mercoledì 9 giugno 2010

Nuova indagine su Cammarata "La sua barca affittata in nero"

La procura di Palermo ha avviato un secondo filone dell'inchiesta che vede indagato il sindaco Diego Cammarata per l'assunzione nella società comunale Gesip del suo skipper risultato assenteista in più occasioni. Il nuovo filone riguarda i noleggi di "Molla 2", l'imbarcazione ufficialmente intestata ai figli di Cammarata. Dalle indagini della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile è emerso che l'imbarcazione sarebbe stata affittata in nero.

Lo hanno confermato ai poliziotti alcuni testimoni che con "Molla 2" (e l'immancabile skipper della Gesip) hanno trascorso le vacanze alle isole Eolie. La Procura ha incaricato adesso i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di passare al setaccio tutti gli affitti dell'imbarcazione. Il sindaco ha venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato e proporre la sua difesa. Al momento, non è ancora arrivata alcuna richiesta al palazzo di giustizia.

Nei giorni scorsi, il sostituto procuratore Laura Vaccaro e l'aggiunto Leonardo Agueci hanno notificato un avviso di garanzia al primo cittadino e agli altri due coindagati, che è anche un avviso di chiusura delle indagini. Per truffa e abuso d'ufficio.

Sono accadute cose strane alla Gesip negli ultimi mesi, mentre la Procura e la squadra mobile indagavano su Francesco Alioto, il dipendente che invece di stare in ufficio faceva da skipper sulla barca del sindaco Cammarata. Ad esempio, qualcuno ha tentato di modificare i fogli delle presenze di Alioto. E pensava pure di esserci riuscito. Ma non poteva sapere che l'impiegato addetto ai controlli delle presenze aveva preso qualche precauzione da quando il caso skipper era scoppiato: dopo aver siglato i fogli e inviato i fax dall'ufficio di Alioto ("Casa natura", alla Favorita) alla sede centrale, l'impiegato ispettore aveva deciso di tenere una copia per sé.

E adesso queste copie sono diventate uno dei passaggi centrali dell'atto d'accusa della Procura: l'impiegato le ha consegnate alla polizia quando è stato convocato per spiegare come funzionava il sistema delle presenze a "Casa natura". Per anni, era stato lo stesso Alioto a predisporre le presenze: a differenza degli altri colleghi, era lui stesso a portarle una volta al mese alla Gesip. Dopo lo scandalo suscitato dal servizio di "Striscia la notizia", i vertici Gesip avevano poi nominato un controllore.

Ebbene, agli inquirenti è bastato poco per scoprire la truffa. Facendo il confronto fra le copie conservate dall'ispettore e gli atti sequestrati alla Gesip è subito emersa la sorpresa: gli originali delle presenze erano stati modificati, anche maldestramente. E adesso, il solerte impiegato incaricato di controllare Alioto e tutti gli altri dipendenti di "Casa natura" è diventato uno dei principali testi d'accusa della Procura in questo caso. Non è il solo. I magistrati chiameranno a testimoniare anche un ex dirigente della Gesip: ha già raccontato a verbale di una telefonata del sindaco, che gli segnalava Alioto quando ancora era un disoccupato.
fonte La Repubblica

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