L'incubo che Palermo diventi come Napoli, una città invasa dai rifiuti che non si sa più dove scaricare. È l'incubo che entra a gamba tesa nel dibattito politico: "Non voglio immaginare che si possa arrivare alle vicende di Napoli. Dobbiamo scongiurarlo". A dirlo ieri è stato il presidente del Senato Renato Schifani, mentre il sindaco Diego Cammarata non ha usato giri di parole: "L'emergenza? Colpa del governatore Lombardo".
Schifani ieri è intervenuto sul caso spazzatura: "Ciascuno farà la propria parte - ha detto - registro una mobilitazione da parte di tutte le istituzioni. Credo che Cammarata nell'incontro che ha avuto a Palazzo Chigi parlando con il presidente del Consiglio e il sottosegretario Bertolaso abbia fatto il punto su questo tema". Schifani si rivolge anche al governatore: "L'emergenza è anche regionale. Credo che il presidente Lombardo stia lavorando per contenerla".
Ma Cammarata appena tornato da Roma, dove ha incassato il sostegno del premier Berlusconi, ieri ha attaccato frontalmente il presidente della Regione: "Le responsabilità in ordine ai rifiuti sono esclusivamente di Lombardo per i ritardi nell'approvazione del Piano di rifiuti regionale e di un sistema alternativo di smaltimento - dice il sindaco - Aspetto le nuove gare per la realizzazione dei termovalorizzatori. Le affermazioni trite e ritrite sulle infiltrazioni mafiose in queste opere fatte del presidente della Regione, non lo salvano dal trovare soluzioni alternative".
A Cammarata in serata replica una nota della presidenza della Regione: "Il sindaco, come unico socio dell'Amia era tenuto ad obblighi di vigilanza e di diretto intervento nella gestione, con personale responsabilità - si legge nella nota - Poteri che non ha esercitato e che lo rendono del tutto corresponsabile, quantomeno nel giudizio di inadeguatezza che lui ha rivolto ai precedenti amministratori di Amia, con i quali condivide la responsabilità per Bellolampo, che mette oggi in crisi il sistema della raccolta dei rifiuti in tutta la Sicilia".
In difesa di Lombardo scende in campo Salvatore Lentini, deputato regionale autonomista: "Cammarata si dimetta". Ieri il primo cittadino ha incontrato il prefetto Giancarlo Trevisone a Villa Niscemi: una visita di commiato visto che Trevisone la settimana prossima lascerà Palermo. "Lo ringrazio anche come commissario per l'emergenza rifiuti". Il sindaco a Roma ha incontrato Bertolaso e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo che hanno assicurato che nomineranno subito un nuovo commissario.
Sulla quinta vasca, che ha diviso struttura commissariale e Amia, non è stata ancora detta l'ultima parola: lunedì ci sarà una conferenza di servizi per vagliare l'autorizzazione definitiva all'utilizzo del nuovo bacino. "Stiamo collaborando con la prefettura per portare a compimento tutto l'iter per l'utilizzo della vasca e scongiurare l'emergenza", dice uno dei commissario straordinario di Amia Paolo Lupi.
Intanto, però, la raccolta procede tra i rallentamenti: la quarta vasca, ormai satura, consente ai camion di scaricare solo uno alla volta. L'Amia sta utilizzando fino al limite il vecchio bacino, contando che a partire dal primo luglio il nuovo possa essere già utilizzato. In alcune zone della città i cassonetti sono ancora pieni. Il rischio nel fine settimana, con i netturbini che lavorano a ranghi ridotti, è che il fronte dell'emergenza possa allargarsi.
fonte : La Repubblica
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