro Di Caro
(Segretario nazionale giovanile EVIS)

12 commenti:

  1. grande pietro!!!!
    faccio un copia e incolla e metto il link perche tanti ragazzi devono conoscere la verità!
    bravissimo
    miriam

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  2. La tua tesi è brillantemente esposta nel libro Terroni di Pino Aprile edito da PIEMME (ahimè ed Mondadori e stabilimento di Cles a Trento).

    Ti consiglio vivamente di leggerlo e farlo leggere

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  3. Nicola, nel suo libro sarà pure brillantemente esposta, ma qui, nel mio piccolo spazio, è espressa con un linguaggio tanto comprensibile quanto mediocre. Purtroppo io non sono nè uno scrittore, nè un giornalista, ragion per cui, nel dar vita a questa lettera, ho cercato di tirare fuori il meglio di me, sia in termini grammatico-espositivi che socio-storico-culturali. Non so se i più l'abbiano apprezzato, ma sono comunque certo di avere in ogni caso raggiunto uno scopo: aver condiviso con chiunque ciò che ogni giovane siciliano e meridionale in genere, dovrebbe iniziare assolutamente a far suo affinchè possa concretamente realizzare un futuro fatto da sè e per sè, per la propria Terra e soprattutto, nella propria Terra!!.

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  4. Continuerò, dunque, ad essere io soltanto l'unico rivoluzionario della Sicilia?
    Un distinto signore scrive un bel libro, " Terroni " per descrivere le atrocità e le ingiustizie, le ruberie e gli omicidi commessi senza limite alcuno nei confronti del Sud e della Sicilia, per poi concludere con l'augurio di una stretta di mano con i nuovi nordisti-Savoiardi. E quattro scimuniti a battere le mani, estasiasti ( io direi ammincialuti )verso il suo autore !
    A " Rarica " dove scriveva pagine appassionate di indipendentismo Turi Lima, ora appare con i colori e le insegne del " Partito del Sud " che non è indipendentista.
    " L'Altra Sicilia " che fa di tutto, operando magari bene per i Siciliani, ma che non è un movimento indipendentista, espone la bandiera dell'EVIS di Canepa ( !!! ??? ).
    L'MPA di Lombardo e il sindaco Sindoni che recitano un ruolo che si sono inventati loro medesimi: Il primo che accetta la bandiera dell'EVIS, però vuole il ponte e vota la fiducia al governo Berlusconi; il secondo che si arrampica su una scala per rompere le palle a quel poveretto ( si fa per dire ) di Garibaldi : Due poveri commedianti, insomma, alla stregua di poveri lavoratori di circo equestre !
    E voi tutti Siciliani che non "mangiate " esclusi da questo convivio di porci, cosa sapete fare oltre a piangere e pietire ?
    Eppure i nuovi Nordisti vi hanno fatto la carità, la loro carità, fatta dei loro avanzi, del loro disprezzo, dei loro sputi, delle loro zozzerie che vi hanno rovesciato addosso, fino a farvi diventare più zozzi di loro : Per chi scrive, costoro, sono stati molto generosi nei confronti di un popolo di vili, di gente senza orgoglio : La libertà, e con essa l'Indipendenza della Sicilia, il benessere per le nostre famiglie, il lavoro per tutti gli isolani, si conquista con la lotta senza quartiere ai nostri atavici nemici -si, perchè i nordisti sono i nostri nemici di sempre- Nessuno si illuda in uno statuto che è servito, finora, per i bisogni corporali di qualcuno; nessuno si illuda di rivedere i principi e i convincimenti di Antonio Canepa, che furono solo e soltanto per l'Indipendenza della Sicilia : Chi ragiona in altri termini è un lurido ruffiano che, sotto mentite spoglie, recita la parte dell'infame.
    La strada per i Siciliani autentici è quella soltanto dell'Indipendenza dell'Isola; chi mi vuole, faccia un fischio e sarò accanto a lui, senza limiti e senza riserve; il resto, francamente, può andare a farsi fottere.
    Viva la Sicilia, Una e Grande, Libera e Indipendente, al grido di AN TU DO e di Canapa il Grande.

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  5. Io sono l'anonimo di prima : Il mio commento sarà visibile dopo l 'approvazione, la vostra approvazione ? " : Andate a scrivervi con Berlusconi, è il ruolo più appropriato per voi che operate la censura, quand'anche sapete che se avessi commesso qualche reato sarei sempre rintracciabile.

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  6. Tu che non hai nemmeno il coraggio di firmarti, IGNORANTEMENTE pretendi di dare lezioni di democrazia a noi.
    Sei un ignorante, ignori che le regole dei blogs sono queste, e che non sono i bloggers a dettarle, noi dobbiamo soltanto applicarle!
    Da quando è nato questo blog, ho pubblicato sempre TUTTI i commenti arrivati.
    Adesso, mi attendo le tue scuse, e prima di scrivere An.Tu.Do., abbi almeno il coraggio di firmarti con il tuo nome !

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  7. Ecco cosa scrivevamo il 27 Maggio 2010 sul libro di Pino Aprile " Terroni "

    - Uno per tutti, quel Pino Aprile che va fiero del suo romanzo "Terroni ". Splendido il finale del suo " capolavoro " per noi patetico e vomitevole, comunque in sintonia con quanti, quasi sommessamente, criticano, ma non tanto! E, con siffatto comportamento, venderà comunque migliaia di copie del suo libro, come ha già fatto con gli scriventi, ma senza litigare con nessuno, un colpo al cerchio e uno alla botte, per concludere poi con baci e abbracci con i caritatevoli nordisti.

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  8. Anonimo, non ci conosci, nulla sai di noi, del nostro Partito, e pretendi di venire a darci lezioni di indipendentismo !
    Ma fammi u piaciri !

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  9. Forse vi conosco meglio di quanto pensiate !

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  10. Neva, evidentemente il signor Anonimo, non sapeva dove andare a sbattere la testa e ha ben pensato di venirlo a fare qui. Tu sai meglio di me che sprecare fiato con personaggi che si arrogano il diritto esclusivo di ergersi a sceriffi di onnipotenza e primati è perfettamente insensato, ragion per cui, se egli intende abbaiare ulteriormente, che lo faccia pure. Personalmente, inizierò a degnarlo di attenzione quando e se penserà bene di presentarsi sotto altre vesti. Non perdo il mio tempo a parlare con gli anonimi.

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  11. Auguri, mister Pietro, ne avrai bisogno.
    In quanto all'anonimato, mio caro e baldo giovane, se non sconcio e volgare, esso è come il vino, porta sempre con sè la verità.
    Ho apprezzato, sai, la tua galanteria, da autentico gentiluomo, nel prendere le difese di una Signora : I miei complimenti !

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  12. La tua risposta è tutta un programma. Il solo fatto di averla accostata ad una nobile e sincera bevanda come il vino è di per sè un delitto, visto che da essa traspare solo una forte sensazione di acetosa, pungente e paludosa ipocrisia. Non immagini nemmeno quanto tutto ciò la dica lunga sulla tua pressochè inesistente credibilità. Intelligenti pauca!.

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